Potrebbe essere questa la sintesi, estremizzata naturalmente, ma necessaria per rendersi conto di quanto sia ancora confusa la situazione nel comune altirpino.
I possibili candidati sindaci che stanno lavorando per formare le rispettive liste non mancano, la difficoltà sta nel comporre le liste, perché non è facile mettere assieme competenza, voglia di partecipazione, spirito di gruppo. Basta assistere la scena di sera, a partire dal tardo pomeriggio, quando la piazza del paese diventa un brulichio di persone, tra incontri, telefonate e gruppi posizionati a debita distanza.
Nell’ultima settimana che porta a sabato alle dodici, termine finale per la presentazione delle liste, la caccia è ai candidati che a Bagnoli (come altrove, del resto) scarseggiano. Saltati tutti gli equilibri, e le procedure tradizionali che legavano la politica ai partiti o alle associazioni, il riferimento sono le persone, in questo caso i candidati sindaci e i loro fedelissimi.
Se ne contano fino a sei, al momento, di possibilità. È verosimile pensare che si sta lavorando anche per raggiungere intese che portino a uno scenario elettorale più organico.
Ma veniamo allo stato dell’arte. In ordine sparso, Gerardo Stabile è stato uno dei primi avanzare la disponibilità a candidarsi. Il titolare della Taverna Capozzi, presidente di Federalberghi, ex presidente del Consorzio Turistico Bagnoli-Laceno, ha un suo progetto, ma che non ha trovato la condivisione degli operatori del consorzio oggi guidato da Tommaso Patrone.
Il futuro del Laceno, il turismo, le seggiovie, saranno gli argomenti principali di questa campagna elettorale. E proprio questo che potrebbe essere il cavallo di battaglia della ex. sindaca, Teresa Di Capua, che si sta tenendo a distanza dai riflettori ma potrebbe trovare le ragioni di una sua discesa in campo alla luce della storia recente , che l’ha vista soccombere sotto i pesanti colpi della sfiducia. Vicina a Maurizio Petracca, a Rosetta D’Amelio, al governatore De Luca, al vicepresidente Bonavitacola, tutti presenti all’ultima marcia rosa che si è tenuta al Laceno, l’ex sindaca potrebbe rappresentare un punto fermo, nella prossima campagna elettorale, anche se altre spinte continuano a farsi avanti.
Il commercialista Dario Di Mauro è uscito allo scoperto appena qualche giorno fa. Figlio del compianto Ciro, che è stato riferimento della destra a Bagnoli, è anche nipote dell’ex sindaco Antonio Di Mauro, ha trascorsi in amministrazione quando ha ricoperto la carica di consigliere di opposizione nell’amministrazione del sindaco Filippo Nigro, dal 2013 al 2018.
Ma ci sono figure di riferimento della storia politica locale, che non potranno passare in secondo piano. Una è Marilena Vivolo. Anche lei si muove nell’ambito del centrodestra, vicina all’ex presidente della Regione, Stefano Caldoro. Per lei è ancora cocente la sconfitta di tre anni fa, quando perse per 14 voti. Sta lavorando sodo per organizzare la proposta che possa finalmente portarla a guidare il paese: è il suo banco dio prova, la sfida più importante. In questa fase ci potrebbero essere nuove alleanze, com’è quella con l’ex esponente dell’amministrazione Di Capua, Giuseppina Di Crescenzo, che fino a qualche tempo fa ha rappresentato il Pd a Bagnoli.
Filippo Nigro è l’altro ex sindaco che pure ha sicuramente molte cose da dire, e sta lavorando per costruire una lista. Filippo Nel 2018, a fine primo mandato, il suo nome fu superato dall’accordo tra i demitiani, di cui fa parte, con il Pd, per la candidatura di Teresa Di Capua. Riuscirà a riproporsi, o stringere nuove alleanze?
Anche stavolta per Bagnoli non ci sono risposte certa. La tradizione vuole che sia l’ultimo giorno a contare, sabato mattina, con la presentazione delle liste.
Il Quotidiano del Sud del 31.08.2021
(Foto di copertina di Fabio Morrone)
Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.