25 ottobre 1932, l’inaugurazione delle Scuole San Rocco di Bagnoli Irpino

di Antonio Camuso

Nello scorso anno, sul giornale Fuori della Rete, pubblicai alcuni miei articoli sulle scuole elementari di Bagnoli Irpino, nel Ventennio Fascista, attraverso la rilettura dei registri e quaderni custoditi nel fondo archivistico “ Rodolfo  Domenico Cione e Anna Melillo”, di proprietà della signora Marisa Cione. In essi mettevo  in luce le difficili condizioni in cui alunni e insegnanti, tra la fine degli anni 20 e l’inizio anni 30, erano costretti a vivere a causa del sovraffollamento delle classi e dello stato di degrado in cui versavano gli ambienti.

Nel registro della Classe prima sez B mista, anno scolastico 1931-32, la maestra Elisa Gatti Frasca confessava di fare lezioni in un’abitazione privata, -“un portone freddo e pieno di spifferi”- a causa della ristrutturazione in corso dell’edificio di Piazza San Rocco. Oggi, grazie ad una ricerca effettuata nell’Archivio Storico Benedetto Petrone, da me gestito, ho il piacere di pubblicare la cronaca integrale dell’inaugurazione della nuova scuola San Rocco nel 1932, che mise fine a quel disagio.

Una cronaca tratta dalle pagine interne del Giornale d’Italia del 27 ottobre 1932 e che svela come i tempi e la data di quella ristrutturazione fossero interni a un’accorata regìa seguita dal Regime fascista che. in vista delle celebrazioni del Decennale della presa del potere di Mussolini, in tutta Italia mise mano a una serie di opere pubbliche, molte improcrastinabili, ma tante al solo fine di propaganda. L’Italia delle inaugurazioni di autostrade mai terminate, di finti ospedali o impianti industriali -cattedrali nel deserto- a fini di consenso, che sia imposto coi manganelli o espresso attraverso le urne, ci appare immutabile.

Ben diversa è l’Italia, in particolare quella del Meridione, dei piccoli paesi come Bagnoli, che,  quasi 90 anni fa, sfornava centinaia di migliaia di nati l’anno e che faceva straripare di bambini le aule elementari. Nel registro di classe, as 1931-32, della maestra Frasca, troviamo iscritti ben 55 tra bambini e bambine e il cronista dell’articolo  che pongo all’attenzione dei lettori, riporta “-…sono ben 12 le classi della ristrutturata Scuola San Rocco e occorre provvedere una buona volta per un asilo-nido per la protezione dell’infanzia,” segno di come  l’incremento demografico auspicato dal Regime fascista riempisse le strade di bambini piccolissimi i cui genitori, schiantati da una vita di duro lavoro, non riuscivano ad accudire adeguatamente. Oggi purtroppo, dobbiamo costatare che il calo demografico svuota le culle e le scuole dei nostri paesi. Mentre i pochi giovani esistenti, fuggono nelle grandi città del Nord, se non proprio all’estero, alla ricerca di un futuro degno delle loro aspettative, ripercorrendo l’amara dei loro nonni.

Giornale d’Italia 27 ottobre 1932 Cronache del Mezzogiorno

(Archivio Storico Benedetto Petrone, fondo Irpinia)

L’edificio scolastico di Bagnoli

BAGNOLI IRPINO, 25. — La rassegna decennale della grande Rivoluzione fascista annovera fra le opere del Regime nella «verde Irpinia» anche il rinnovamento e l’ampliamentodel nostro edificio scolastico. Con ciò si è ottenuta la sistemazione delle affollatissime dodici classi con la loro direzione in un unico locale; sia per l’unicità dell’indirizzo didattico che per l’ordinamento scolastico tale da raggiungere sempre nuovi progressi affermati dalla scuola fascista.

A Bagnoli Irpino, occorreva sistemare definitivamente la casa dellascuola. Come occorre provvedere una buona volta per un asilo-nido per laprotezione dell’infanzia, per sottrarre i bimbi ai pericoli della strada, per far giungere ai fanciuli, sin dai primi anni della loro tenera età, lo spirito fascista della solidarietà nazionale.

Ieri, in una giornata piena di sole per invito del Podestà colonnello commendator Giacomo Cucci, hanno partecipato alla cerimonia dell’inaugurazione: il Prefetto della provincia conmendator Vicedomini con la signora e signorina, l’on. prof. De Marsico, l’on. Di Marzo, il comm. Ruggiero ingegnere capo del Genio Civile con gli ingegneri Treves e Di Maio, il Regio ispettore scolastico prof. Porzio in rappresentanza del R. Provveditore agli Studi, l’avvocato Picardi del Direttorio provinciale in rappresentanza del segretario federale, il comm. Alfonso De Marsico, la signora Carulli, il dottor Gambone podestà di Montella, l’avv. Di Marco in rappresentanza del giudice mandamentale, il dott. Gatti segretario comunale di Nusco; l’ingegner Gatti direttore dei lavori, il cavalier Tirone impresario, con l’assistente sig. Benincasa.

Erano in piazza Leonardo Di Caputa a ricevere le autorità e gli invitati, il podestà comm. Cucci col segretario comunale avv. Annecchiarico, il segretario politico prof. Meloro, il direttore didattico .prof. Cione col numeroso stuolo d’insegnanti, il direttore della R. Scuola d’avviamento con gli insegnanti, il presidente della Federazione provinciale del commercio comm. Gatti e fratelli, l’avv. Lenza, il cav. Fiasca, il cav. Basile, tutti i rappresentanti locali dei sindacati, il brigadiere dei carabinieri e altri.

Il corteo preceduto dal concerto musicale si diresse verso la piazza. Rocco ove il vice parroco don Bocchino procedette alla benedizione di tutte le aule scolastiche.

Indi l’oratore ufficiale on. prof. Alfredo De Marsico, presentato da brevi parole del podestà, dal balcone principale pronunziò un vibrante discorso inaugurale suscitando, come solo la parola faconda, incisiva e affascinante dell’oratore sa suscitare, il generale entusisasmo dell’intera popolazione presente e accalcata per la simpatica cerimonia. Le autorità e tutti gli invitati accompagnati dal direttore Cione, visitarono il primo piano superiore, compiacendosi della modernità impressa a tutto un vasto locale e ammirando vivamente l’intero materiale didattico completo e perfetto ai fini educativi della scuola odierna. Visitarono altre sì il locale a pianterreno dello stesso edifizio, occupato temporaneamente dalla R. Scuola d’avviamento al lavoro e dal R. Laboratorio-scuola, osservando tutti i macchinari della sezione meccanica e della sezione falegnameria.

L’ospitale popolo bagnolese esultante salutò il Prefetto e tutte le altreautorità che verso sera, con le automobili, rientrarono nelle proprie sedi.

Antonio Camuso (Archivio Storico Bendetto Petrone)

(da Fuori dalla Rete, Dicembre 2019, anno XIII, n. 5)


LA STAMPA DELL’EPOCA


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