Intervista al Sindaco del futuro

di Rocco Dell'Osso

Qualche mese fa, preso dalla frenesia collettiva di intervistare, ho voluto fare anch’io un’intervista al sindaco di Bagnoli Irpino, e non volendo fare torto a nessuno, ho trasposto il mio pensiero nel futuro; perché volendo parafrasare Kettering “il futuro mi interessa moltissimo, dato che ci passerò il resto della mia vita”.

Ho immaginato quindi di intervistare il mio sindaco ideale, alla riconferma del suo mandato.

Siamo pertanto nel futuro, nel tiepido e assolato pomeriggio di lunedì 29 maggio 2023 ed il sindaco è stato appena rieletto con netta maggioranza, sull’onda dei precedenti 5 anni di buona amministrazione.

Ti piaccia intanto caro lettore, chiunque tu sia, usarmi la cortesia di leggere fino in fondo. Lo sforzo profuso è stato mirato ad evitare inutili ripetizioni, riportando in maniera organica quanto fatto, pianificato o ipotizzato dal “Sindaco del Futuro”. Non si supponga comunque che non scarseggino delle mancanze. Per me ho fatto quanto ho saputo e potuto; contento e grato se altri faranno di più e meglio. I latini avrebbero detto: feci quod potui, faciant meliora potentes.

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D. – R. Dell’Osso: Sindaco, una riconferma netta e senza appello, le sue impressioni a caldo.

R. – Sindaco: Cosa vuole che le dica, una grande soddisfazione. Abbiamo lavorato molto, a testa bassa e senza fare calcoli per la riconferma del mandato, anzi facendo scelte risolutive ed impopolari per risollevare l’economia della comunità, certi di essere nel giusto ma coscienti che l’avremmo pagata in termini di consenso. Ed invece no; la maggioranza dei cittadini ha condiviso il nostro programma approvando l’azione amministrativa, e alla fine ci ha ridato fiducia.

D. – R. Dell’Osso: Senza voler cercare confronti o analogie con le amministrazioni che l’hanno preceduto, qual è stata la linea guida, la strada maestra, della sua amministrazione?

R. – Sindaco: Guardi, le amministrazioni precedenti hanno posto al centro dell’attività amministrativa il paese nella sua connotazione fisica, vedi la sistemazione di una strada, un edificio o parte di qualche monumento, piccoli lavori pubblici, ma in ogni caso Bagnoli come luogo fisico, prescindendo dalle necessità vitali dei concittadini. La mia amministrazione, invece, ha posto al centro della propria attività amministrativa il “cittadino Bagnolese”, le sue necessità di famiglia, di lavoro, di salute. Vede, noi siamo fermamente convinti che la vera ricchezza di Bagnoli sono i “Bagnolesi come persone”, solo dopo vengono monumenti e fabbricati. A cosa servirebbe un paese, pur anche bellissimo, se ne restassero solo le mura senza più abitanti?

D. – R. Dell’Osso: Si spieghi meglio.

R. – Sindaco: In passato hanno fatto modeste operazioni di facciata, cercando di soddisfare gli umori di piazza e senza scardinare le piccole lobby paesane che coltivano il loro orticello, ma non portano alcun beneficio per la comunità nella sua interezza. La mia amministrazione, invece, ha concentrato tutte le sue energie in attività e progetti che potessero portare alla creazione di attività produttive e con esse lavoro, occupazione e benessere. Operazione fondamentale per contrastare lo spopolamento e l’inaridimento del paese.

D. – R. Dell’Osso: Chiaro, ma questo approccio radicale, sicuramente innovativo, come si è tradotto nella realtà?

R. – Sindaco: L’economia della nostra comunità si basa su un mix dei tre settori produttivi tradizionali: Settore Primario (Agricoltura, Allevamento, boschivo); Settore Secondario (imprese individuali o piccole imprese di trasformazione e Artigianato); Settore Terziario (attività commerciali, ma soprattutto attività turistiche ed alberghiere). Storia a parte fa il plant ACCA software, che opera chiaramente nel terziario avanzato.
I precedenti amministratori, mentre da un lato non hanno saputo (o voluto) risolvere i contrasti tra le varie componenti produttive, dall’altro non hanno fatto niente per sostenerle, incentivarle e creare le condizioni per innescare il circolo virtuoso per la crescita e sviluppo delle attività produttive.

