Bisogna ripartire dalle seggiovie

di Antonio Cortese

Mi accodo allo scambio di valutazioni di Mimmo Nigro e Antonio Cella pubblicate entrambe sul sito di Palazzo Tenta 39 a Bagnoli Irpino. Completamente concorde, aggiungerei alla osmosi delle valutazioni che non bisognerebbe pertanto perdere di vista l’obiettivo numero uno che sia la riattivazione delle seggiovie e degli impianti al Laceno. I problemi sviscerati appartengono difatti, dal particolare al generale, a tantissime altre realtà italiane specie al sud.

La locomotiva che continuava a stridere i binari del posto però era il turismo invernale o almeno sapere che si potesse praticare. Così come si dice che ogni testa è un tribunale, e ogni settore economico ha le proprie crisi, la certezza delle risalite funzionanti dava almeno la sufficienza di ossigeno per poi affrontare tutti gli altri aspetti di sviluppo o progettuali nell’alimentare, nel recupero di fondi a questo o a quell’altro comparto.

Se appunto nell’articolo del Cella si legge: “Spero abbiate capito che dall’alto non scenderà più la manna per saziarci. Dovete essere voi…” Ognuno col progetto da consegnare al proprio rappresentante politico ma poi succede come al solito che a Bagnoli se ne parla e Nusco lo si fa.

Nel primo vagone dietro al capotreno ci sono i turisti, ma i primi biglietti da obliterare sono di salita e discesa, vetta e valle, skilift o cabinovia: questo bisogna realizzare nuovamente poiché verba volant, scripta manent, comprese tutte queste istanze altrettanto importanti ma più altrove, vacue a distrarci.

Antonio Cortese

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