Laceno, l’imprenditore Michele Nigro: “Ricreare sinergia tra gli operatori turistici”

Giovanni Nigro (Avellino.zon.it)

Michele Nigro imprenditore di 25 anni oggi si trova a gestire sul Laceno la proprietà del padre e sul futuro del polo turistico ci risponde così.


Dopo la presentazione a Nusco dei mega progetti degli studenti della Facoltà di Architettura di Napoli sulla riattivazione dell’Altopiano Laceno, abbiamo scelto di lasciare la parola a chi tutti i giorni vive in questa zona e qualcuno la ama più di chiunque altro. Raccogliamo qui le parole di Michele Nigro che ha deciso di restare per portare avanti un sogno che riguarda il Laceno ed il territorio altirpino, partendo forse non solo dai progetti, ma dalle persone.

Giovane imprenditore del Laceno che porta avanti l’attività ormai trentennale del padre, cosa l’ha spinta a rimanere qui?

«Sento di far parte di una classe “privilegiata”, coloro che hanno la fortuna di avere dei genitori con un’attività. Mi sono sentito in obbligo di continuare e di dare ancor più valore ai sacrifici dei miei genitori.

Nella vita nessuno ti regala nulla». Il Laceno per lei cosa rappresenta?

«Forse un giorno andrò da uno psicologo. Capita raramente che io non salga a Laceno e quando accade mi affligge un tremendo senso di colpa. Non so da cosa è scaturito , ma mi sento legato a questo luogo. Rappresenta il mio concetto di casa e mi crea dipendenza».

Abbiamo visto a Nusco il progetto di giovani studenti quasi suoi coetanei sul Laceno del futuro, questo è possibile e realizzabile?

«La presentazione a cui ho assistito, a mio parere, è straordinaria. Un lavoro meticoloso , attento alle biodiversità e con delle soluzioni alle problematiche molto efficienti. L’idea che mi ha convinto subito è stata quella dei laghi diffusi lungo i tratturi. Una soluzione pratica e veloce che risolverebbe i problemi odierni tra pastorizia e turismo. Spero che i nostri rappresentanti possano prenderne spunto per gli sviluppi futuri».

Cosa serve effettivamente per rilanciare il Laceno oggi?

«Alla località serve immediatamente ricreare la sinergia tra gli operatori turistici. Ho osservato che tutti hanno uno scopo comune, ma intraprendono strade diverse per raggiungerlo. Credo che un ruolo fondamentale in questo processo sia affidato all’Ente. La storia ci insegna che l’unione fa la forza e cosa sarebbe più forte di un’unione tra il pubblico ed il privato? Servono persone disposte a mettere in primo piano gli interessi di tutti e non quelli personali. Siamo in grado di farlo a Bagnoli Irpino? Il secondo step ,per lo sviluppo del nostra paese, è incaricare dei tecnici del settore e creare un Business Plan della zona. Capiamo cosa vogliamo fare e iniziamo a lavorare. Abbiamo bisogno di idee “serie” e persone con la voglia di realizzarle».

Giovanni Nigro (Avellino.zon.it)

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