La storia e le macchiette

di Luciano Arciuolo

La destra al governo non parla più di immigrazione, di sostituzione etnica organizzata da Soros (come la definiva la Meloni) o di invasione (copyright Salvini). Non conviene: nei primi due mesi del 2023 sono arrivati in Italia il triplo di migranti rispetto allo stesso periodo del 2022, e questo non hanno il coraggio di dirlo a quanti li hanno votati.

Inoltre nessun capo o vicecapo del governo, nessun ministro, nessun sottosegretario ha condannato l’aggressione fascista ad uno studente di Firenze (6 contro 1, come facevano gli squadristi). Nemmeno il Ministro dell’Istruzione (e delle Macchiette) che, anzi, ha minacciato la Preside che aveva preso una posizione dura contro i responsabili dell’episodio e l’indifferenza che lo ha seguito.

Tutti i ministri, però, hanno detto che l’Italia è “sotto attacco” da parte degli anarchici. Una cosa ridicola. Pensate che all’ultima manifestazione c’erano 800 poliziotti per tenere a bada 400 anarchici… Ma questo serve per distrarre l’opinione pubblica e per giustificare il mantenimento in regime di 41 bis (come Messina Denaro, per intenderci) per Alfredo Cospito, “pericoloso terrorista”, che sta morendo per uno sciopero della fame.

Io, però, non voglio parlare di questo.

Voglio riferirmi, invece, ad una cosa, veramente indegna e che mi fa imbestialire, detta tra le righe dal’on. Donzelli e dal sottosegretario Delmastro, che hanno cominciato solo qualche mese fa a non dichiararsi apertamente fascisti (Delmastro non ha mai nascosto le sue simpatie per Erich Priebke, ufficiale tedesco responsabile dell’uccisione di 335 italiani, alle Fosse Ardeatine).

La cosa detta tra le righe da questi due (un’altra macchietta, una sorta di Gianni e Pinotto dei tempi nostri) è che la sinistra è connivente con gli anarchici e soprattutto con la Mafia.

Pio La Torre, parlamentare siciliano del PCI, fu trucidato dalla Mafia il 30 Aprile 1982, insieme al fedele autista Rosario Di Salvo. Aveva però fatto in tempo a promuovere la legge, che porta il suo nome, che istituì il reato di “associazione di stampo mafioso” e che prevedeva, per la prima volta nella storia d’Italia, il sequestro dei beni dei mafiosi. E per questo fu ucciso.

Pio La Torre e Rosario Di Salvo, ovunque siano oggi, sono in buona compagnia, perché sicuramente stanno assieme ai più di 100, tra sindacalisti e politici di sinistra, che la Mafia ha ammazzato, negli ultimi 80 anni.

La Destra, invece, oltre ad avere vinto per 61 a 0 nei collegi siciliani alle elezioni politiche del 2006, ha sempre candidato persone che prima o poi sono state condannate o inquisite per Mafia o sospettate di fiancheggiarla: Dell’Utri (condannato a 7 anni), Previti (6 anni), Cuffaro (7 anni), Schifani (che Totò Riina definiva “Una mente”).

Non solo: io non ricordo nessun nome di sindacalista o di politico di destra ucciso da Cosa Nostra…

Luciano Arciuolo

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