Intervista al Circolo “Idee per la sinistra”

Un’ intervista atipica, la prima in cui a rispondere non è un unica persona ma il circolo nel suo insieme, perché “Idee per la sinistra” è un’ associazione diversa, fuori dagli schemi tradizionali, dove non c’è un gruppo dirigente, un presidente, un direttivo, ma un gruppo di persone che condividono idee e valori senza per forza essere schematizzati in un organizzazione stabile con le sue figure apicali. Un’intervista con spunti interessanti, che spazia dalle vicende locali a quelle tradizionali ma che hanno tutte un unico filo conduttore: i valori della sinistra. Buona lettura.

Perché nasce Idee per la sinistra e nell’immaginario dei soci fondatori cosa dovrebbe rappresentare?

Lo abbiamo già detto e scritto. Il Circolo “E. Frasca” di Idee per la sinistra nasce per promuovere e valorizzare le idee della sinistra su Costituzione, Antifascismo, Democrazia; Contribuire a ricreare una cultura della solidarietà, della giustizia sociale, della dignità umana e del lavoro, del riscatto dei più deboli; Ricostruire l’unità della sinistra; Creare le basi perché la sinistra possa ricandidarsi a guidare proficuamente il Comune, promuovendo e sviluppando il dibattito sui problemi di Bagnoli; Contribuire a costruire una classe dirigente di sinistra; Proteggere e valorizzare il patrimonio ambientale di Bagnoli, nostra vera e unica ricchezza; Fare cultura e conoscenza, strumenti straordinari di crescita effettiva; Valorizzare la cultura delle aree interne, in tutte le sue innumerevoli espressioni; Combattere contro l’emarginazione e lo spopolamento delle aree interne del Sud. Inoltre il Circolo vuole diventare punto di riferimento per quanti sono idealmente vicini a questi valori e favorire il dibattito e la discussione pubblica, attraverso l’informazione ed il confronto che, soli, possono riaprire la stagione della politica a Bagnoli.

Una nuova associazione riconducibile ai valori della sinistra. Eppure a Bagnoli sono già presenti il circolo cittadino del Partito Democratico e la Giovane Sinistra. Questa associazione non va ad occupare uno spazio politico già saturo?

Crediamo che non solo noi ci siamo accorti del fatto che nelle ultime elezioni amministrative e politiche la sinistra, di fatto, è stata assente, qui a Bagnoli. Non un comizio, non un manifesto, un solo incontro pubblico per pochi intimi. E’ stato, ed è tuttora, un pugno in un occhio. Il nostro Circolo vuole essere un pungolo, una spinta per le altre formazioni della sinistra bagnolese, che ormai esistono solo sulla carta o solo su WhatsApp. Partendo dalla politica, che per noi significa discutere, affrontare e tentare di risolvere i problemi della comunità.

Nel manifesto di presentazione dell’associazione si parla di “ricostruire la sinistra e ridare a Bagnoli una amministrazione finalmente fattiva e capace di guardare al futuro…”. Un chiaro riferimento a chi oggi amministra Bagnoli? Qual è il vostro giudizio sull’operato della attuale amministrazione?

Anche questo lo abbiamo già detto e scritto. Bagnoli ha una grande tradizione di amministrazioni di sinistra e queste hanno contribuito in maniera determinante a migliorare le condizioni di vita della gente. Dobbiamo ripeterci, sperando di non annoiare. Acqua nelle case, lancio del Laceno, il Laceno d’Oro, le case popolari, la stazione sciistica, la Ricostruzione post-terremoto, il Piano Regolatore, la possibilità di costruirsi una casa, il nuovo acquedotto, i concorsi, il metano quindici anni prima dei comuni vicini, Acca Software, i nuovi impianti di risalita, raccolta porta a porta dei rifiuti, testamento biologico, registro delle unioni civili… Quelle amministrazioni sono le uniche che hanno avuto e avviato una idea di futuro, per il nostro paese. Basti pensare, citando l’elenco precedente, al Piano Regolatore (che nessuno, in quarant’anni, è stato in grado di rifare) o alla Acca Software, senza la quale oggi Bagnoli sarebbe già quasi un deserto. La sinistra, anche quando non coinvolta nella amministrazione, ha lanciato idee di futuro: è del 2017 la proposta di aprire un centro di accoglienza per minori immigrati non accompagnati, che coinvolgeva e voleva salvare futuro della Scuola e lavoro. Quella, secondo noi, è stata l’ultima volta che si è discusso seriamente di futuro, nel nostro Comune. Da allora più niente. Nel migliore dei casi le giunte successive si sono limitate all’ordinaria amministrazione.

