Opere d’Arte Recuperate a Bagnoli dalle bombe del 1943 al terremoto del 1980

Il documento storico che vi proponiamo è un opuscolo dal titolo: ” Opere d’Arte Recuperate” dalle bombe del ’43 al terremoto dell’80 (Ed. Dick Peerson S.p.A. – Maggio 1982 – Napoli), prodotto dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici delle Province di Avellino e Salerno.

Il libretto riporta alcune opere della chiesa di San Domenico e della chiesa Madre all’epoca della pubblicazione custodite presso il Museo di S. Francesco a Folloni di Montella ed oggi ritornate in parte in custodia alla parrocchia Santa Maria Assunta mentre quelle relative alla chiesa di San Domenico in possesso al Comune di Bagnoli. Ringraziamo Giovanni Labbiento per la gentile concessione. Buona lettura.

La Circoncisione dipinto olio su tavola

Sec. XVI provenienza Bagnoli Irpino, San Domenico – Collezione Montella, Museo di S. Francesco a Folloni

La tavola, di grande qualità, risulta stranamente non registrata dalla schedatura che la Soprintendenza B.A.S. nel 1971 aveva eseguito della chiesa di S. Domenico. È stata rin­ venuta nel corso delle operazioni di sgombero della chiesa, disastrosamente danneggiata dal sisma del novembre dell’80. Il dipinto potrebbe collocarsi all’ultimo ventennio del sec. XVI: si aggancia ai modi dei pittori di una generazione più giovane di Marco Pino da Siena che operano partendo da Teodoro D’Errico e sfociando nello stile sottilmente tramato di defluenze baroccesche di Gerolamo Imparato. Se la datazione dell’opera è giusta le figure di donatori che si leggono nel quadro in basso, una maschile e l’altra femminile, non possono che identificarsi con i signori che successero ai Cavaniglia come feudatari di Bagnoli già dal 1582.

Egualmente recuperata e qui esposta una tavola con S. Michele Arcangelo, databile alla seconda metà del’500, e comunque prima dell’ultimo ventennio, che si trovava all’altare di una delle cappelle della navata destra della chiesa. Più antica, databile alla prima metà del secolo, la piccola tavola con la Madonna e il Bambino in trono e angeli sempre dalla chiesa di S. Domenico. I tre dipinti sono stati tutti consolidati. 

Balaustra di Pulpito legno dipinto e dorato

Sec. XVII provenienza Bagnoli Irpino – Collezione Montella, Museo di S. Domenico a Folloni

È un elemento del pulpito della chiesa di san Domenico che, seriamente danneggiata dalla caduta del grande soffitto ligneo, è stato smontato e trasportato qui a san Francesco dove è stato sottoposto a procedimenti di consolidamento del legno. È senza dubbio coevo al grande soffitto intagliato e dorato e dipinto della stessa chiesa che fu eseguito da artisti bagnolesi subito dopo il 1694, anno in cui san Domenico venne semidistrutta da un violento terremoto.

 Angelo reggi-candelabro statua lignea

Sec. XVII provenienza Bagnoli Irpino – Collezione Montella, Museo di S. Domenico a Folloni

Si trovava nella cappella a destra del presbiterio e fiancheggiava, insieme ad un altro angelo del tutto identico, la grande tavola della Madonna del Rosario, firmata Marco Pino da Siena e datata al 1576 da alcuni anni in restauro a Capodimonte. Della coppia di angeli questo qui presentato, opportunamente consolidato, è unico superstite. L’altro, schedato dalla Soprintendenza ai B.A.S. nel1971, non è stato più trovato nella chiesa. È senza meno prodotto di artigianato bagnolese ed è databile al sec. XVII.

Madonna col Bambino dipinto ad affresco sec. XV, San Domenico dipinto ad affresco

Sec. XVII XVIII provenienza San Domenico Bagnoli Irpino – Collezione Montella, Museo di S. Domenico a Folloni

L’ affresco, raffigurante una madonna col Bambino è stato ritrovato in occasione del terremoto; si trovava nella lunetta sovrastante il portale  d’ingresso alla chiesa, sottoposto ad un altro affresco raffigurante S. Domenico che, danneggiato in parte, ha lasciato intravedere il dipinto più antico. Nonostante presenti caratteri del tardo ‘300 o dell’inizio del 400, il frammento va necessariamente datato alla fine del secolo, se è vero che la chiesa sorse dalle fondamenta non prima del 1485 col nome di S. Maria del Loreto (A. Gambardella, La chiesa ed il convento di S. Domenico in Bagnoli Irpino, 1969). L’affresco più recente, raffigurante S. Domenico, è databile tra la fine del sec. XVII e  l’inizio del sec. XVII fu  eseguito certamente dopo il terremoto del 1694 che danneggiò seriamente la chiesa e il portico in particolare, rendendo frammentario l’affresco più antico. Questo strana­ mente era  sopravvissuto al cambio del titolo della chiesa, avvenuto allorquando i Domenicani acquisirono tutto il com plesso tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500.

San Carlo e San Francesco busti in legno

Sec. XVII XVIII provenienza Bagnoli Irpino Santa Maria Assunta- Coll. Montella, Museo di S. Francesco a Folloni

Il S. Carlo, che conserva policromia originaria di gusto seicentesco, fa pendente con l’altro mezzobusto esposto, raf­figurante S. Francesco e proveniente dalla stessa chiesa, che è senza meno  opera più modesta, di altro artista, e forse più tarda. I due busti sono stati sottoposti a processi di risanamento del legno.

Potrebbe piacerti anche
Commenti

Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.