Breve fenomenologia della Lega (Nord)

di Luciano Arciuolo

Diceva Marx che la lotta di classe è il motore della Storia. Con il 1989 e la caduta del muro di Berlino, la lotta di classe sembrava finita nella spazzatura, morta. Sbagliato: la lotta di classe è viva e vegeta. Solo che ha cambiato verso: non la fanno più i poveri contro i ricchi, i proletari contro i borghesi ma, al contrario, è diventata la guerra dei ricchi contro i poveri.

Infatti, per fermare i disperati che, dalle classi e dai paesi in miseria, cercano di avvicinarsi al benessere, si alzano muri, si risvegliano i Sovranismi e i Nazionalismi che, un secolo fa, causarono ben due guerre mondiali. E’ nata, anzi, una vera e propria “Internazionale Sovranista” con lo scopo di portare avanti questa nuova versione della lotta di classe. I leader di questa internazionale sono Trump, Putin, Orbàn.

La Storia si ripete: il fascismo infatti, un secolo fa, fu usato dalla borghesia per fermare le richieste di migliori condizioni di vita che veniva dalle classi sociali più povere.

In Italia, oggi, è la Lega il partito referente di questa nuova internazionale.

Proprio sulla Lega vorrei dire alcune cose.

1) La Lega è ancora il partito del Nord contro il Sud. Lo dimostra la cosiddetta autonomia differenziata, che darà alle regioni del Settentrione più poteri e, soprattutto, più soldi a discapito di quelle Meridionali.

2) La Lega ha rubato (“percepito illegalmente”) 49 milioni di euro agli italiani. Lo dicono più sentenze della magistratura, fin troppo timida nei confronti di quel partito, visto che lo ha condannato a restituire quei soldi in 80 anni (una cosa mai vista o sentita)! La Lega ha cercato in tutti i modi di sfuggire a quelle sentenze: prima cambiando nome (da Lega Nord a Lega per Salvini premier); poi creando dal nulla tutta una serie di società e organizzazioni collaterali nelle quali far confluire i finanziamenti privati, in modo da avere sempre le casse vuote e ripetendo sempre lo stesso ritornello:” I soldi non ci sono più, sono stati spesi, quindi non possiamo restituirli”. Provate voi a dire questa cosa alla banca che ve li ha prestati… Il ministro della Giustizia Bonafede, grillino che ha tanto sbandierato la sua legge “spazzacorrotti”, non ha detto una parola su questo vero e proprio furto.

3) La Lega prende in giro gli italiani. Prendiamo ad esempio il caso “migranti”, che è quello che ha gonfiato i sondaggi elettorali favorevoli a Salvini. Il Ministro degli Interni, in campagna elettorale, prometteva di rimpatriare subito 600.000 clandestini. In un anno ne ha rimpatriato poco più di mille… Ha chiuso i Centri di Accoglienza, lasciando per la strada i richiedenti asilo (donne e bambini compresi) che vi erano ospitati, in modo da spingerli verso l’inevitabile delinquenza. Così avrà sempre tanti “delinquenti africani” per strada, che gli permetteranno di aumentare ancora il tono della voce e i sondaggi favorevoli…

4) La Lega è un partito intollerante e parafascista. Non è necessario, qui, fare l’appello di tutti i fascisti che hanno aderito alla Lega. Basta un elenco schematico per dimostrarlo:

  • “Prima gli italiani” è uno slogan che riprende la sostanza del “Manifesto per la Razza” che, nel 1938, fu ispiratore delle leggi razziali volute dal fascismo;
  • La ricerca del ”nemico esterno” come risposta all’impoverimento crescente (economico, sociale e culturale) richiama la retorica del “posto al sole”e della “conquista dell’impero” di mussoliniana memoria;
  • Salvini sulla ruspa che demolisce fabbricati ricorda il filmato di Mussolini a torso nudo che miete;
  • Si spaccia la disumanità verso i più deboli (migranti, barboni) per efficienza e sicurezza. Il vicesindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori, butta nell’immondizia le povere cose di un clochard e poi, su Facebook, si vanta di averlo fatto per “decoro” e per “sicurezza”;
  • Chiudere gli stadi per i cori razzisti (che quasi sempre prendono di mira Napoli, il Sud e i calciatori “di colore”)? “Non sia mai”, dice Salvini;
  • La versione moderna di “Faccetta Nera” è la filastrocca pubblicata sul web da Massimo Asquini, assessore leghista alla sicurezza di Monfalcone, in Friuli.” Il migrante vien di notte, con le scarpe tutte rotte, vien dall’Africa il barcone, per rubarvi la pensione; nell’hotel la vita è bella, nel frattempo ti accoltella; poi verrà forse arrestato e l’indomani rilasciato”. Egli stesso non ha avuto il coraggio di difendersi dalle accuse, dicendo che era uno scherzo per la Befana. “Ma – ha poi aggiunto – è quello che pensano tutti gli italiani”.

Beh, anche il fascismo godette di un grande consenso, prima di portare l’Italia al disastro della seconda guerra mondiale.

Luciano Arciuolo

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