Da Churchill a Boris Johnson. Gli inglesi, i precursori

di Daniele Marano

La politica odierna sempre più alla deriva, fa tornare in mente alcuni grandi statisti del passato. Su tutti il migliore di tutti i tempi è stato senza dubbio Winston Churchill.

Ben rappresentato nel film che consiglio a tutti “l’ora più buia”, Churchill è l’esempio vero del capo di stato che “quando una nazione rischia di essere distrutta, bisogna cessare i balletti e promettere lacrime e sangue”.

Lui è stato l’unico a saper affrontare in maniera reale il nazismo con l’unico modo possibile: militarmente e non a parole. Combattere contro il nemico era per lui anche e sopratutto un dovere cristiano, un vero capo popolo infatti resta sempre vicino ai propri cittadini. Se fosse stato più carino con i tedeschi ora marceremmo tutti al passo dell’oca, invece quel suo gesto estremo quelle sue parole coraggiose furono la fine di Hitler: ” Noi combatteremo sui mari e sugli oceani, sui campi d’atterraggio , nelle strade, noi combatteremo sulle colline. Noi non ci arrenderemo mai!”.

Corsi e ricorsi storici, per gli inglesi che sono sempre stati i primi ad aprire una crepa.

Tornando a oggi si può essere antieuropeisti? Certo ma ci voleva un segnale forte e chi  sono stati i primi a lanciarlo? Gli inglesi.

Non bisogna essere per forza leghisti per capire che l’euro ha dimezzato i nostri risparmi, costringendo lo Stato ad una asfissia fiscale. Mentre si vota la Brexit in Inghilterra qui passa il Mes, un vero e proprio piano criminale a danno degli italiani, mentre le banche tedesche incassano. Alcune istituzioni italiane non passate per le urne lodano tutto questo a petto in fuori.  Anzi per me Conte è come Platone che alimentava ombre nella caverna degli schiavi, per tenerli buoni…..Con la differenza che Platone aveva leadership e non si faceva piegare da nessuno.

Daniele Marano

(da Fuori dalla Rete, Dicembre 2019, anno XIII, n. 5)

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