Caliendo la scoperta inutile delle grotte

di Sabino Aquino

Le risorse politiche del Pnrr rappresentano una occasione da non farsi sfuggire per il definitivo decollo turistico di questo autentico gioiello dei monti Picentini. Il Parco Regionale dei Monti Picentini tra il 2005 e il 2010 fu promotore di una progettazione che prevedeva la realizzazione di una galleria artificiale lunga circa 100 metri, che consentisse un agevole accesso alle Grotte del Caliendo direttamente dall’Altopiano Laceno. Le opere eseguite con i fondi Por Campania 2000-2006 vennero ultimate nel 2010 e da tale anno si è alla ricerca di risorse finanziarie per rendere la grotta almeno in parte visitabile.

Oggi questa possibilità potrebbe facilmente concretizzarsi utilizzando le ingenti risorse economiche messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le Grotte del Caliendo, sono corridoi, cascate e sifoni che si alternano per circa quattro chilometri di percorso, sono tra le più importanti cavità della Campania, seconde solo per lunghezza a quelle di Castelcivita, in provincia di Salerno. La valorizzazione turistica di questo spettacolare circuito carsico sconta notevoli ritardi con pesanti negatività sull’intero indotto turistico dell’Irpinia. Tenuto conto che la galleria realizzata dal Parco dalla piana del Laceno immette direttamente nel ramo fossile in corrispondenza della splendida “Sala del thè” avente il caratteristico aspetto policromo, da cui si diparte un camminamento che consente la visita dei primi settecento metri della vastissima cavità carsica.

La grotta è un morfo tipo di grande interesse scientifico per la sua conformazione, le sue peculiarità speleologiche, il ruolo idrogeologico che riveste, il contesto ambientale nel quale si inserisce, la storia delle sue esplorazioni, la ricchezza dei concrezionamenti ed il fiume sotterraneo che la percorre. I tipi di concrezione in grotta sono di una varietà di forme vastissima: è possibile distinguerle in concrezioni di soffitto, di parete e di pavimento a seconda del luogo dove si formano.

L’ingresso da Lago Laceno inoltre consente di osservare il funzionamento idrogeologico del traforo durante le piene. La Piana del Laceno, infatti, costituisce una singolarità dal punto di vista idrogeologico: è un tipico esempio, forse il più significativo d’Italia, di area carsica tributaria in due diversi bacini.

Le acque sotterranee dell’intera struttura del Monte Cervialto costituiscono  notoriamente il serbatoio di alimentazione della sorgente Sanità di Caposele, da cui nasce appunto il fiume Sele. Le acque di ruscellamento superficiale della conca, invece, contrariamente a quelle sotterranee, confluiscono nel lago e attraverso la grotta, defluiscono verso il vallone omonimo, tributario del fiume Calore, a sua volta affluente del fiume Volturno. Pressoché sconosciute, ma di una straordinaria sublimità, queste spettacolari cavità sotterranee possono costituire il volano per l’economia non solo locale, ma anche di tutta l’Irpinia: esplorare un territorio con un turismo di avventura, significa saperlo avvicinare nelle sue più intime strutture, lasciandosi guidare dai corsi naturali delle Grotte del Caliendo, dall’ esperienza degli studi in atto, prestando attenzione alla storia quanto all’ ecologia, assaporando il mutare dei paesaggi interni, cogliendo le suggestioni dei percorsi, accogliendo la disponibilità della gente del posto.

In questo senso, il turismo diviene consapevole, cioè ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, eticamente e socialmente equo nei riguardi delle comunità locali.

Un turismo che deve assicurare un’evoluzione e non una regresso, nell’ottica di educare ed un rinnovato gusto della bellezza. E con le Grotte del Caliendo la bellezza naturale è di casa.

Sabino Aquino

già presidente dei Parchi Regionali dei Monti Picentini e del Partenio

Il Mattino 06-04-2023 

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