Laceno, depositato alla Regione il maxi progetto del Comune. Rientra nei 200 milioni del Progetto Pilota

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La sfida del sindaco Di Capua: finalmente Bagnoli ha messo in campo un programma completo per il primo polo turistico invernale del Mezzogiorno. Non solo seggiovie, ma un distretto dell’accoglienza che comprende il parco scientifico delle Grotte del Caliendo e la rinaturalizzazione del lago. E intanto è caduta la prima neve sull’altopiano


Arriva la prima neve della stagione invernale sull’altopiano del Laceno, anche se, come riporta il portale dedicato – Laceno.net- è possibile ammirarla soltanto sulle vette più alte. Anche in assenza di impianti sciistici, il Laceno resta il polo turistico invernale di respiro regionale oggetto di grandi interessi, non solo per rimettere in piedi uno dei maggiori attrattori turistici della provincia, ma anche per recuperare la fascia di turistici dediti allo scii che oggi si riversano a Castel di Sangro, in Abruzzo. Le potenzialità del sito sono ormai riconosciute a tutti i livelli: da Confindustria Avellino, che ha redatto un maxi progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione imprenditoriale e paesaggistica, al Comune di Bagnoli Irpino e il Consorzio turistico Bagnoli- Laceno, fino al parterre dei venticinque sindaci del progetto pilota, che hanno individuato Laceno e la diga di Conza come “grandi attrattori” dell’Alta Irpinia. Con la sentenza del Tar di ottobre scorso, intanto, il Comune di Bagnoli irpino guidato da Teresa Di Capua è rientrato nella piena disponibilità delle aree, tale da consentire all’Ente Locale la candidatura ad horas di una rosa di progetti per il rilancio del sito, a valere sui fondi europei.

Facciamo il punto con il sindaco Di Capua.

Sindaco, l’Unione degli Industriali della provincia di Avellino ha lavorato alla stesura di un maxi progetto per la valorizzazione dell’Altopiano del Laceno. Si tratta di un lavoro di concertazione con il Comune?

“Il progetto presentato da Confindustria Avellino ci ha colti di sorpresa, ed è stato illustrato senza preannuncio, destando stupore e perplessità. Rispetto al contenuto posso confermare che è complementare a quello presentato dal Comune di Bagnoli, che resta l’unico regista in campo. Non è immaginabile intraprendere un cammino di riqualificazione e valorizzazione senza il Comune”.

L’amministrazione ha lavorato sulla stessa progettazione?

“Intanto abbiamo creato le condizioni per candidare un progetto per gli impianti sciistici, di risalita, e le seggiovie. In secondo luogo, è stata immaginata e progettata un’attività di valorizzazione e promozione delle Grotte del Caliendo, e infine una riqualificazione dell’altopiano”.

Quindi il Comune ha battuto Confindustria sul tempo?

“Il progetto illustrato da Confindustria è lo stesso che il Comune di Bagnoli ha candidato in Regione e sui cui attende risposta. Si tratta di tre grandi progetti, che definiscono una visione d’insieme ambiziosa per il futuro dell’Altopiano, ma che concorrono con canali differenti”.

Il Comune ha coinvolto anche gli operatori sul territorio nella stesura del nuovo piano?

“Tutti e tre i progetti candidati coinvolgono l’intero territorio, e abbiamo recepito le idee ei contributi di tutti; le proposte degli operatori e di tutti i portatori di interesse della comunità di Bagnoli. L’altopiano investe gli agricoltori, allevatori, attività ricettive e attività di servizi”.

La riqualificazione dell’altopiano occupa anche il primo posto dell’agenda del tavolo del progetto pilota, ed è stata menzionata nell’Accordo di Programma Quadro come attività di rilievo comprensoriale nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne.

“Le fonti di finanziamenti utili alle nostre progettazioni derivano infatti dalla corsia del progetto pilota, che si è esposto su due grandi attrattori: la rifunzionalizzazione del Laceno e la diga di Conza. Si tratta di due grandi attrattori che coinvolgono l’intero comprensorio; non è più possibile ragionare per singoli campanili, ma promuovere attività e politiche comprensoriali”.

L’Altopiano del Laceno non è soltanto un patrimonio provinciale: si tratta del polo turistico invernale di respiro regionale.

“Si tratta di un grande progetto di respiro regionale, è ovvio, ma si tratta di una grande occasione per le aree interne che sono destinate a un lento declino. Se non facciamo unione siamo destinati a scomparire. Il Laceno non è soltanto un polo turistico invernale, ma offre molte possibilità di incremento e valorizzazione turistica”.

Le mappe progettuali messe in campo infatti mirano a costruire intorno all’altopiano un’autentica meta del turismo naturalistico.

“Non solo progetto di risalita delle seggiovie: il nostro obiettivo è di farlo vivere tutto l’anno. Per questo lavoriamo per portare alla luce le Grotte del Caliendo, che sono un fenomeno carsico naturale, destinato all’interesse della comunità scientifica, oltre che a scopo turistico ed escursionistico. Altra faccenda sono le seggiovie e gli impianti di risalita, e la qualificazione del lago”.

Per una valorizzazione ambientale complessiva, con ampie ricadute sulla manutenzione della risorsa idrica, e del patrimonio boschivo.

“Non bisogna dimenticare che il sito è ricchissimo di sorgenti che vanno tutelate, così come è necessario immaginare una operazione di tutela e salvaguardia della montagna in generale, per prevenire il rischio idrogeologico, ma anche il rischio incendi”.

Può essere quantificata la somma degli investimenti previsti?

“Si tratta di una somma davvero elevata, e che è stata già accennata in passato”.

Il Comune ha una scala di priorità per la realizzazione degli interventi?

“Non c’è nessuna priorità. I progetti sono stati candidati e attediamo l’esito dell’istruttoria regionale. Si tratta di percorsi differenti. Il nostro auspicio è quello di far ritornare da noi i turisti, i visitatori e gli appassionati da tutta la Campania”.

Oggi darebbe certezze agli imprenditori sulle possibilità di successo degli investimenti?

“Non possiamo dare certezze al momento, ma siamo pronti a fare la nostra parte per stimolare l’imprenditoria: il Laceno ha dimostrato in passato e dimostra ancora oggi il suo grande potenziale. Nonostante gli impianti di risalita sono chiusi, il sito è ben frequentato: è possibile passeggiare a cavallo, in bici, dedicarsi all’escursionismo, e godere della natura. Si tratta di una realtà che vive, nonostante la crisi degli ultimi anni”.

In che modo il Comune sostiene le attività ricettive che hanno investito sul Laceno?

“Lavoriamo per incrementare la domanda e per promuovere fuori il sito, insieme a tutte le innumerevoli ricchezze che offre, gastronomiche, culturali e ambientali. Recepiamo le istanze del Consorzio Turistico Bagnoli Laceno, e tentiamo di coinvolgere gli imprenditori in ogni iniziativa”.

Da poche settimane è stato inaugurato il Museo del Laceno, un contenitore di storia, personaggi, arte ed esposizioni di oggettistica deputata al racconto dell’altopiano.

“Il progetto raccoglie e riordina in maniera organica molte delle testimonianze ed opere lasciate da chi nel corso degli anni si è reso protagonista della vita di Bagnoli Irpino, in particolar modo del Laceno. I reperti esposti, secondo un filo conduttore logico, sono ben indicati ed illustrati. Il sito è aperto al pubblico e contiamo di valorizzarlo al meglio”.

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Il Sindaco di Bagnoli Irpino, Teresa Di Capua

 

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