Il Nuscano al telefono

di Aniello Russo

(Questa storiella mi fu raccontata negli anni Ottanta direttamente dal contadino di Bagnoli che assunse i due contadini di Nusco nel 1953, perché zappassero il suo campo, assicurandomi che la vicenda era davvero accaduta).


Una volta due fratelli della campagna di Nusco (mi pare che fossero di contrada Macchia), zappa in spalle, vennero a Bagnoli in cerca di lavoro. I due ragazzotti, che non sapevano nulla del mondo esterno, prima non avevano mai messo piede fuori dal loro campicello. Erano partiti con la speranza di buscarsi qualche soldo. Un proprietario terriero di Bagnoli li vide in Piazza, accanto alla fontana, li chiamò e se li portò a zappare nella sua vigna di San Lorenzo. Fecero ritorno a Bagnoli, a tarda ora, ma non avevano portato a termine il lavoro.

– Ora cenate – disse il bagnolese -, resterete a dormire in casa mia. Domani avrete ancora da zappare per tutta la giornata: la mattina a San Lorenzo, dopo pranzo a Laceno.” I due nuscani sorrisero al pensiero di guadagnare un’altra giornata. Però, erano in pensiero: manco se fossero andati in Australia!
– La famiglia sa che torniamo questa sera.” Disse il fratello più grande; e cadde in malinconia. “Chi sa che sarà successo a casa durante la nostra assenza? Ci manchiamo da tanto tempo!

– Sì, è vero! – confermò il fratello e si rattristò pure lui – Ce ne dobbiamo andare. Chi sa quanti cattivi pensieri mamma e papà coveranno in cuore, non vedendoci tornare!

– Perché non telefonate a casa? – suggerì il padrone, volto al primo dei due – Vieni con me! – e lo portò nel bagno. Gli diede in mano l’annaffiatoio  della doccia e aggiunse – Accostalo all’orecchio: quando io apro la linea, tu parla! – e aprì invece la chiavetta dell’acqua, sicché il nuscano non riuscì neanche a dire: “Papà!” che si bagnò tutto al primo spruzzo.
Quando tornò in cucina, era bagnato fradicio. Spiegò allora al fratello minore il motivo del suo incidente: – Ohi fratè, mamma mia, che maltempo a Nusco! Pioveva tanto che non ho potuto scambiare manco due parole con tata!

***

Lo scambio di aneddoti burleschi tra i paesi Irpini

L’accesa rivalità che un tempo esisteva tra i paesi confinanti diede luogo alla creazione di numerose storielle divertenti (Io ne ho raccolte una sessantina in Irpinia), con le quali gli abitanti di un paese mettevano in risalto i difetti degli abitanti del paese avversario, allo scopo di farsene beffa. Radicata la rivalità tra Bagnoli e Montella, meno marcata era invece l’ostilità tra Bagnoli e Nusco.
Tra i generi della narrativa popolare l’aneddoto è quello che ha un debito minore con la letteratura erudita. Molti aneddoti sono il frutto estemporaneo di uno o più buontemponi, che testimoniano la capacità creativa e il senso dell’ironia della gente di paese.
Più di frequente si tratta di racconti stereotipi che correvano sulle labbra di entrambi i paesi rivali, che invertivano i ruoli del burlone e del beffeggiato; la comunità rivale se ne appropriava, inserendo nella tessitura narrativa luoghi e personaggi della zona. Alcune di queste storielle erano raccontate pure dai Salernitani contro gli Avellinesi, come pure costituivano lo scambio degli sfottò tra paesi della provincia di Benevento oppure della provincia di Caserta.

Aniello Russo

(da Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5)

fonte Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5
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