D. – R. Dell’Osso: Va bene sindaco, ma siamo ancora nel mondo delle considerazioni generali o se preferisce sulle linee di principio; qualche esempio concreto?

R. – Sindaco: Ci sarei arrivato tra poco, in ogni caso di esempi concreti posso elencarne parecchi. Innanzitutto il P.I.P.. Nella nostra attività amministrativa fortemente proiettata verso le attività produttive, rappresentava il primo obiettivo. È stato ampliato soddisfacendo tutte le richieste in essere e abbiamo anche spazio per altri due lotti da assegnare a futuri imprenditori, con i quali ci sono già dei contatti in essere. Oggi buona parte delle nostre risorse primarie (castagne, tartufi, prodotti caseari, etc.) vengono lavorate in loco e lasciano il territorio comunale destinate al commercio al dettaglio e non ai grossisti. Così facendo abbiamo aumentato in modo esponenziale ore di lavoro e reddito della comunità bagnolese. Un lotto è stato riservato specificatamente ad attività produttive legate alla lavorazione/trasformazione del legno, con l’intento preciso di rilanciare il settore boschivo e la trasformazione in loco della materia prima. È la strada maestra che contiamo di portare avanti con perseveranza. Abbiamo anche approfittato dell’ampliamento del P.I.P. per migliorare la viabilità sulla statale, bypassando la curva chiusa a gomito. Un piccolo/grande intervento “accessorio”, mirato al miglioramento della viabilità generale, i cui vantaggi però saranno quotidiani e per sempre.
Le varie strutture pubbliche, costruite o restaurate negli anni precedenti e poi lasciate in stato di abbandono, per intenderci Rifugio Santa Nesta, Casone, caserma forestale, Area parcheggio camper, etc., da costi sono state trasformate in risorse. Sono state assegnate con bando pubblico a diversi cittadini bagnolesi e/o cooperative locali; oggi sono attività che in misura diversa portano reddito. La caserma forestale è stata anche integrata con il circostante “Parco Avventura Tronola”, altra attività produttiva, che tra l’altro contribuisce anche a diversificare e differenziare l’offerta turistica sul Laceno.
Anche l’area attrezzata per i camper e le correlate aree per il camping, sono state completate, rese operative e data in gestione ad operatori locali; altri tasselli produttivi per la comunità.
Allevatori e attività turistiche sul Laceno sono due pilastri fondamentali dell’economia locale che però per decenni non solo non hanno fatto sinergia, ma spesso si sono scontrate con danno reciproco. Abbiamo quindi ripristinato lo stato di diritto con la giusta ripartizione degli spazi tra allevatori e operatori turistici. Pascoli dedicati per gli allevatori, mentre viabilità e lago fruibile in esclusiva per i turisti. Il lago e le aree circostanti dedicate in esclusiva ai turisti, rappresentano un vantaggio innanzitutto per gli allevatori che, pur perdendo la disponibilità di qualche decina di ettari di pascolo, vengono largamente compensati con l’incremento del bacino di utenza per la vendita della carne e dei prodotti caseari, sia diretta che indiretta mediante la rete di ristorazione.
Per il lago, senza aspettare progetti faraonici, abbiamo completato il miglioramento della tenuta idraulica del margine occidentale (per intenderci lato ponte scaffa) solo con operazioni di movimento terra, tamponando le principali perdite e riconformando il lago verso il centro della piana, ovvero nell’area a migliore tenuta idraulica. Quindi con costi esigui e tempi rapidi abbiamo anche incrementato e migliorato la persistenza dello specchio lacustre. Oggi anche nel periodo estivo è un grazioso laghetto e non un pantano maleodorante.
Oltretutto abbiamo anche integrato un impianto solare sul rifugio con un getto d’acqua al centro lago, ottenendo un duplice vantaggio: scenografico per i turisti ed ossigenazione delle acque per la fauna ittica. Aspetto molto promettente da ampliare e migliorare per futuri giochi d’acqua (vedi Monteverde).
Per Caliendo discorso analogo, in attesa che si concretizzi il progetto di Milioni di euro con l’ampliamento del tratto fruibile turisticamente da Ponte Scaffa, sul quale comunque nutriamo dei dubbi, con somme modeste abbiamo avviato il progetto Scientifico-Escursionistico-Naturalistico dall’accesso a valle. Ed è già realtà, la forra attrezzata per escursioni naturalistiche di difficoltà diverse, anche del tipo parco avventura, con via ferrate, per l’escursionismo di esperti. Pure questa è un’attività produttiva, dove semplicemente sfruttiamo le opportunità che ci offre il nostro magnifico territorio.

