Oggi molto spesso sui social, in tv, sui giornali e negli spettacoli si affrontano temi legati all’attualità, alla società e all’educazione in modo riflessivo e provocatorio. A me piace molto il mondo dei giovani. Questi sono coloro che dovrebbero, grazie all’esperienza degli adulti e delle loro conoscenze, spingere con leggerezza, passione, curiosità e grazia verso il futuro. Nonostante ciò in questo momento storico questo non si percepisce, sono assenti. Ma perché sono assenti?
Più volte mi sono posta e continuo a pormi questa domanda anche perché ho un figlio adolescente e vivo le problematiche. Mi piace seguire diversi psicologi- psicoterapeuti che affrontano questo argomento. Amo Crepet, Bruzzone, Morelli, Tupini e Gratteri il magistrato, tutti professionisti che puntano il dito sulle famiglie. Mi piace ascoltarli, capire dove si sbaglia anche se a volte non condivido in pieno quello che dicono. Poco tempo fa ho iniziato a leggere un libro: “Il mondo con i tuoi occhi”. A volte pensi di conoscerti e conoscere gli altri, ma mi sono resa conto che non è proprio così. Questo è un libro introspettivo, ti aiuta a capire chi sei, come sei cresciuto e come potresti cambiare la visione della vita. Il suo punto centrale è il rapporto che una persona, dalla nascita alla morte, ha con i suoi educatori e con il mondo esterno.
Le persone sono molto influenzate dall’educazione data dai genitori, dalla società, dai media e dai social. Le autrici del libro chiedono l’attenzione a come educare. Per fare ciò esistono diverse modalità, ognuna delle quali ha i suoi risultati ed effetti. L’individuo già da embrione cresce con il cibo, l’umore e la salute della propria mamma. Il bambino una volta nato inizia ad accogliere, in primis quella della mamma, tutte le influenze degli adulti che aiutano allo sviluppo psico-fisico.
I diversi modi di educare possono caratterizzare l’individuo in modo positivo o negativo. Si può educare con AUTOREVOLEZZA, ossia con fermezza nelle regole, apertura al dialogo, supporto emotivo, promozione dell’autonomia e consapevolezza dei suoi bisogni, tutto con una comunicazione efficace, chiara, diretta e rispettosa che favorisce la comprensione reciproca. Si può educare con AUTORITA’, ossia imponendo regole rigide, chiusura al dialogo, promozione alla dipendenza o ribellione. Infine c’è quella PERMISSIVA/INDULGENTE e quella TRASCURANTE/RIFIUTANTE con le quali l’individuo viene abbandonato a sé stesso. I professionisti convengono che oggi i genitori optano per la strada più semplice trascurando l’individuo e supportando l’irresponsabilità, la mancanza di stimoli, curiosità, passioni ecc.
Conoscendo un po’ i bambini e i ragazzi, noto che hanno tanto da dare al mondo, hanno un cuore grande, sono creativi, tecnologici, velocissimi nell’apprendere, ma sono bloccati dalle paure e dalle esigenze degli adulti che chiedono quantità. Velocità, maschere e non qualità, tenendoli lontano dalle esperienze vere della vita. La famiglia è costantemente attaccata ma da sola non può farcela. La singola famiglia si impegna pure ma poi c’è tutto un contorno che non và. Ci vuole collaborazione tra famiglia-scuola-società e Stato che ha la maggiore responsabilità ossia il compito di far rispettare le regole sociali.
Cari ragazzi a me piace stare dalla vostra parte. Vi auguro che un giorno vi fermiate a riflettere su quello che siete e soprattutto su quello che volete. Fatevi spazio, portate avanti i vostri sogni con libertà di pensiero, di scegliere, di confrontarvi con il resto mondo, spezzando quelle catene che vi tengono legati alla negatività, all’ozio e alla fragilità. Non fermatevi a guardare lo spettacolo che gli adulti vi propongono, reagite e fateci capire cosa volete. Non lasciate che l’assordante silenzio primeggi. Dal canto nostro abbiamo il diritto e dovere di ascoltarvi e supportarvi nella qualità. Forza ragazzi lavorate per il vostro e nostro futuro.
Antonietta Di Mauro – (da Fuori dalla Rete Agosto 2025 anno XIX N. 3)


Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.