Laceno, brindisi con sold out …. e qualche polemica

Turismo

I dati sull’affluenza turistica

Festività natalizie, soddisfazione (di una parte) degli operatori del Laceno per la buona presenza di turisti sull’Altopiano. Nonostante la chiusura delle Seggiovie.

«Tutto esaurito nonostante l’annunciata chiusura degli impianti. Ottimo Natale, meglio ancora il Capodanno. Sold out in tutte le strutture, sia alberghi che ristoranti». Inizia così il servizio di IrpiniaTV sul bilancio dell’affluenza turistica a Laceno durante le festività Natalizie 2017-2018.

«Il Laceno brinda al Nuovo Anno con ottimismo, con la speranza che anche il periodo tra metà gennaio e metà febbraio, tradizionalmente riservato al turismo della neve, possa regalare dati positivi sul fronte degli arrivi».

Provano quindi a mostrarsi ottimisti e fiduciosi gli albergatori e ristoratori del Laceno, nonostante la chiusura degli impianti sciistici dopo 45 anni di ininterrotta attività. Va segnalato che la diatriba tra il Comune di Bagnoli e il gestore degli impianti, la società Giannoni, ha lasciato strascichi anche tra gli operatori turistici dell’Altopiano che sulla questione, per loro vitale, si sono mossi in ordine sparso mostrandosi divisi e incapaci di presentare una mozione unitaria.

Interviene Gerardo Stabile, presidente della Federalberghi di Avellino e Provincia nonché esponente di rilievo del Consorzio Turistico Bagnoli-Laceno: «Rispetto a quelle che erano le previsioni della vigilia, c’è stata una buona affluenza per il Natale, ottimo Capodanno con il tutto esaurito nelle strutture ricettive. Sicuramente chi ha deciso di sciare, ha dovuto rinunciare a Laceno. Sulla vertenza seggiovie, l’auspicio è di velocizzare il tutto, di attivare subito gli impianti nuovi, di migliorare la qualità dei servizi».

Queste pubbliche dichiarazioni di Gerardo Stabile non sono piaciute però ad alcuni operatori del Laceno, ritenute esagerate, non corrispondenti ai fatti. E l’insofferenza, senza troppa diplomazia, viene fuori anche da alcuni post sui social.  Lo scontro, la divisione, tra imprenditori è conclamata e si muove latente sotto ceneri ardenti ….

Il dato di oggi, incontrovertibile, è però la chiusura delle Seggiovie e delle piste sciistiche con annesse infrastrutture. I tempi di costruzione dei nuovi e più moderni impianti di risalita potrebbero essere assai lunghi, visto che al momento non c’è un finanziamento e che l’iter amministrativo e burocratico che dovrebbe poi portare al Bando di Gara Europea non potrà essere inferiore ai 18/24 mesi.

Tempi che molti considerano “biblici” per un territorio e per i suoi operatori economici già in grosso affanno oramai da anni. Occorre rimboccarsi le maniche e immaginare nuove soluzioni, nuovi attrattori, per provare a intercettare adeguati flussi turistici. Molti imprenditori potrebbero nel frattempo collassare e gettare definitivamente la spugna. E le conseguenze diventerebbero a quel punto drammatiche per un’intera comunità. (mn)

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