D. – R. Dell’Osso: Quanto ci ha elencato sono quasi tutte attività imperniate intorno a Laceno o comunque sul territorio extra urbano; cosa ci può dire invece in riferimento al centro abitato e ancor più per il centro storico?

R. – Sindaco: Prima di tutto abbiamo avviato a soluzione il grande problema delle perdite dalla rete idrica comunale. Vede caro Dell’Osso, ben pochi bagnolesi hanno la consapevolezza che il declino del Laceno, in buona parte è da imputare alla crisi idrica degli anni 80; inoltre, parlare di attività produttive e/o attività turistiche, senza garantire le risorse idropotabili, significa parlare del nulla! C’è voluto del tempo, ma i nostri concittadini (così come buona parte degli italiani) oggi hanno la consapevolezza che non abbiamo mai avuto problemi in termini di disponibilità di risorse idriche; il problema vero è che oltre i due terzi dell’acqua immessa in rete non arriva ai rubinetti, ma si disperde lungo le perdite della rete idrica; una situazione peggiore del resto del mezzogiorno, dove comunque le perdite sono superiori al 50%.
Non si comprende come già nel post terremoto dell’80, tecnici ed amministratori non hanno considerato che, analogamente ai danni delle costruzioni, anche la rete idrica (all’epoca tutta in ghisa, materiale duro ma estremamente fragile) aveva subito la stessa sorte. Abbiamo ricostruito le abitazioni ma non l’acquedotto; un errore tecnico-amministrativa che abbiamo pagato per decenni. Negli anni successivi sono stati fatti puntuali e sporadici interventi a macchia di leopardo, che hanno avuto scarso o nullo impatto sull’efficienza della rete idrica. Gli ingegneri sanno bene che la vita media di un acquedotto non supera i 20÷25 anni; anche intervenire con rappezzi su reti vetuste è del tutto inutile e puntualmente le perdite si ripresentano dopo poche settimane. Purtroppo gli amministratori hanno ignorato questi dati.
Negli scorsi cinque anni abbiamo quindi avviato un piano organico di ammodernamento complessivo della rete idrica; con i prossimi cinque anni contiamo di portarla a termine. Uno sforzo immane, che ci ha visto e ci vedrà impegnati per i complessivi 10 anni di amministrazione, ma che porterà alla definitiva preservazione e tutela del nostro vero “oro”, cioè “l’acqua”. Condizione imprescindibile per supportare la comunità come anche nelle sue attività produttive. Quattro milioni di euro per quaranta chilometri di condotte; ovviamente non si vedono come il castello, ma li utilizziamo tutti, quotidianamente.
E non dimentichiamo che il nostro territorio alimenta per circa il 50% la sorgente di Caposele; Condizione che intendiamo far valere nella discussione sul “ristoro” tra Campania e Puglia.

