“Noi operatori del Laceno siamo in una situazione disastrosa”

Il Quotidiano del Sud (di Giovanni Nigro)

C’è attesa sull’Altopiano del Laceno per la questione seggiovie, con il Consiglio di Stato che ha sentenziato la vittoria del Comune di Bagnoli Irpino per un ricorso presentato dalla società Giannoni nel 2002 che richiedeva la legittimità di allungamento della concessione.

Il secondo atto dopo la lunghissima querelle tra il sindaco di Bagnoli Irpino e il gestore degli impianti di risalita è stato il ricorso al Tar di Salerno della società per la richiesta di sgombero firmata dal sindaco Filippo Nigro.

Il Tar ha risposto che i sessanta giorni richiesti da Nigro nell’ordinanza per lo sgombero non bastano ed ha prorogato di altri 14 giorni. Una decisione che il primo cittadino di Bagnoli Irpino ha commentato come una continuazione fisiologica dell’atto di sgombero.

Sulla questione è intervenuto uno degli operatori del Laceno Salvatore Nigro che dice: E’ una cosa che non si decide in poco tempo, dalla sera alla mattina, si devono vagliare i documenti evidentemente è ciò che intendono fare i giudici del Tar. Va sottolineato che il Comune non rispetta il primo atto della concessione che concedeva a Giannoni un contratto di 58 anni”.

Poi continua: “Siamo in una situazione disastrosa. E’ passato un anno senza aver concluso nulla, con una crisi che attanaglia tutto il Laceno e la politica non ha fatto, né si è interrogata sulla situazione. Si deve aspettare in monarca di turno che tiene appeso per un filo il paese”.

Salvatore Nigro si riferisce al Progetto Pilota con il quale, secondo il sindaco Filippo Nigro, prossimamente si dovrà parlare del Laceno grazie ai tre progetti portati a finanziamento su Lago, Grotte e Seggiovie. Ritorna, poi, sulla questione sentenza del Tar e dice: “Se malauguratamente il Tar, prendendo tempo, dovesse riconoscere a Giannoni qualcosa, il Comune dove prenderà i soldi?”

Infine risponde a quanto dichiarato dal sindaco Nigro da queste colonne: “Quando lui fu eletto sindaco ci incontrammo e io dissi che si doveva ragionare in maniera collettiva e che per il Laceno e le seggiovie si dovevano distribuire le responsabilità”.

Non resta che aspettare il 27 marzo, quando il Tar si esprimerà sulla richiesta di sgombero dell’areale seggiovie.

fonte Il Quotidiano del Sud
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