Il Consorzio Laceno in quattro parole d’ordine: passione, amore, volontà e rivincita”

Intervista a Angelo Mattia Rocco

Apriamo questo numero di Fuori dalla Rete con un’intervista ad Angelo Mattia Rocco da qualche mese alla guida del Consorzio Turistico Bagnoli-Laceno nella veste di Direttore Tecnico. Le sfide per  rilanciare il turismo a Laceno sono tante, ma Angelo ha le idee chiare e  degli obiettivi precisi, la sua idea di Laceno ha quattro parole chiave: passione, amore, volontà e rivincita. Ecco probabilmente al Laceno in questi anni è mancato proprio questo, la voglia di riscattarsi, l’amore e la passione per questo luogo fantastico e la volontà di cambiare la cose. L’auspicio come sempre è di riuscire finalmente ad invertire la rotta, ad Angelo auguriamo di realizzare questo suo sogno che poi dovrebbe essere il sogno di tutti noi, ovvero vedere un nuovo Laceno. Buona lettura.

Prima di tutto congratulazioni per il nuovo incarico. È consapevole della sfida che l’attende? Come mai la scelta di accettare l’incarico di Direttore Tecnico del Consorzio Turistico Bagnoli-Laceno?

La ringrazio per le congratulazioni e risponderò con la massima trasparenza. Sono consapevolissimo che la sfida sarà ardua, complessa ed impegnativa, ma sono altrettanto convinto che tutte le sfide vanno combattute ed affrontate, soprattutto se alla base c’è una consapevolezza professionale e una passione che regolano le dinamiche in atto. Ho accettato questo incarico, perché in questo periodo della mia vita, mi sentivo di poter finalmente dedicare quel qualcosa in più ad una località che amo da molti anni.

Già in passato gli era stato proposto quest’incarico e per ben due volte aveva declinato l’invito, perché adesso ha deciso di accettare?

Come Le dicevo in precedenza, la vita sia personale che professionale, subisce delle evoluzioni e negli ultimi anni, soprattutto dopo la fondazione del Duomo travel & Trek Tour Operator, della società Il Duomo srl e la realizzazione della Fiera Open Outdoor Experiences , ho sentito dentro di me la serenità di poter separare e nello stesso tempo fare combaciare, tutto ciò che la mia vita mi ha messo davanti. Ora è il periodo in cui, l’esperienza nel mondo del turismo, l’esperienza nelle relazioni istituzionali e l’esperienza sul territorio lacenese, hanno raggiunto a mio avviso la maturazione. Ogni cosa a suo tempo.

Il Consorzio Turistico dopo una fase di rilancio coincisa con l’adozione del nuovo statuto ha man mano riperso compattezza, sarà difficile riaggregare il mondo dell’imprenditoria Bagnolese e Lacenese spesso divisa più da dissapori che da differenze di vedute.

La compattezza si fa sul campo, con l’arte delle relazioni umane e con l’immedesimarsi nelle problematiche, fondendosi con le necessità degli attori locali. Spesso ciò che è mancato è un fattore di comunicazione, ma soprattutto una mancata consapevolezza di ciò che un gruppo unito e forte, possa rappresentare soprattutto all’esterno. Il Consorzio è una realtà importante in quanto Consorzio sostenuto da varie realtà imprenditoriali ed esse stesse rappresentano la carta vivente per un cambio di passo. Sono sincero, in questo primo mese, ho lavorato soprattutto sul fattore umano, sul (per prendere esempi calcistici cari a molti amici bagnolesi) creare nuovamente “lo spogliatoio” e fare affiatare la squadra. Dapprima con il direttivo e successivamente con i soci. Credo che siamo su una buona strada. 

Veniamo al suo ruolo, ci illustri la sua visione del Laceno e su cosa puntare per rilanciare il turismo nella nostra località?

Ho suddiviso il lavoro che mi aspetta, in una prospettiva di medio termine che si concluderà con i 3 anni del mandato. In questi 3 anni, ci sarà una suddivisione degli obiettivi che verranno essi stessi suddivisi in brevissimo termine, medio termine e conclusione dei lavori. Il breve termine che è il periodo in corso, è la ristrutturazione della struttura del consorzio, a partire dagli uffici operativi (Rotonda – Ufficio Turistico di Bagnoli), alla ricomposizione dei ruoli attivi all’interno dello stesso. La formazione dei volontari che cooperano con la struttura, la conoscenza da parte degli operatori dei principi turistico-professionali che ormai regolano la scena moderna. Nel frattempo, l’apertura ad una più ampia e collaborativa collaborazione con gli organi amministrativi comunali, per condividere obiettivi e visioni, per poter portare la voce degli operatori in maniera costruttiva e propositiva. Il medio termine invece, rappresenta la fase centrale, fatta dell’ampliamento della rete di contatti istituzionali, cominciando a fare valere il Consorzio nell’ambio regionale, della Camera di commercio, della Provincia e del Parco dei Piacentini (su questo ultimo argomento ci stiamo già muovendo col presidente e con gli uffici per realizzare strumenti agevolati alla realizzazione degli screening di ViNca per la realizzazione di opere ed eventi sul territorio). Il lungo termine e fase finale, coincide con la realizzazione invece di programmi tangibili, fatti di eventi, coordinamento, riattivazione di attività scoordinate e tutto ciò che fa parte di un sistema integrato. Il Laceno che immagino da un punto di vista imprenditoriale è fatto di 14 punti che vi illustrerò in una riunione pubblica che terremo nel mese di Settembre. Sarà li che tutte le carte saranno svelate.

