A tre anni dalla scomparsa dell’amico Pasquale Sturchio

di Angelo Capone

Ormai sono tre anni che Pasquale STURCHIO non è più con noi; la sua assenza, anche su PT39, è evidente sia nell’ “Angolo della poesia“ che nella prosa espressa nelle varie articolazioni divulgative. Più di ogni cosa, però, ci manca Pasquale, con la sua humanitas e con tutta la sua espressività emotivo-affettiva… Propongo un suo articolo, pubblicato su ALTIRPINIA il 31-05-2011, che richiama anche il prossimo 25 APRILE “Festa della LIBERAZIONE”e il 2 Giugno “Festa della REPUBBLICA” nel mentre è a fuoco l’esposizione dei valori risorgimentali rievocati in una Manifestazione-Lectio Magistralis, tenutasi nella Scuola Media di Lioni, ad opera dello storico Angelo Colantuono, sul 150° anniversario dell’ Unità d’ITALIA. Non da meno sono le considerazioni e i riferimenti socio-politici di Pasquale che, qui, si pone come articolista-testimone, (prof. di Francese nella stessa Scuola Media), della manifestazione che, a suo dire, è un Inno alla SCUOLA e più in particolare ai RAGAZZI/discenti e fruitori finali del processo pedagogico dell’età evolutiva teso alla formazione del cittadino / “citoyen” in onore della sua materia d’insegnamento, e non solo. Da un suo “pizzino” dedicato (vedi foto allegata) e a sua firma “SP” e con la solita “A” cerchiata: ”Una storica lezione”.

Angelo CAPONE 


                                                               UNA STORICA LEZIONE

Premesso che la scuola è l’ambiente educativo ideale per la conoscenza, lo studio, la riflessione critica, l’indagine politico-sociale sulle tematiche istituzionali…Ciò nella convinzione che si favorisca la crescita civile dei ragazzi, si sviluppi il senso della legalità, si rinforzi l’impegno per la democrazia…L’Istituto Comprensivo Nino Iannaccone di Lioni, dirigente scolastico prof. Vito Alfredo Cerreta, ha promosso una manifestazione-lezione di storia <<150° anniversario Unità d’Italia: «festeggiamo insieme l’Unità d’Italia>> nell’ambito del relativo progetto programmato nel P.O.F. 2010/2011.

Il 15 Marzo 2011 nella sala auditorium della Scuola Media, trasformata in classe unica, alla presenza di tutto il corpo docente, del dirigente scolastico, del presidente del consiglio di istituto in una superba scenografia di bandiere tricolori e cartelloni storici (disegni, colori, legende realizzate dagli alunni delle diverse classi e sezioni) dopo aver ascoltato il canto degli Italiani (musicato e cantato da un coro di sessanta ragazzi e ragazze!).

La referente del progetto “150°anniversario Unità d’Italia” professoressa Nina Tuosto nel presentare il relatore ufficiale della lezione-manifestazione di storia, lo storico Angelo Colantuono, tra l’altro ha detto: «questo anniversario può e deve trasformarsi in una felice occasione per un nuovo innamoramento del nostro essere Italiani nell’Unione Europea e in un mondo più equilibratamente globale: prospettiva imprescindibile, ma possibile, solo se non dimentichiamo le radici. La storia del passato, dunque, è anche la nostra storia e oggi, la scuola, vuole offrire a tutti noi la possibilità di capire e vivere meglio il presente e il futuro attraverso riflessioni, confronti e conoscenze realmente accaduti».

Per non dimenticare, per disegnare nuovi orizzonti, per ricostruire la memoria, per conoscerci meglio e per valorizzare tutto ciò che ci circonda, abbiamo pensato di realizzarlo attraverso il prezioso contributo dello storico Angelo Colantuono che, accettando di bun grado, mette a disposizione la sua straordinaria eccellente saggezza storica, frutto di una zelante sete di sapere! “Buon compleanno Italia” Non è facile registrare “la Lectio Magistralis” di Angelo Colantuono, insigne studioso di storia locale, che ha calamitato l’attenzione e l’interesse dei ragazzi (di tutti i ragazzi anche di quelli cosiddetti “vivaci” che hanno espresso la loro vivacità solo nei momenti degli applausi) con un tono di voce dolce e pacato (a differenza di noi poveri docenti che abbiamo tutti problemi alle corde vocali!) con una semplicità, ma nello stesso tempo, la profondità dello storico, ha raccontato, affabulando tutti, alcuni dei momenti dei tanti episodi che hanno interessato la nostra provincia (Principato Ulteriore) prima e dopo il 17 Marzo 1861.

