Il Laceno cala, anche se resiste

Rassegna stampa

Gli amanti della montagna non abbandonano del tutto l’altopiano. Il vicesindaco Ferrante: “Stime negative, ma coglieremo i nuovi trend”.


Il calo di presenze c’è. È vistoso, impossibile negarlo. L’assessorato al turismo del comune di Bagnoli Irpino lo stima intorno al 70%. Ma le condizioni metereologiche di gennaio hanno portato molti appassionati della neve sul Laceno nei fine settimana. Nonostante tutto, nonostante la chiusura degli impianti sciistici, l’altopiano non è stato completamente abbandonato da chi lo ha frequentato per anni o per decenni.

“È quindi fuorviante sia di parla re di boom di presenze nel weekend, sia far finta di nulla e non cogliere questi aspetti positivi che invece si devono registrare per poi farne tesoro”, dice il vicesindaco con delega Rino Ferrante.

Quello di Ferrante si può definire un appello alla misura. “Gli impianti di risalita servono eccome. Domenica scorsa non è mancata la gente sul Laceno, ma siamo appena al 25% circa rispetto a una domenica degli anni scorsi con le seggiovie aperte. Si registravano file di quaranta minuti, il calcolo viene di conseguenza. Naturalmente – chiarisce- non possiamo non tener conto di chi ha raggiunto la meta sciistica anche solo per un giorno, per le ciaspolate nella neve, o per far divertire i bambini il Laceno, per le sue caratteristiche si presta a più attività.

Semmai questo ci porta a fare un altro tipo di riflessione, cioè che per rilanciare Bagnoli e Laceno in ottica turistica è necessario comporre un puzzle tenendo insieme ogni esigenza” Ferrante cita dunque proprio le passeggiate, in inverno. Per noi sono fenomeni relativamente nuovi, che sono in crescita in tutta Italia. è chiaro che bisogna pensare a percorsi ad hoc per gli appassionati.

L’ottanta per cento di chi sceglie la ciaspolata, come attività, segue bene o male lo stesso tragitto. Quindi restiamo attenti alle abitudini dei nostri visitatori, per studiare strategie adeguate”. E sulla stagione che verrà afferma: “Il discorso, d’erstate, vale per gli amanti delle mountain bike o del trekking”.

Il capitolo del finanziamento sugli impianti sarà affrontato ai tavoli di Regione Campania e Area Pilota dell’Alta Irpinia, mercoledì è previsto la nuova seduta a Nusco dopo il rinvio di sabato scorso per neve.

Per adesso resta il calo di presenze  ma probabilmente non si può parlare di tracollo totale sul Laceno. “Merito anche dei privati”, evidenzia Ferrante. E, aggiungiamo, forse anche frutto dei social, delle associazioni e delle auto-promozione della località.

“Purtroppo come amministrazione abbiamo potuto far poco in termini di promozione. Ci siamo concentrati prima sulla sagra, poi continuiamo a lavorare per ottenere il finanziamento per le seggiovie. E non da ultimo – precisa – dobbiamo far sempre i conti con gli aspetti legati alla sicurezza dei visitatori insieme alle forze dell’ordine. Ancora – conclude – le condizioni meteo hanno favorito molte gite domenicali, è vero. Ma è complesso prevedere i flussi. Ribadisco il calo di presenze e pernottamenti, molto rilevante. E ci adopereremo per preparare le prossime stagioni turistiche nel migliore dei modi”.

Il Quotidiano del Sud


Laceno, mazzata al turismo: calo del 75% con la chiusura degli impianti

L’assessore Ferrante ammette il dato negativo ma nel contempo spera nei privati

L’amara verità: con gli impianti sciistici chiusi, il turismo ne risente eccome sull’Altopiano del Laceno. La stima è del 75% in meno. L’assessore al turismo del Comune Rino Ferrante in una intervista al Quotidiano del Sud ammette che il colpo per tutta l’economia che ruota intorno alla stazione sciistica è catastrofica. “Gli impianti di risalita servono eccome. Domenica scorsa non è mancata la gente sul Laceno, ma siamo appena al 25% circa rispetto a una domenica degli anni scorsi con le seggiovie aperte. Si registravano file di quaranta minuti, il calcolo viene di conseguenza. Naturalmente – chiarisce il vicesindaco- non possiamo non tener conto di chi ha raggiunto la meta sciistica anche solo per un giorno, per le ciaspolate nella neve, o per far divertire i bambini il Laceno, per le sue caratteristiche si presta a più attività”. Intanto per la neve che c’è a Laceno a rammaricarsi non sono solo gli sciatori che optano per altre località, facendo chilometri in più per andare a Sellata in Basilicata, Campitello Matese in Molise, Roccaraso in Abruzzo ma anche molti che dall’oro bianco traevano profitti: dai ristoratori, albergatori, noleggiatori.

Il finanziamento degli impianti resta ancora un pour parler politico, di atti concreti, di date certe neanche l’ombra. Nuvoloni burrascosi sono ormai da due anni fermi sull’Altopiano, da quel 27 maggio 2017 tutto si è fermato. Anche le speranze sono sotto i tacchi.

L’assessore Ferrante ci crede ancora: “Merito dei privati”. Ma intanto se la seggiovia non funziona è stato proprio perché la parte pubblica ha preferito intraprendere una battaglia legale infinita contro un privato che da 40 anni gestiva la località alla meglio maniera. Ora che è nelle disponibilità del Comune, non funziona un bel nulla. E’ una contraddizione oppure c’è qualcosa altro che l’opinione pubblica non riesce a capire?

Avellinotoday.it


(Foto by laceno.net)


LACENO: gennaio 2019

fonte Avellinotoday.it
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