Autunno irpino/Percezioni irpine (Part. 7 – 8)

di Antonio Cortese


Il nord del mondo ancorato ai monti del sud (Part.7)

Le foglie assentate dagli alberi nei viali annebbiati alla mattina che si schiara piano sulla pianura del lago maggiore d’ Irpinia, fanno intravedere come nella memoria di un dipinto, scenari color grigio nordico tagliato da aguzze ed alte guglie celte. Il che non fa che rafforzare l’eco mediterraneo che diminuisce distanze geotemporali, perché la natura riunifica tutti alla verità non solamente storica ma di sentimento comune umano.


Tramonto (Part. 8)

Quanti, tanti poeti si sono ispirati al tramonto! Spesso dai suoi primi incanti hanno cominciato a scrivere per interpretarne e comunicarne il mistero. Il sole che va tra i monti: questa l’origine sintetica di un termine del giorno. Si unisce alle cime e poi alle rocce e agli arbusti; ed appartiene alla nostalgia dello sguardo dell’uomo in origine contadino che sogna, al contempo, di superare il suo limitato stato di coscienza e delle consapevoli proprie miserie non solamente materiali. Quando questi scavalca le montagne e si accorge del mare, vedrà quella palla rosa e rossa e gialla e arancione fuggire come un palloncino: altrimenti si sarebbe chiamato “tramare” o chissà come. Il tepore del sentimento vero rimarrà sempre nelle valli interne, coi suoi segreti e le sue ambizioni d’amore e di qualsiasi altro progresso suo e di chi e cosa lo circonda

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