Uno spreco al giorno leva il pianeta di torno …

L'elaborato

2°Conferenza Meteoclimatica, “Uno sguardo al cielo con un occhio al futuro” l’elaborato 1° classificato a cura degli alunni della 3A.


Traccia: Le nostre giornate a volte sembrano tutte uguali. Il sole sorge, tramonta, il vento ci accarezza… ci si lamenta dell’inquinamento e di altro. Voi cosa cambiereste e fareste nel vostro piccolo per migliorare ed apprezzare meglio al natura che ci circonda?  

Uno spreco al giorno leva il pianeta di torno, ma il mondo può cambiare solo se ognuno di noi fa la differenza.

A volte ci sembra tanto scontato: ogni mattina ci alziamo, respiriamo, ci laviamo e facciamo tutto quello che ci sembra normale, ma se l’acqua finisse? Se l’aria finisse?

Molti non lo immaginano mai, ma se il buco dell’ozono, quello causato dal nostro inquinamento e dai nostri sprechi, si allargasse a dismisura, causando più tumori, la morte degli invertebrati e la distruzione della fotosintesi? Cosa succederebbe?

Ci sprechiamo ad usare il condizionale, tanti “ma” e altrettanti “se”. Il problema è che tutto ciò è la verità, non c’è proprio nulla da immaginare. In Italia ogni due ore viene asfaltata una zona grande quanto Piazza Navona. Ma a questo punto, ci sorge un dubbio spontaneo: con tutto quell’asfalto l’acqua che dovrebbe finire nelle falde acquifere, dove finisce?

Perché mentre guardiamo il telegiornale e vediamo forti acquazzoni, alluvioni, allagamenti e morti, come quelli di Benevento di sei anni fa, ci vengono i brividi?

Forse dovremmo cercare di prendere in mano la situazione nel nostro piccolo, perché anche l’oceano è formato da tante gocce.

Posti fantastici come il Vesuvio, l’arcipelago della Maddalena, il Circeo e Parma, sono quelli con il suolo più divorato, nonostante siano parchi e/o zone protette. L’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ndr) definisce il consumo di suolo una malattia che debilita l’Italia e noi non possiamo fare altro che dargli ragione. L’area di suolo consumato in Italia equivale a quella del Lazio e del Molise messi insieme, ormai l’Italia è un paese fatto di cemento e calcestruzzo e ognuno di noi non dovrebbe fare altro che sentirsi in colpa, perché a questo punto a cosa ci serve un centro commerciale se poi fra cinquant’anni dovremmo mangiare insetti? Che senso ha?

Quasi tutti da piccoli guardavamo le nuvole e immaginavamo tutte le figure più strane, peccato che in meteorologia le nuvole sono idrometeore costituite da minute particelle d’acqua condensate, ma se ogni volta che ci laviamo lasciamo il rubinetto aperto e di conseguenza sprechiamo acqua, quanti altri bambini potranno guardare le nuvole? Ci pensate mai? E questo, non si potrebbe chiamare egoismo? Secondo noi si, egoismo verso noi stessi, verso chi nel passato ha lottato per questi territori, verso chi vive nel presente e verso chi ci sarà dopo di noi.

Qui a Bagnoli, un paesino di circa 3000 persone, a rischio spopolamento, si dice: “Casa addu nò trae lu solu ngi trase lu mièrecu a tutte l’ore” (nella casa dove non entra il sole, c’è il medico a tutte le ore), ed è vero. Molto spesso i medici consigliano passeggiate all’aria aperta con il sole che riscalda, e a parere nostro, è una delle cose più belle. Il sole che riscalda le guance è sicuramente meglio di passare una giornata in un centro benessere.

La natura con i suoi quattro elementi greci: (fuoco, aria, acqua e terra) da sempre affascina come affascinò un tempo grandi poeti, quali: Leopardi, Baudelaire, Montale, Ungaretti, Petrarca, Omero e Lorenzo De’ Medici. Addirittura Baudelaire scrisse: “s’ubriaca di sole…. Con il vento gioca, parla con la nube… gaio come uccello dei boschi.”

È proprio per tutti i problemi elencati prima bisogna fare qualcosa, perché non solo la natura è la cosa più affascinante, ma anche perché grazie alla natura abbiamo ogni tipo di nutrimento e tutto ciò che serve per sopravvivere.

Secondo noi sarebbe giusto obbligare le persone ad utilizzare macchine elettriche, buste di tela, stoviglie in ceramica e bottiglie di vetro così da diminuire anche la formazione di quelle orribili e pericolose “isole di plastica” che vediamo in TV, si dovrebbe rispettare la raccolta differenziata, si dovrebbe dire un clamoroso “NO” all’abusivismo e si dovrebbe limitare l’industrializzazione.

Uno spreco al giorno leva il pianeta di torno, ma il mondo può cambiare solo se ognuno di noi fa la differenza.

Classe 3° A Melissa Frasca- Renee Luna Marano- Louise Russo-Domenica Preziuso-  Domenico Marano- Aniello Giuliano Vivolo- Stefano Vivolo 

(da Fuori dalla Rete, Dicembre 2018, anno XII, n. 6)

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