“I have a dream”

La denuncia (di Ivano Gagliardo)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’articolo-denuncia di Ivano Gagliardo corredato da foto che documentano lo stato di degrado e pericolosità per i bambini di uno dei parchi giochi presenti a Bagnoli. L’amministrazione comunale non più tardi di un mese fa (31 luglio) aveva segnalato sulla propria pagina facebook  il completamento dei lavori di manutenzione, di pulizia e di messa in sicurezza dei parchi giochi “Padre e Pio” e “Falcone e Borsellino”.


Vorrei riprendere la celebre frase di un uomo che ha saputo gridare la sua rabbia contro un’ingiustizia razziale. A differenza sua, io non grido contro un’ingiustizia razziale ma sociale, contro la negligenza di chi amministra il nostro paese. Fare politica è una scelta e questa scelta genera delle conseguenze e delle responsabilità. E non mi riferisco all’eterna questione del Laceno con i suoi 12.000.000 di euro, non voglio parlare di politiche regionali o altro. Voglio invece parlare di una cosa insignificante per la maggioranza della popolazione. Vorrei urlare la mia rabbia contro l’inadeguatezza del parco giochi Padre Pio appena “inaugurato”, un luogo di svago, un luogo di socializzazione, un luogo d’integrazione. Un luogo dove i polmoni dei nostri piccoli si espandono al massimo e dove affiorano le prime sensazioni di adrenalina.

Anch’io ho fatto un sogno, ho sognato un parco dove tutti, bambini e adolescenti potessero avere uno spazio per le loro immaginazioni, fare in modo che i più grandi vedessero divertire in sicurezza i loro piccoli.

Ho sognato che chi ci amministra pensasse ai nostri figli come se fossero i loro.

Ho sognato che il bene che voglio a questo paese fosse ricambiato attraverso idee nuove da parte degli amministratori.

Ho sognato che il più piccolo dettaglio avesse un’importanza maggiore da parte di chi lavora per nostro paesello.

Ma ecco che mi sono svegliato, questo era un bel sogno durato solo 15 minuti, per poi tornare alla realtà. E nella realtà ci ritroviamo un parco giochi non sicuro per i nostri bimbi e un parco pubblico che odora di urine, bibite sversate a terra e pezzi di vetro sparsi qua e là. In pratica nel parco giochi da poco riaperto è stato ripristinato soltanto il tappeto in erba sintetica. Tutto il resto è rimasto invariato: ponticello in legno sullo scivolo privo dei necessari distanziatori (con il rischio di farsi male se qualche piedino dovesse rimanere incastrato tra un’asse e l’altra durante l’oscillazione), il perno dell’altalena che sta per cedere, staffe non fissate…insomma, i giochi non sono stati ricontrollati, messi a nuovo o collaudati. A Bagnoli non c’è niente per i nostri bimbi. Il nido non ha mai funzionato in modo continuativo, il parco pubblico è sporco e maleodorante in vari punti, il parco giochi è datato…le mamme si lamentano, tutti si lamentano.

L’elemento più importante della famiglia è rappresentato dai figli, i primi a subire i danni delle nostre azioni sono i bimbi, sono loro che domani faranno quello che noi facciamo oggi. Dare l’esempio è la prima cosa che noi adulti siamo tenuti a fare. Costruire uno spazio adeguato per i più piccoli significa dare loro una giusta visione delle cose che frequentano, ecco perché è importante fare gesti quotidiani con rispetto e serietà, e questo si chiama dare il giusto esempio, cosa che in questo momento non si sta a mio avviso facendo. Grido a voi che volete amministrare Bagnoli: state mostrando un atteggiamento di grande superficialità nei confronti di coloro che domani vivranno qui (si spera) e vorranno probabilmente anche amministrare questo piccolo borgo. Nel parco giochi andava verificata la sicurezza dei giochi, il tappetino sintetico è bello ma non basta. Il parco pubblico andrebbe lavato di tanto in tanto con un bel getto d’acqua. I nostri bimbi si siedono o cadono spesso a terra forse in qualche bicchiere di aranciata, birra e forse anche altro! Simpatiche le feste di Natale, ma servono servizi durante tutto l’anno. 

Il mio grido è un appello a voi tutti per una presa di coscienza, che parte da un luogo di piccole dimensioni ma di grande responsabilità, cominciate a fare le cose per i più piccoli così che crescendo possano fare le cose in grande. Date maggiore attenzione ai bimbi. Ora probabilmente rappresentano solo un costo, ma sono il nostro futuro. Se percepiscono il nostro disinteresse, non cresceranno con l’amore per questo paese e andranno via tutti. Io ho tre figli e sono cresciuto lontano da qui con l’idea che le cose vanno fatte come si deve. Aiutateci ad insegnare ai nostri figli che un lavoro si fa a regola d’arte, dall’inizio alla fine. 

Nel frattempo io continuo a sognare che domani tutto possa essere migliore…

Ivano Gagliardo


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