L’attacco alla democrazia americana. Non si può essere tolleranti con gli intolleranti

di Monia Gaita (Quotidiano del Sud)

Quanto accaduto in America nelle ultime ore con l’assalto al Congresso dei manifestanti pro Trump, getta una luce sinistra sulle asimmetrie dell’attuale sistema democratico che regola la libertà di opinione in maniera decisamente blanda e superficiale.

È dal 14 dicembre 2020, data di elezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti d’America, che Donald Trump non si rassegna, puntando a smantellare, con una pretesa di illegittimità mai dimostrata, la vittoria dello sfidante.

Non ci meravigliamo, quindi, degli scontri, dei colpi d’arma, dei 4 morti e del tentativo ignobile da parte di un esaltato manipolo di violenti, di esautorare le istituzioni rovesciandone i principi.

A destare meraviglia è, invece, la generale acquiescenza all’antefatto di azioni, polemiche, contestazione aspra, ricatti e bugie furbescamente congegnate, che ha preparato e incoraggiato l’occupazione del Parlamento.

I governi liberali dei primi anni dell’Ottocento, adottarono l’espressione “laissez faire, laissez passer” (lasciate fare, lasciate passare), un corollario che intendeva favorire la libera circolazione delle merci e stimolare, senza intervenire, le imprese economiche della borghesia. Questo indirizzo politico e di mercato non si sposa con la protervia di Trump. Non tutte le idee, come le merci, possono circolare senza vincoli e controlli. Alcune idee, quando portano in grembo minacce, insinuazioni false, istigazione, rischi e pericoli, andrebbero diversamente instradate e limitate.

Quando le idee stravolgono la verità perpetuando dinamiche egoiste e insostenibili, ricerca di successo personale e vantaggi privati, non sono più merce buona da spacciare.

Anche il filosofo, drammaturgo e scrittore parigino Voltaire, era convinto che non si può essere tolleranti con gli intolleranti: «Perché un governo non sia in diritto di punire gli errori degli uomini, è necessario che questi errori non siano dei crimini. Sono crimini quando turbano la società, e la turbano non appena ispirano il fanatismo: occorre dunque che gli uomini comincino col non essere fanatici, per meritare la tolleranza».

Credo che queste parole dovrebbero illuminarci tutti. Nessuna libertà può dirsi scevra di virus e di magagne senza una legge che riesca a garantirla, a nutrirla e a guidarla.

Monia Gaita (Quotidiano del Sud)

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