Quali sono le iniziative che intende portare avanti nel breve periodo e quali invece i progetti futuri?

Dilungandomi nella risposta di prima, ho involontariamente anticipato qualcosa della domanda che mi ha posto. Le avevo annunciato che scopriremo le carte nella riunione di metà settembre, dove coinvolgeremo istituzioni ed operatori, ma le anticipo quali sono i punti del programma, cosi da crearle curiosità e capire già su che punti stiamo lavorando. Quindi molto schematicamente le dirò che sto e stiamo lavorando a – Riassetto organizzativo e rafforzamento della governance consorzio – Formazione e team bulding consortili – Coinvolgimento e strutturazione prodotto con Allevatori e Settore Agricolo – Business Plan triennale con promozione e mercati fieristici – Cabina operativa di coordinamento tra professionisti e associazioni – Recupero della rete sentieristica – Programmazione turistica 2026-2028 – Sagra del Tartufo (vetrina per il futuro delle attività lacenese) – Coordinamento strategico Consorzio – Amministrazione – Integrazione attività turistiche con il futuro Impianto di risalita – Progettazione territoriale con la rete istituzionale (bandi e progettazione) – Mappatura e riorganizzazione della ricettività e dell’ospitalità

Qual è lo stato di salute del turismo Bagnolese e lacenese e cosa fare per migliorare il “prodotto” Laceno?

Lo stato di salute del turismo nel nostro comprensorio, purtroppo in questo momento non gode di una salute stabile, ma altalenante e troppo legata a brevi periodi. Purtroppo bisogna esaminarsi e fare un’esame di coscienza e ragionare sul quanto noi operatori siamo stati al passo con le novità che il mercato del turismo richiedeva. Il prodotto Laceno attuale non può essere stravolto, sarebbe da folli immaginare in pochi anni di cambiare rotta in maniera esplosiva, anche perché ciò passerebbe per investimenti strutturali e non solo e sicuramente per questa fase, passeranno altri anni, purché vengano accettate le linee guida di cambiamento che potrebbero portare alla riqualificazione delle attività presenti. Attualmente, dobbiamo partire dalla base e dalla parola che ormai sicuramente avrò ripetuto più volte: riorganizzazione. In questo momento Laceno non ha un prodotto turistico, Laceno è legato a tantissimi privati che offrono spontaneamente un qualcosa che va in direzione univoca e non di località. Il primo passo sarà quello di realizzare un tavolo tecnico con operatori , tour operatore e agenzie locali e lavorare sulla strutturazione di un prodotto più ampio, identificabile con il prodotto Irpinia. In questo prodotto, inserire, per ora, 2–3 giorni legati all’altopiano Laceno. A tal proposito sto già iniziando a lavorare sull’incontro che porterà ad un educational, dove Agenzie e Tour Operator di Irpinia e non solo si incontreranno al Laceno

Come appare in questo momento il Laceno visto da fuori?

Il Laceno visto da fuori appare in due modi differenti a seconda che la visione sia un di visitatore o di un turista abituale. Un visitatore, non avvezzo al viaggio e non abituato alle novità del mondo esterno, apprezza moltissimo ciò che il Laceno per quella giornata riesce ad offrire alle proprie esigenze che restano, purtroppo momentanee. Agli occhi invece di un turista abituale che viaggia e vive le proprie esperienze nell’ottica della montagna, Laceno purtroppo, appare con un passo lento e non recettivo alle sfide che negli anni si sono sviluppate a partire dalla Basilicata, all’Abruzzo fino ad arrivare alle eccellenze delle Dolomiti. Ora, il punto di forza sul cui partire, è proprio il fatto che questo progresso non è ancora arrivato. Da un lato ci frena, rallenta, indebolisce. Dall’altro ci mette dinanzi alla possibilità di poter iniziare a premere sull’acceleratore e proporre le novità a piccole dosi. Cosi da poter ravvivare la visione di chi ci raggiunge.

Quale dovrebbe essere il ruolo della politica e cosa dovrebbe fare per aiutare a rilanciare il turismo?

