“La mia disavventura in Tribunale: cacciato perché in calzoni corti”

di Marcello Marano

Non voglio polemizzare….ma vorrei raccontarvi cosa mi è successo stamattina…potrebbe esservi utile. Sono Italiano e fiero di esserlo, ho casa a Bagnoli Irpino, dove vivono i miei Fratelli e mia Madre, ma vivo a Ginevra dal 1980 (45 anni). Amo Bagnoli e l’Italia tutta.

Avevo bisogno di fare la domanda per un certificato del casellario giudiziale, ho fatto una ricerca su internet ed ho visto che si poteva fare la prenotazione per l’appuntamento al tribunale di Avellino. lo faccio e stamattina mi reco ad Avellino con le dovute marche da bollo, come segnalato sul sito de Ministero della Giustizia, il nr della prenotazione, e il documento di riconoscimento che ho inserito nella domanda di prenotazione. Mi preparo e mi reco al tribunale di Avellino, arrivo trovo un parcheggio nei paraggi e dopo aver fatto il giro del palazzo del tribunale trovo l’entrata principale.

Entro e alla sicurezza la persona presente mi dice che non si può entrare con i pantaloni corti nel tribunale, Cerco di spiegargli che vengo da lontano e se gentilmente sarebbe possibile farmi entrare, perché devo solo ritirare un certificato, non vengo per dibattere un processo al tribunale, purtroppo mi risponde molto gentilmente che c’è un’ordinanza che lo vieta. Un signore vicino a me mi spiega che gli è capitato anche a lui e che è dovuto andare in un negozio poco distante e comprarsi un pantalone lungo, ed è quello che ho fatto. Mi reco nel negozio, prendo il primo pantalone lungo che mi capita sotto le mani, entro in camerino me lo infilo ed esco a pagare. La signora un po’ esterrefatta mi dice..” Ahh…già lo ha indossato???”, e gli ho spiegato quello che mi succedeva, mi ha risposto con cortesia, che non ero il primo. Ho pagato (mi ha fatto anche lo sconto 10 euro invece di 11 ) e sono ritornato al tribunale, nella fretta della scelta del pantalone non mi sono accorto che mi stava un po’ largo, allora mentre camminavo verso il tribunale con la mano sinistra cercavo di tenere il pantalone e con la mano destra i documenti e le marche da bollo.

Arrivo di nuovo all’entrata del Tribunale e la persona all’entrata gentilmente mi consiglia anche di fare una fotocopia del documento d’identità perché ne avrò bisogno, peccato che sul sito del ministero non lo specificano perché senno l’avrei fatta già à Bagnoli.. Molto gentilmente il signore mi indica un tabacchino sotto il palazzo Giallo nell’angolo della piazza. Riparto per fare una fotocopia sempre cercando di tenere il pantalone, cerco di vedere se c’è un negozio di cinture, ma non lo trovo…faccio la fotocopia e finalmente ritorno alla sicurezza e finalmente riesco ad entrare nel tribunale di Avellino!!!!

Dopo varie peripezie nei corridoi riesco a trovare lo sportello del “Casellario Giudiziale”, mi fanno il certificato e finalmente ritorno alla vettura per rientrare a Bagnoli soddisfatto di avercela fatta!! Rientrando a Bagnoli mi veniva quasi da ridere pensando a quello che mi era successo, poi ho riflettuto e mi son detto, ma perché è così difficile fare qualsiasi cosa che abbia a che fare con l’amministrazione, con la burocrazia??

In Svizzera il casellario giudiziale si fa tramite internet, si paga e 3 giorni dopo ti arriva a casa tramite Posta. Qui ho dovuto fare 40 km all’andata, 40 Km al ritorno inquinare l’atmosfera con l’auto, comprarmi un pantalone lungo, andare a fare una fotocopia nel tabacchino dell’angolo…etc.…ma perché è così complicato???

E allora mi viene voglia di dire…ma si meglio che torno a casa a Ginevra…li sto meglio, ma dall’altro lato mi dispiace vedere che le cose in Italia non funzionano come dovrebbero, perché la persona che ha fatto l’ordinanza dei pantaloni corti vietati (che poi erano belli e pure di marca pregiata) farebbe meglio a fare un giro del palazzo del Tribunale e vedere in che stato si trova!!!

Ecco…avevo voglia di sfogarmi un po’…scusate!

Marcello Marano

Potrebbe piacerti anche
Commenti

Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.