Africa

di Gino Di Capua

Dobbiamo costituirci in un “NOI” sempre più grande, sempre più corresponsabile, nella forte convinzione che ogni bene fatto al mondo è fatto alle generazioni presenti e a quelle future. Questo “NOI” universale deve diventare realtà e fare in modo che alla fine non ci siano più “GLI ALTRI”, ma solo un NOI”! [Papa Francesco]


AFRICA

Ho già avuto occasione di scrivere che non voglio girarmi dall’altra parte… So di andare contro corrente, contro l’opinione di massa, ma mi faccio carico di ciò che dico.

Non vorrei più leggere notizie come quella raccontata da Alessandro Porro, Presidente della ong My Rose: “Ci siamo trovati letteralmente a navigare in mezzo ai cadaveri”, fa male.

La maggior parte di questi cadaveri inghiottiti per sempre dal Mediterraneo, tra cui DONNE e BAMBINI, provenienti dal Mali e dall’Africa occidentale, dall’Eritrea e dal Nord Africa, non avranno diritto neanche a un nome sopra a un mucchio di terra. Perfino le poche immagini che di loro circolano, spesso non hanno un nome accanto.

Molti fuggono da guerre e conflitti, come nel Sahel, altri da persecuzioni, altri ancora dalla miseria, causando esodi forzati.

Oggi la maggior parte di questa Africa è governata da corrotti che affamano i loro popoli, depredano gli aiuti umanitari, messi là proprio da USA, Europa, Cina… dopo aver assassinato chiunque abbia provato a introdurre democrazia e trattenere risorse naturali per lo sviluppo dei loro paesi.

Un’Africa dalla corruzione dilagante dunque, ma sono i loro regimi ad essere corrotti, non i loro popoli, che purtroppo non riescono neanche a esprimere un voto libero.

Il popolo africano chiede libertà, non pacchi di viveri gettati dall’elicottero.

Io provo una profonda pena per come l’uomo oggi affronta tali temi, solo in termini strategici e mai solidali. I commenti che spesso leggo, tendono a giustificare l’egoismo e la mediocrità, spesso rasentano la cattiveria e il cinismo e inoltre tentano di giustificare i malcelati sentimenti razzisti.

È cosi difficile interrogare le nostre coscienze? Ci stiamo dimenticando che sono esseri umani come noi, solamente più svantaggiati perché nati sul lato sbagliato della terra.

La cosa più importante che mi è stata insegnata, è di tendere sempre la mano all’altro, soprattutto a chi è svantaggiato.

La fede non c’entra in questo insegnamento, ma la consapevolezza che ogni vita persa è una sconfitta per chi rimane.

Trovo disgustoso leggere commenti di persone “intelligenti” e “pratiche”, pronti a ricordare che la commiserazione non risolve il problema. Meno male che ci sono certi geni a ricordarci l’ovvio.

A leggerli, la lontana, sbiadita traccia di ottimismo che conservo da qualche parte, si dissolve come fumo al vento, e così non posso non concludere che il futuro dell’umanità è segnato e siamo destinati a fallire.

Allora mettiamola cosi: c’è un articolo che mostra impietosamente un dramma umano fra i più atroci. Ci sono due modi di reagire: tacere, sapendo di non poter aggiungere nulla di concreto, o condividere la tristezza che sopravviene nel vedere questi nostri fratelli, sorelle e bambini perdere la loro vita in modo cosi atroce.

Nella condivisione ci viene ricordato che siamo tutti fragili, in balia del destino. Che siamo, o siamo stati tutti migranti. Che l’idea del “SANNO A COSA VANNO INCONTRO” non è altro che il commento miope dell’ignorante, perché non ha idea di quale possa essere l’alternativa per certa gente e che nemmeno l’idea di rischiare la morte offre alcun indizio a quanto queste persone siano disposte.

Quando non leggerò più le bestialità che leggo in ogni occasione in cui si parla di migranti, e di morti tra essi, smetterò anche io di richiamare princìpi come la solidarietà, il rispetto e la pietà! Non li ritengo né strumentali né fuorvianti, sono l’unico mezzo che ho per esprimere la mia indignazione, e cercare d’mpostare un dialogo civile che magari parte da presupposti diversi dai miei, ma che stia sul pezzo con competenza propositiva.

LA COLPA E’ DEL MONDO OCCIDENTALE CHE DEPREDA DA 300 ANNI L’ AFRICA SOTTRAENDO LORO TUTTE LE RICCHEZZE NATURALI !

La realtá africana è oggi semplice quanto tremenda, il neocolonialismo, sempre più incombrante, è ben peggiore di quello di allora: bambini soldato nei casi peggiori, minatori per due lire nei migliori, a estrarre risorse che puntualmente finiscono in Cina, in Europa, in USA… nel nostro smartphone e automobile.
Un bimbo che estrae diamanti in Congo è pagato qualche dollaro al giorno e le miniere congolesi non appartengono al Congo, ma alle multinazionali europee e americane.

I minatori del Burkina Faso sono spesso bambini sotto i 10 anni, abbastanza piccoli da potersi infilare nei cunicoli minerari per “grattare” il metallo prezioso. Bambini che fanno uso di anfetamine per non sentire dolore e anestetizzare la fame. Questo è solo uno dei tantissimi esempi di sfruttamento neocoloniale.

Detto questo non solo li sfruttiamo, ma li insultiamo pure se qualcuno rischia la vita per portare via dalla miseria la propria famiglia.

IO AL POSTO LORO FAREI LO STESSO!

Ormai cercare di suscitare sentimenti di umanitá e compassione è inutile. Alcune persone ritengono che chi prova empatia è un debole, un pappamolle.

A costoro mi rivolgo, a muso duro: visto che i migranti continueranno a venire, che piaccia o no, e visto che non si possono costruire muri nel Mediterraneo, e che la nostra Costituzione, e i trattati internazionali da noi sottoscritti, ci impediscono di dichiarare guerra a mezza Africa, smettetela di venire a lamentarvi da noi “buonisti”, perché io buonista non sono. Perché io una parvenza di soluzione ce l’ho in mente: Liberiamo questo continente dalle multinazionali. Finiamola di depredare i loro Paesi: è l’unico modo per cessare la migrazione e la fame e finalmente l’Africa, ci scommetto, sarà un paese ricco e libero.

Oppure smettiamola di pretendere che questa gente perseguitata da guerre, mafie, terrorismo islamico, ruberie e desertificazione se ne stia lì zitta e buona, guardando il pianto delle loro donne e dei loro bambini, aspettando la morte.

Niente di personale, è solo la loro vita in gioco. Questi africani, saranno anche poveri, ma sicuramente non sono meno intelligenti di noi.

Buona Vita!!

Gino Di Capua


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