L’associazione si è presentata ai bagnolesi con un convegno sulla questione seggiovie, quali sono le ragioni di questa scelta? E qual è la posizione dell’associazione su questo tema?

Di fatto siamo stati costretti a presentarci discutendo di seggiovie, perché la questione era ed è di scottante attualità, coinvolge il futuro di Bagnoli e, a nostro parere, non viene affrontata con la dovuta cautela e perizia. Non crediamo sia un caso che, dopo il nostro convegno sull’argomento, la Giunta ha finalmente approvato il progetto esecutivo, mentre il Responsabile comunale si è fatto stipulare (a spese del Comune!) una assicurazione professionale. Noi avevamo proposto e portato avanti l’idea di un “progetto integrato”, che prevedeva questo: una gara unica per l’affidamento in primis della nuova concessione (1), l’esecuzione (2) e la gestione (3). Al fine di individuare un soggetto unico che fosse una Associazione Temporanea di Imprese o una qualunque figura imprenditoriale che potesse garantire il funzionamento degli impianti per un lungo periodo, dando le necessarie garanzie patrimoniali e professionali. L’aspetto fondamentale è la nuova concessione / convenzione con cui si concede ad un soggetto terzo l’uso in modo esclusivo dell’area demaniale comunale per la realizzazione dei nuovi impianti e dei nuovi fabbricati posti a servizio dell’attività sciistica – turistica. Con l’atto concessorio, di fatto si trasferisce ad un soggetto terzo la disponibilità delle aree comunali riconoscendogli l’esclusiva su tutte le attività connesse e collegate all’attività sciistica e turistica, ivi comprese quelle commerciali e di servizio. Il Concessionario potrà determinare lo sviluppo futuro ed essere destinatario di ulteriori autorizzazioni e finanziamenti, potendo scegliere autonomamente a chi concederle a sua volta in subappalto o in fitto. Su questo punto, si è fatto rilevare la presenza degli Usi Civici a favore dei cittadini residenti da cui il Comune non può prescindere, dovendo sottoporre i termini della convenzione e del progetto al Commissario regionale e ai cittadini attraverso pubbliche assemblee, referendum comunale, coinvolgendo tutte le associazioni presenti sul territorio prima di qualsiasi decisione definitiva. Tocca ai bagnolesi decidere il proprio destino. Mentre l’amministrazione non ha alcun autonomo potere di privare i cittadini dei propri secolari diritti riconosciuti per legge. All’attualità non è stato istituito, come dovuto, un qualunque tavolo di discussione, o un riferimento amministrativo, un ufficio, con cui interloquire per conoscere le reali intenzioni ed il futuro del nostro turismo. Lanciamo un appello affinché si possa creare un luogo di discussione attraverso cui i bagnolesi possano rendersi conto di quali scelte vengono assunte sul territorio comunale gravato dagli usi civici. Oggi crediamo che sia opportuna una attenta ed oculata valutazione prima di compiere passi avventati, che possano pregiudicare il futuro degli impianti e quindi del turismo invernale a Bagnoli. Così come ci aspettiamo una risposta esauriente sulle modalità seguite per l’affidamento della gara della concessione /gestione. L’attuale amministrazione sta seguendo ad oggi un percorso del tutto opposto a quello scelto precedentemente ed inutilmente sbandierato e poi abbandonato. La logica che si è voluto affermare è stata quella del c.d. “Progetto – Pilota” che, come più volte denunciato, non ha portato a niente, provocando solo ritardi ingiustificati ed una montagna di chiacchiere. Quello che si registra è una incontrollata diffusione di atti e documenti comunali tra gli stessi soggetti che avrebbero dovuto concorrere, di modo che i partecipanti sono stati posti in condizione di conoscere prima i temi della gara-concorso. E non solo per le imprese, ma anche per professionisti che, con le carte alla mano, hanno potuto garantirsi l’affidamento di incarichi prestigiosi e ben retribuiti. Il Comune avrebbe dovuto affidarsi ad un Ufficio di Piano Comunale (già istituito dall’amministrazione Chieffo e poi sciaguratamente dismesso), con vari tecnici scelti a priori ed in base alle loro specifiche professionalità e di sicura fedeltà alla P.A., da considerarsi come consulenti operativi del Comune nella veste di pubblici ufficiali tenuti all’osservanza dei principi dei dipendenti dello Stato. Oggi, invece, qualsiasi garanzia di imparzialità e correttezza appare inspiegabilmente trascurata, con il pericolo che possa verificarsi una dispersione di notizie di ufficio evidentemente coperte dal segreto, con il rischio di agevolare la conoscenza in favore di alcuni con l’esclusione di tutti gli altri. Del resto è agli atti un atto di transazione, a suo tempo firmato da amministratori e funzionari, che come oggi prefigurava inaccettabili criteri per la scelta del concessionario / gestore. Ecco: queste cose sono state dette nel convegno da noi promosso sulla gestione delle seggiovie. E se oggi si discute del tema, è stato un nostro merito quello di aver aperto la discussione, che evidentemente era necessaria ed urgente.