Due soli punti vorrei evidenziare: il primo di natura politico-istituzionale ovvero la concessione dello Statuto Albertino, il secondo di natura Politico-Sociale ovvero la condizione dei contadini in Irpinia in particolare, e nel Mezzogiorno in generale.

L’Ottocento, in tutta Europa, è stato il secolo delle grandi rivoluzioni patriottiche e liberali… La penisola italiana, da secoli divisa in più stati, partecipò al movimento liberale, ma nello stesso tempo diede vita a un movimento patriottico finalizzato ad ottenere l’unificazione politica. Fu questa l’epoca del Risorgimento, durante la quale i vari sovrani furono costretti a concedere delle costituzioni…Quella destinata a sopravvivere fino alla Costituzione Repubblicana del 1948 fu lo Statuto Albertino, promulgato il 4 Marzo 1848, dal re di Sardegna Carlo Alberto e confermato anche nel Regno d’Italia dopo l’unificazione.

Statuto e non Costituzione per sottolineare il fatto che si trattava di una concessione del sovrano e non dell’opera di un’Assemblea Costituente eletta dal Popolo. In quel contesto storico fu una grande conquista, oggi sembra una “beffa!”. Lo Statuto trasformava la monarchia del regno Sabaudo in una monarchia costituzionale… Solo la camera dei deputati era eletta (gli aventi diritto al voto erano solo il 2-3 % della popolazione) e quindi era un’assemblea rappresentativa; il Senato era formato da MEMBRI NOMINATI A VITA dal re che li sceglieva a suo piacimento e in numero non definito!

Il potere esecutivo era esercitato dal re che nominava i giudici che amministravano la giustizia in suo nome…Praticamente oggi sembra una barzelletta che non fa ridere, bensì piangere…Tanto era miserabile la vita del 70-80% della popolazione! Per quanto concerne la condizione di contadino è sufficiente riportare le parole dello storico ed economista avellinese Raffaele Valagara (1833-1911): «Chi volesse portare un adeguato giudizio sulle condizioni economiche e morali dei contadini dei nostri paesi dovrebbe entrare nelle loro abitazioni. Queste il più delle volte si riducono ad una sola stanza, poco luminosa e pochissimo areata. Le pareti sono affumicate. Il soffitto è tappezzato da ragnatele e queste tengono pure il luogo dei vetri nel finestrino o nel buco che dà luce alla stanza. In questo tugurio la famiglia colonica passa le ore della notte in compagnia di polli, qualche maiale o qualche asinello.»

Oppure le parole di Francesco Saverio Sipari (1828-1874) intellettuale e politico abruzzese: «il contadino non ha campo, non ha vigna, non ha prato, non ha bosco, non ha armento, non possiede che un metro di terra in comune al Campo Santo! Non ha letto, non ha vesti, non ha cibo di uomo, non ha farmaci…tutto gli è stato rapito dal ladro feudale o dall’usura del proprietario o dell’imposta del comune e dello stato».

Parole da far accapponare la pelle, che descrivono una realtà sociale protrattasi sostanzialmente fino al secondo dopoguerra! Nel ringraziare l’ex sindaco di Lioni per la storica lezione, il dirigente scolastico prof. Vito Alfredo Cerreta, ha ricordato che le celebrazioni dell’Unità d’Italia continueranno: 25 Aprile Festa della liberazione, 2 Giugno Festa della Repubblica e dà l’appuntamento,  all’inizio dell’Anno Scolastico 2011/2012, per la seconda parte della lezione-manifestazione storica, sempre a cura dello studioso Angelo Colantuono, ovvero dal 1870 Roma capitale d’Italia…al Ventennio…al 2 Giugno 1946, Referendum, al primo Gennaio 1948 Costituzione Repubblicana, ai nostri giorni).

La manifestazione si è conclusa e non poteva essere diversamente, con il canto degli Italiani. Una Scuola che suscita entusiasmo nei ragazzi, una scuola che si apre al territorio, una scuola che si confronta con le altre Istituzioni locali, una scuola che coinvolge le famiglie, è una SCUOLA che fa ben sperare per il futuro dei nostri ragazzi. Auguri Ragazzi! Auguri Scuola! Auguri Italia!!!

Pasquale Sturchio


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