La pecora di Bagnoli Irpino e il “casu moscio”

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La pecora più famosa dell’Irpinia è senza dubbio quella bagnolese. Infatti a Bagnoli proliferano gli allevamenti ovini per la produzione di latte e derivati, come formaggi e ricotta.


La pecora di Bagnoli Irpino è una razza particolare e al fine di salvaguardarla e promuovere, sia a livello locale che nazionale, i prodotti che ne derivano, nel novembre 2014 è nata un’associazione.

Fondata da cinque imprenditori di aziende agricole locali con l’intento di riunirsi e lanciare un messaggio positivo per la valorizzazione del territorio. Abbiamo parlato con Antonio Nigro, uno dei membri dell’associazione della pecora bagnolese, nonché consigliere della stessa.

Il signor Nigro ha un’azienda a conduzione familiare e un allevamento di ovini. Ci racconta che questo è un duro lavoro e richiede tempo e dedizione, molta passione. Questa ad Antonio non manca e con orgoglio ci parla di uno dei prodotti tipici di questo periodo invernale: “R’ Casu Moscio”, un formaggio morbido e burroso che richiede una preparazione a basse temperature.

È possibile trovarlo in commercio anche fino al mese di aprile. È un formaggio molto apprezzato dalla gente del posto e non solo. La raccomandazione di Antonio è quella di consumarlo entro i 15 massimo 20 giorni dall’acquisto.

Il consigliere dell’associazione ci ha anche descritto un po’ quella che è la razza bagnolese: “una pecora che si distingue dalle altre perché, anche se la sua produzione di latte giornaliera è quantitativamente più bassa, offre un prodotto più concentrato e di qualità. Questo grazie al fatto che si adatta a diverse altitudini e soprattutto grazie alla qualità dei pascoli bagnolesi”.

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