Diversamente eccellente

di Anna Maria Filo (una mamma)

Saremo un paese migliore quando impareremo a valorizzare di più anche le nostre disabilità.


Sono due anni che volevo scrivervi, da quando mio figlio Aniello Jr Vivolo, disabile al 100%, ha terminato gli studi delle scuole superiori diplomandosi presso l’ITIS di Bagnoli Irpino.

Lo spunto per sottoporre all’attenzione della comunità e delle istituzioni locali il tema della disabilità e del merito me lo avete offerto voi con la recente pubblicazione sul sito web di PT39 della notizia riguardante i brillanti risultati conseguiti di recente da due giovanissimi ragazzi di Bagnoli, ai quali ovviamente vanno anche i miei complimenti e le mie sincere congratulazioni.

Da una comunità come la nostra, che giustamente valorizza il talento e le eccellenze di ragazzi normodotati, mi sarei aspettato, oggi come per il passato, un’analoga sensibilità anche con i portatori di una disabilità. Mio figlio Aniello Jr ha svolto con impegno e profitto il suo percorso di studi. Si è diplomato con 80/100, ha partecipato a due stage (purtroppo non a Bagnoli) ed ha ricevuto tanti attestati di merito. E lo ha fatto, potete ben immaginarlo, dovendo moltiplicare gli sforzi e le energie rispetto ad un ragazzo normodotato, una vera e propria corsa ad ostacoli.

Il mio grido strozzato va a una comunità, amministratori, scuole, associazioni, che non hanno mai pensato di valorizzare, anche con piccoli gesti simbolici, le “abilità” di un disabile, le “eccellenze” di ragazzi che provano in tutti i modi a sentirsi accettati, parte integrante di una comunità che ci si augura possa essere, almeno per il futuro, meno indifferente e più comprensiva ed accogliente.

Sono ragazzi, quelli come mio figlio, che hanno tanto da darci e da insegnarci. Non voglio essere polemica, ci mancherebbe, sono soltanto un po’ delusa e amareggiata perché dopo anni di duro impegno scolastico, durante i quali hai dato il massimo, ti “liquidano” soltanto con una affettuosa pacca sulla spalla e senza alcuna prospettiva.

Credo che questi ragazzi meritino più attenzione, maggiore incoraggiamento e soprattutto la possibilità di poter immaginare anche loro (e forse soprattutto loro) un futuro migliore.

Questo è il pensiero e lo stato d’animo di una mamma che non ce la faceva proprio più a tenersi tutto dentro.

Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono (H.de Balzac)

Anna Maria Filo


LE FOTO DI ANIELLO VIVOLO JR

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