Ho sempre pensato che nel nostro sud Italia, quindi una visione molto generica, non si sia ancora capito quale sia il ruolo dell’imprenditoria e quello della politica e molto spesso, questa distinzione non è recepita soprattutto dalla classe che rappresento, ossia quella imprenditoriale. Spesso, immaginiamo la politica come lo strumento per risolvere i problemi che affliggono la nostra attività, la nostra capacità di spesa, la nostra propensione al rischio, dimenticando totalmente che quell’iniziativa spetta al privato. La Politica ha il ruolo di creare le condizioni, di ascoltare l’operatore e di trasformare un’esigenza di territorio in un’opportunità. Credo che in questo momento le condizioni di creare un qualcosa di nuovo e di diverso tra imprenditoria e politica ci siano. Il dialogo, il confronto e il rispetto dei ruoli sono alla base di questa sinergia. Allo stato attuale ciò che davvero conta per noi imprenditori lacenese è quello sul quale spingo tanto nel programma: la cooperazione a tutti i livelli istituzionali. Comune, Provincia, Regione, Parco, Comunità Montana, Distretti ecc ecc. Sono tutti organi con il quale il Consorzio Laceno sta già creando la rete e sta già iniziando a collaborare per raggiungere obiettivi diversificati. 

Il turismo da solo può garantire il benessere economico e sociale di Bagnoli e Laceno?

Questa domanda potrebbe avere tantissime risposte come poter essere risposta con un semplice, ma complessissimo: dipende. Da operatore del settore turistico, sono il primo ad interrogarmi, quando viaggio, sul come chi non opera nel settore turistico possa sentirsi integrato in una società che accelera solo su un fattore economico e dimentichi le esigenze altrui. Nella Val Gardena che prendo sempre come esempio perché la vivo ogni mese, il turismo ha da se fatto il benessere economico e sociale di una località, ma sicuramente a fronte di un grande disagio per chi si occupa di attività economiche collaterali o addirittura esterne. Penso ai contadini che si trovano i campi invasi, penso a chi lavora negli uffici che per spostarsi con i mezzi pubblici ha difficoltà enormi data la mole di turisti, penso a tutte quelle categorie che forse dal turismo ne hanno avuto più disagio che benefici. Tuttavia, una realtà come Bagnoli e come Laceno, può davvero fare si che il turismo sia un fattore di benessere economico e sociale che integri la maggior parte dei settori lavorativi del comprensorio. D’altronde, va fatta una scelta e scegliere è sempre alla base di ogni progresso. Puntiamo sul turismo? Allora andiamo avanti.

 Un’ultima considerazione sul futuro, come immagina Laceno fra qualche anno?

Per prima cosa, immagino un Laceno sorridente. Lo so che può sembrare strana questa mia osservazione, ma negli ultimi 10-12 anni, ho assistito ad un Laceno di contrasti, di nervosismo, di polemiche e di scontri. In questo mese da direttore del Consorzio, ho vissuto tantissimo Laceno e ciò che mi ha reso felice e convinto che la strada intercorsa è giusta, sono stati i sorrisi, le serate passate a chiacchierare e si, anche le risate, avute con molti operatori turistici e non solo che prima conoscevo poco. L’atmosfera iniziale fa tantissimo e credo che questo Mood possa davvero essere alla base del cambiamento. Tolta però la fase prettamente emotiva ed emozionale, immagino questo Laceno interconnesso con le realtà vicine come Acerno, Lioni e Montella, un Laceno fatto di attività outdoor che si integri alle reti sentieristiche di tutti i picentini e che riprende l’idea di recuperare gli stabili e i rifugi presenti sul territorio. Immagino un Laceno dove nuovi investitori possano portare linfa al territorio e creare le condizioni affinché ci sia anche un rinnovamento delle strutture. Credo e vedo, la possibilità di un Laceno meta di nuovi eventi che non siano i classici e che recuperino anche una certa tradizione (su due eventi stiamo già lavorando). Inoltre vedo, ma più che vedo, mi auguro, un Laceno dove il “lassismo” e le frasi “negative” vengano messe da parte per proposte coraggiose e visionarie. Chiudo dicendole questa cosa. Negli ultimi giorni ho avuto modo di parlare con alcuni operatori che ad ogni visione, ad ogni proposta, ad ogni consiglio, rispondevano solo con frasi di pessimismo assoluto e di negatività. Ecco, da oggi in poi, credo sia arrivato il momento di fare in modo che queste frasi ci scivolino addosso e non vadano ad intaccare la voglia, l’entusiasmo e la passione di chi ancora ci crede. Il Laceno che vedo? E’ questo, un Laceno di passione, amore, volontà e rivincita.

Giulio Tammaro – (da Fuori dalla Rete Agosto 2025 anno XIX N. 3)

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