Conoscere il nostro pianeta per difenderlo. L’occhio del “Tifone” scruta l’atmosfera terrestre

di Giorgio Di Francesco

SECONDA CONFERENZA “UNO SGUARDO AL CIELO, CON UN OCCHIO AL FUTURO” (RELAZIONE DI SABATO 11 NOVEMBRE).


Gli argomenti trattati sono stati improntati ad una forte interazione con il pubblico, caratterizzato da ragazzi delle scuole medie i quali con mio immenso piacere hanno dimostrato interesse, ma soprattutto di avere creatività e coscienza di quanto sia importante per la vita il sistema della natura.

Si è partiti analizzando quella che  è l’ATMOSFERA del pianeta ovvero quell’involucro di gas “SFERA DI VAPORE” necessario per la vita. I gas che la compongono tra cui AZOTO/OSSIGENO/ARGON/CO2 ecc, sono mantenuti ancorati al pianeta dalla forza di gravità, risultando di conseguenza concentrati in quelli più a ridosso del suolo. La nostra atmosfera è essenza di vita, ci permette di respirare, ma soprattutto con la strato di Ozono in essa presente rende possibile la vita sul pianeta “FILTRANDO I RAGGI UV”, e tale strato negli ultimi decenni è stato messo in pericolo da alcuni gas refrigeranti che lo corrodono.

L’ atmosfera del nostro pianeta è divisa in vari livelli “immaginari”, e la troposfera rappresenta quello dove viviamo in cui man mano che si sale (12 km di altezza), la temperatura scende e dentro di essa avvengono i fenomeni atmosferici.

Essa esercita una pressione, un “PESO SUL PIANETA”, pressione che può essere forte (oltre 10.200 km su metro quadro), o debole (sotto 10.000 kg). In base al peso che esercita si formano o non si formano le nuvole. In pratica una pressione, un peso forte, “SCHIACCIA L’ ARIA COMPRIMENDOLA ED ASCIUGANDOLA”, perdendo dunque dell’elemento necessario per la formazione delle nuvole, mentre se il peso è basso, il vapore acqueo dissolve, sale di quota e forma le nuvole.

LE NUVOLE APPUNTO…

Sono l’espressione della vita sul nostro pianeta, classificate in base alla forma ed altezza di sviluppo.

Esse si formano in un circuito virtuoso istituito in modo gratuito dalla natura, che ci permette di avere a disposizione l’acqua fonte di vita “corporea e per sopravvivere”. Tale meccanismo di riciclo purtroppo va a scontrarsi con gli sprechi domestici (e non solo) di un bene prezioso ed è chiamato CICLO DELL’ ACQUA

Gli ultimi strati siccome esterni e meno densi vedranno un grande impatto della radiazione solare, con temperature proibitive oltre i 2000 gradi.

In pratica la radiazione solare attraversando la nostra atmosfera, in quanto trasparente, impatterà sul nostro pianeta e principalmente sull’ acqua che ne occupa il 71/100. Scaldandosi questo elemento evapora e l’aria calda si solleva incontrando aria via via più fredda. A questo punto si espande e raffredda sotto forma o di goccioline, o cristalli (neve), o chicchi di ghiaccio (grandine), in relazione alla temperatura in cui avviene questo processo tipico della formazione delle nuvole “RAFFREDDAMENTO PER ESPANSIONE ADIABATICA E CONDENSAZIONE”. A quel punto, quando le goccioline o i cristalli presenti nella nube avranno un peso tale  da vincere la forza sottostante precipitano verso il suolo concretizzando i fenomeni atmosferici “FONDAMENTALI PER LA LORO REDISTRIBUZIONE GRATUITA DI UN BENE COSI PREZIOSO”.

L’ ultima parte della prima giornata di manifestazione si è illustrato il come si formano i venti sul pianeta. Gli elementi principali sono legati a dove preme di più la nostra atmosfera, in quando c’è una maggiore presenza d’aria, e di conseguenza rispetto dove questa pressione è bassa ci sarà una minore concentrazione, ecco che il vento si muove da dove ce più aria a dove ce una minore concentrazione per riequilibrare il sistema. Ma in realtà essi si originano sul pianeta dalla presenza di aria calda, in quanto più leggera e sale e più fredda la quale più pesante e densa e dunque scende.

Ovviamente poi però essi subiscono delle deviazioni, legate a vari elementi tra cui Coriolis, barriere orografiche (alpi), alte e basse pressioni (ruotano in senso orario attorno alle alte pressioni/antiorario alle basse), e per i vuoti d’aria creati dal sole che scalda in pianeta, in quanto l’aria calda sale e per esempio, durante l’estate, essa si solleva dal terreno creando un vuoto, mentre il mare di giorno trattiene il calore, ed ecco che il vento dal mare si muove verso l’interno per colmare il buco, ed ecco le “BREZZE”.

Concludendo gli argomenti trattati, ci tengo a ringraziare personalmente con grande commozione tutta l’istituzione scolastica “PRESIDE/DOCENTI” , i ragazzi per la loro dedizione partecipazione ed elaborati di altissimo livello. Grazie di cuore alle autorità della città, sponsor, componenti tecnico/organizzative partecipanti, ma soprattutto L’ ASSOCIAZIONE PALAZZO TENTA 39 TUTTA: GIULIO, MIMMO , MICHELE E TUTTO GLI ALTRI” . RIMARRETE NEL MIO CUORE.

DI FRANCESCO GIORGIO (“TIFONE”)


LE FOTO DELLA GIORNATA

(di Umberto Patrone)

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