D. – R. Dell’Osso: Questione sicuramente di primaria importanza, ma tutto qui?

R. – Sindaco: Certo che no. Abbiamo avviato e siamo a buon punto con il progetto di recupero della Giudecca come albergo diffuso, fruibilità dell’area del castello longobardo e seconda edizione della “festa medievale” che differenzia e allarga l’offerta turistica del paese. Sulla stessa frequenza abbiamo acquisito in proprietà l’area e la struttura della “torre” che, mediante un progetto in concessione per le strutture alberghiere locali, verrà ristrutturata con stanze per il pernottamento; così facendo abbiamo recuperato un pezzo di storia destinato all’oblio, trasformandolo in una struttura produttiva. Lo stesso contiamo di fare con la chiesa dell’Angelo, recuperata anni fa e rimasta sempre chiusa. Stiamo a buon punto anche con il progetto del Museo Parrocchiale, anche se ancora non abbiamo definito se allocarlo nella struttura adiacente la chiesa madre oppure nella chiesa di San Domenico.

D. – R. Dell’Osso: Ottimo, ma questo è tutto in corso d’opera o quanto meno già progettato. Quale sarà l’azione amministrativa dei prossimi 5 anni?

R. – Sindaco: Bè, in parte rispondendo ai quesiti precedenti ho già risposto a questa domanda; comunque ci concentreremo ancora di più sul potenziamento e differenziazione dell’offerta turistica. Vede, caro il mio compaesano geologo, negli anni sono state organizzate molteplici e tutte valide attività/manifestazioni turistiche che avevano l’obiettivo di attirare turisti, ma che sono state organizzate sempre in maniera estemporanea; sono passate come meteore e poi abbandonate e/o trascurate.
Il nostro obiettivo è quello di organizzarle e pianificarle annualmente, in maniera strutturale nell’arco dei dodici mesi. La manifestazione ciclistica con Bike Park a Settembre, è già entrata nel circuito delle manifestazioni nazionali ed incrementa significativamente le presenze ogni nuova edizione. Altre manifestazioni come corse automobilistiche rally, cross, enduro, tiro al volo o tiro al bersaglio, tiro con l’arco, sagra dei funghi porcini e del pecorino bagnolese, aeromodellismo, Laceno rock festival, Bagnoli/Laceno in corto, etc. etc. vanno organizzate e inserite in un calendario annuale da reiterare e migliorare negli anni; differenziano e spalmando l’offerta turistica. A queste stiamo aggiungendo la festa della montagna (non dimentichiamo che siamo uno dei comuni più montani d’Italia) e la sagra della “Patata di Laceno” I.G.P., che rappresenta un altro tassello della comunità bagnolese, tra agricoltura e turismo.

D. – R. Dell’Osso: Tra i molteplici progetti che avete messo in essere o che avete pianificato, per quale ha un occhio di riguardo?

R. – Sindaco: Bè, quello più fuori dagli schemi è certamente “Volando Caliendo”; il progetto di un doppio volo dell’angelo su Caliendo, attività con forte richiamo turistico, che inserito nel contesto del comprensorio del Laceno potrebbe rappresentare un bel salto di qualità nell’incremento significativo dei visitatori cosi come alla destagionalizzazione del servizio turistico. Vede, negli ultimi anni ne sono stati realizzati diversi sull’appennino meridionale, ma tutti come cattedrali nel deserto. Il nostro invece, oltre ad essere doppio, attraversa quindi il vallone di Caliendo due volte, all’andata e al ritorno, partendo e ritornando sulla strada per Laceno; viene inserito in un contesto turistico già strutturato, che ha una forte capacità ricettiva e quindi con potenzialità notevoli in termini economici ed occupazionali.

D. – R. Dell’Osso: Un appunto sulla viabilità; Negli anni scorsi non sono mancate polemiche sulla spazzatura della neve e più ancora sugli ingorghi in occasione della sagra della castagna; cosa avete fatto o pensate di fare in merito?