Su quali temi si concentrerà l’azione politica di “Idee per la sinistra”? Quali sono le iniziative in cantiere per il prossimo futuro? .

Idee per la sinistra è una associazione politico-culturale. Abbiamo già organizzato due manifestazioni, una politica e una culturale. Andremo avanti così. E abbiamo già in cantiere altre iniziative, tutte indirizzate verso gli obiettivi di cui abbiamo già parlato anche con il coinvolgimento di altri comuni, associazioni presenti in provincia e rappresentanti politici regionali e provinciali. Vi è poi un tema da cui non si può prescindere: l’Ambiente. La grande scommessa del terzo millennio. La sinistra a Bagnoli ha sempre posto come principale, imprescindibile argomento quello della salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente. Malgrado il tema sia oggi sulla bocca di tutti, con i richiami del Pontefice e del Presidente della Repubblica, noi registriamo il totale abbandono delle nostre montagne, assaltate da ogni parte con tagli indiscriminati e clandestini. Non si può assistere impotenti alla distruzione delle nostre risorse e di un ambiente montano sempre più prezioso per combattere l’epocale emergenza climatica.

Dia un buon motivo ai bagnolesi che si riconoscono nei valori della sinistra per partecipare attivamente alla vita di questa nuova associazione politica.

Chi si riconosce nei valori della sinistra sa che, nel momento storico e politico attuale, è fondamentale che quei valori non vadano dispersi. Nelle zone interne come la nostra, poi, quei valori si intrecciano con l’esigenza di evitare la fine delle nostre comunità. Per questo ci chiamiamo “Idee”, perché il futuro non si costruisce guardando soltanto all’oggi, ma avendo il coraggio di immaginare il nostro paese tra venti o trent’anni.

Cosa significa oggi la parola “politica”?

La parola “politica” non ha cambiato di significato. Sono gli interpreti attuali che, negli ultimi trent’anni, ne hanno mortificato il senso. Politica vuol dire affrontare e risolvere i problemi della comunità, nazionale e locale. Da temi internazionali, come la guerra, a quelli più contingenti, come il fatto che le famiglie non possono più pagare gli studi dei figli o, più drammaticamente, fare la spesa. Su questo noi non abbiamo cambiato idea. E quando diciamo che occorre tornare a parlare di politica, intendiamo proprio questo. Ridare alla politica il suo valore più alto.

In una società che rinuncia sempre più a farsi rappresentare politicamente, dove l’elettorato è sempre più mobile, ha ancora senso parlare di destra e di sinistra?

Certo che ha senso, parlare di destra e di sinistra. Perché destra e sinistra hanno visioni opposte su come affrontare i problemi della comunità. Qualche esempio: la legge finanziaria in approvazione stanzia 12 miliardi di euro per il ponte sullo stretto di Messina (mentre le strade e le ferrovie calabresi e siciliane sono ancora, o quasi, quelle dell’Unità d’Italia). Quei soldi possono essere spesi per sistemare quelle strade e quelle ferrovie. Oppure per costruire case popolari e alloggi per studenti. O per dotare tutte le scuole italiane di mensa e tempo pieno. Oppure: riduciamo le tasse a chi ha già un SUV e una Ferrari o facciamo sì che i 5 milioni di poveri italiani possano fare la spesa? Viviamo in una società in cui l’indifferenza e la violenza hanno preso il posto della solidarietà sociale. Davvero credete che Briatore e Santanché pensino alle stesse soluzioni del Cardinale Zuppi o di Nichi Vendola?

Giulio Tammaro

(da Fuori dalla Rete Dicembre 2023, anno XVII, n. 3)

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