Il Primo Maggio: l’origine e la storia della Festa dei lavoratori

di Sono Samira Patrone (alunna della V-B)

Ciao a tutti. Sono Samira Patrone e frequento la classe V B della Scuola Primaria di Bagnoli Irpino. Oggi sono qui per parlarvi del perché si festeggia il Primo Maggio ( la festa dei lavoratori ).

  “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro:“

Anche se questo è il primo articolo della Costituzione italiana, purtroppo, in Italia non c’è lavoro per tutti e molti giovani sono costretti ad emigrare all’estero o al nord, come mio zio.

La festa dei lavoratori è la giornata che celebra le lotte che i lavoratori hanno combattuto per poter vedere riconosciuti i propri diritti. In poche parole, se le persone hanno tempo, dopo il lavoro, per stare con le proprie famiglie e, noi bambini, abbiamo il diritto allo studio, è grazie agli sforzi e ai sacrifici fatti dalle generazioni di lavoratori di un passato neanche troppo lontano, perché, ovunque,, i bambini più poveri invece di andare a scuola e studiare come tutti noi, erano mandati a lavorare per aiutare la famiglia.

La festa del lavoro è nata da un’idea francese il 20 luglio 1889, quando alcuni lavoratori manifestarono per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. In realtà, in Australia, già nel 1885 avevano inventato uno slogan  “Otto ore di lavoro, otto ore di svago e otto ore per dormire.’’ Questo slogan fu l’idea per le rivendicazioni sindacali e la ricerca di un giorno in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per rivendicare i propri diritti. Fu scelta la data del primo maggio per ricordare uno sciopero generale, indetto nella stessa data, nel 1886 a Chicago, negli Stati Uniti. Lo sciopero durò tre giorni e finì il 4 maggio con un massacro in cui uno sconosciuto ammazzò undici poliziotti e quattro civili con una bomba. Questo episodio divenne il simbolo delle rivendicazioni degli operai per avere più diritti e migliori condizioni di lavoro. La festività del primo maggio in Italia fu istituita nel 1891. In epoca fascista, fra il 1942 e il 1944, la festa del lavoro fu anticipata al 21 aprile, perché quella data coincide con il compleanno della città di Roma che Romolo, che fu il primo re, fondò nel 753 a.C.

Nel 1947 tornò ad essere festeggiata il primo maggio e in quell’anno in Sicilia, a Portella della Ginestra, durante le celebrazioni, furono uccise undici persone nella sparatoria organizzata dalla banda del mafioso Salvatore Giuliano.

Dal 1990,  per festeggiare il primo maggio, viene organizzato a Roma un concerto in cui si esibiscono cantanti famosi.

Nel mio paese la festa del lavoro veniva festeggiata organizzando giochi di gruppo. Veniva fatto l’albero della cuccagna: un palo cosparso di grasso  che aveva in cima una piattaforma alla quale erano appese un prosciutto (che tutti volevano avere), diversi salumi e formaggi. La persona che riusciva ad arrampicarsi e a prendere il prosciutto vinceva. Poi si faceva una gara in cui bisognava far rotolare il più lontano possibile un pezzo di formaggio, una gara in cui bisognava mangiare un piattone di spaghetti al sugo con le mani legate dietro la schiena, la corsa nei sacchi. Tutti questi giochi si svolgevano in piazza Leonardo Di Capua. Io questa festa non l’ho mai vista perché veniva fatta quando i miei genitori erano piccoli e sarei felice se la rifacessero quando questa pandemia sarà finita. Insomma, la festa del lavoro va commemorata per non dimenticare le persone che hanno lottato per ottenere condizioni di lavoro e di vita umane e migliori e per difendere i propri diritti.

Questo 1° maggio 2020 sarà diverso perché non siamo tutti insieme, ma non dimenticate che ANDRA’ TUTTO BENE e riusciremo a vincere questa battaglia grazie ai medici e agli scienziati che, come ho detto prima, dovrebbero lavorare solo otto ore, ma invece lavorano tutto il giorno per il nostro bene. Quindi ricordate di RESTARE A CASA proprio come faccio io; fra non molto si potrà andare a trovare i propri parenti e amici.

Ringrazio Palazzo Tenta per aver pubblicato questo articolo. Ciao

ANDRA’ TUTTO BENE, RESTIAMO A CASA.

Sono Samira Patrone (alunna della V B della scuola primaria di Bagnoli)


Il DISEGNO di Patrone Clarissa

Il DISEGNO di SIlvano Giorgia 

 

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