R. – Sindaco: In tutta onestà, devo dire che Lei è un intervistatore poco attento. Come già detto in relazione al P.I.P., approfittando dell’ampliamento abbiamo bypassato la curva a gomito che rappresentava il principale problema di viabilità verso l’innesto sull’Ofantina. A parte questo, finalmente abbiamo appaltato e quindi a breve inizieranno i lavori di innesto della circumvallazione direttamente sulla strada per Acerno, bypassando l’altra curva a gomito e migliorando significativamente la viabilità verso il salernitano. In ultimo abbiamo già avviato la discussione con la provincia (con tutte le difficoltà del caso) con l’obiettivo di riconformare le due curve chiuse sulla strada Bagnoli – Nusco, che rappresentano i colli di bottiglia sulla direttrice verso la valle Ofanto.

D. – R. Dell’Osso: Chiedo venia caro sindaco ma è la mia prima intervista; da questo punto di vista sono un neofita, la prego sia tollerante. Nel frattempo volevo chiederVi che tipo di progetti ha in essere o intendete avviare con i comuni limitrofi?

R. – Sindaco: Sono fondamentali i servizi integrati tra i comuni; La gestione associata dei servizi è uno deglia aspetti che devono essere sviluppati al più presto, rappresenta una delle sfide per rilanciare le nostre aree interne e contrastare lo spopolamento dell’Irpinia. Purtroppo molti Comuni non hanno una dimensione e/o risorse adeguate per assicurare certe tipologie di funzioni e servizi. Non ci sono alternative, bisogna che i Comuni dialoghino tra loro e mettano in campo le migliori energie per offrire funzioni e servizi di qualità. Penso a specifiche politiche infrastrutturali e di sviluppo per strade, acqua, energia, scuola, rifiuti, servizi tecnici, amministrativi, di polizia municipale, etc.. Il nostro riferimento resta l’alta Valle del Calore, o se preferite l’antico Castaldato di Montella (Montella, Bagnoli, Nusco, Cassano) potenzialmente estendibile ai comuni viciniori (Montemarano, Castelfranci, etc.).

D. – R. Dell’Osso: Sindaco, per finire ci fa un esempio di una problematica, facile facile da risolvere e che i suoi predecessori non hanno potuto o saputo risolvere.

R. – Sindaco: Guardi, è noto che nonostante Bagnoli Irpino sia un paesino di montagna, anche noi abbiamo problemi di parcheggio nel centro storico. Un modestissimo intervento in questo senso, è stato spostare di 40 cm il marciapiede di via Roma (lato sud) ed abbiamo recuperato una decina di posti macchina in pieno centro. Non si capisce perché non sia stato fatto prima.

R. Dell’Osso: Grazie sindaco, per il momento ci fermiamo qui, con l’impegno di incontraci nuovamente quanto prima; Le faccio comunque i miei auguri per il nuovo lustro amministrativo.

Al lettore accorto sicuramente non sarà sfuggito che nulla è stato chiesto o detto in relazione agli impianti di risalita sul Laceno; Non è una dimenticanza. Il problema è di tale entità e riveste tale importanza che merita un lavoro dedicato. Siamo quindi d’accordo con il “sindaco del futuro” di organizzare all’uopo una seconda intervista interamente dedicata alla questione seggiovie.


Nota a margine.

Probabilmente ho peccato di eccessivo ottimismo, ma non me la sono sentita di porre limiti alla speranza di un Bagnoli futuro, migliore del recente passato e degno del suo lontano passato.

Ho cercato comunque di uscire dal coro di chi, con dovizia di dettagli, enumera e si lamenta di continuo delle cose che non vanno; guardandosi bene dal prospettare alcuna soluzione.

L’obiettivo, neanche troppo velato, era quello di proporre non soltanto un elenco ragionato di progetti ed attività che potrebbero contribuire a risollevare le sorti del paese, ma soprattutto un diverso (e a mio avviso migliore) approccio nell’amministrazione della cosa pubblica. Non solo la gestione del presente, ma soprattutto la pianificazione del futuro, con al centro le persone e non le cose.
Sarà compito dei futuri amministratori prendere quanto di buono proposto.

A me resterà l’onore dell’iniziativa, a loro la fortuna di averla compiuta.

Rocco Dell’Osso


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