A proposito di indennità di carica agli amministratori

di Luciano Arciuolo

L’indennità di carica al Sindaco e agli amministratori comunali è prevista dalla legge ed è utilizzata in tutti i Comuni italiani, anche in quelli in dissesto finanziario. E’ una conquista di civiltà e democrazia, voluta all’epoca soprattutto dalla sinistra, per permettere a tutti, e non solo ai ricchi di famiglia (e oggi ai pubblici dipendenti) di poter accedere alle cariche elettive.

Senza quell’indennità sarebbe impossibile per un povero cristo che vive del proprio lavoro (e che non sia dipendente pubblico) svolgere le funzioni amministrative, che oggi sono oltremodo impegnative ed assorbono praticamente tutto il tempo a disposizione.

Ad un artigiano, ad un giovane libero professionista, ad un commerciante deve essere esclusa la possibilità di accedere a quelle cariche?

Avremmo avuto sindaci come il compianto Tommaso Aulisa, senza quella indennità?

Detto questo, appare chiaro che nella questione inzuppino il pane certe persone (che, però, hanno continuato a ricevere il proprio stipendio pur non lavorando, mentre facevano gli amministratori comunali: quei soldi da dove venivano, se non dai cittadini?). Meno chiaro appare, invece, che abbia da ridire la Giovane Sinistra di Bagnoli, dimostrando di essere troppo Giovane e molto poco Sinistra.

Anche perché, a Bagnoli, a quella indennità hanno rinunciato gran parte degli assessori e qualcuno ha già dichiarato di impegnarla per fini promozionali del nostro territorio.

Cari Giovani di Sinistra, se giovani lo siete indiscutibilmente per motivi anagrafici, di sinistra lo diventerete solo dopo una lunga militanza e, soprattutto, dopo aver studiato tanto.

Dire alla gente solo quello che la gente vuole sentirsi dire si chiama populismo, e con la Sinistra, quella che ha contribuito in maniera determinante alla conquista dei diritti civili e democratici in questo paese, non ha assolutamente niente a che fare.

Vi saluto con affetto, augurandovi buono studio.

Luciano Arciuolo

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