Pensioni da record dalla Svizzera, in Irpinia erogati assegni per 22 milioni

Gianluca Galasso - Il Mattino 24-01-2025

Le pensioni che arrivano dall’estero aiutano non poco l’economia della provincia di Avellino, in modo particolare dell’Alta Irpinia. E dalla Svizzera parte la quota più sostanziosa. Basti pensare che su 38 milioni di euro all’anno che vengono elargiti verso il territorio provinciale, ben 22 giungono dal paese elvetico. Ma la quota sarebbe almeno doppia, non seguendo i canali Inps.

Questi numeri sono venuti fuori ieri nel corso dell’evento organizzato da Inps, su “Emigrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”, di scena ieri a Roma. È stato Toni Ricciardi, storico delle migrazioni e vice presidente del Pd alla Camera, a illustrare il quadro nazionale e locale.  «La Svizzera – spiega il parlamentare – paga in Italia circa 300.000 pensioni, un numero quasi uguale a quelle pagate dall’Italia nei 142 paesi in cui l’Inps effettua pagamenti a titolo di pensioni. Solo nella provincia di Avellino sui 38 milioni di euro di pensioni erogate, 22 provengono dalla Svizzera. L’importo pagato dalla Svizzera corrisponde, tra l’altro, a quasi 18 volte l’importo versato dall’Inps in territorio elvetico e al doppio di quanto l’Inps versa per pagamenti di pensioni all’estero».

L’onorevole Ricciardi invita a un approfondimento sul tema. «Credo sia necessario avviare una riflessione sulla ricchezza di questo fenomeno che contribuisce anche al ripopolamento delle aree del margine», dice lo storico delle migrazioni. Che mette in risalto un altro aspetto. E cioè, quello che definisce “rimborso postumo” nei confronti della provincia di Avellino che per anni ha fornito manodopera all’estero. Soprattutto dall’Alta Irpinia.
«C’è un tema di mobilità dei pensionati troppo trascurato che invece è una risorsa preziosa – evidenzia l’esponente democratico -.Questo tipo di mobilità, che possiamo definire come una sorta di rimborso postumo, riguarda coloro che, dopo una vita passata all’estero per motivi professionali, scelgono di tornare nel paese d’origine. Un tipo di mobilità che coinvolge sia gli stranieri, che una volta acquisito il diritto a pensione in Italia
tornano nel proprio paese, sia i nostri connazionali, che rientrano in Italia al termine della loro vita lavorativa».

Nel corso del focus di ieri con l’Inps, dopo una generale descrizione dei movimenti migratori, si è soffermato sul rientro dei pensionati, ponendo l’accento nello specifico sul suo significativo impatto, sia dal punto economico che da quello demografico. Nella maggioranza dei casi, si tratta di territori del margine. Infine, l’approfondimento
sul paese dal quale sono partiti i rientri ha riguardato la Svizzera, che rappresenta il paese maggiormente rappresentativo per gli importi versati, a titolo di pensioni, ai residenti in Italia.

La Svizzera paga in Italia circa due miliardi di euro all’anno mentre la Germania, che è seconda per importo dei pagamenti effettuati, supera di poco il miliardo di euro. In Irpinia, dunque, il 58% delle pensioni  che arrivano dall’estero partono dalla Svizzera. Molto più dietro la Germania e una piccola quota dal Belgio. L’importo pagato dalla Svizzera, tra l’altro, è appunto pari quasi 18 volte l’importo versato dall’Inps in territorio elvetico e al doppio di quanto l’Inps versa per pagamenti di pensioni all’estero.

È fondamentale, quindi, per le comunità irpine il flusso di denaro proveniente dai Paesi stranieri dove hanno vissuto molti emigrati. Quei sacrifici di tanti conterranei continuano a portare benefici alla provincia di Avellino che deve fare i conti con lo spopolamento, in modo particolare dalle aree periferiche del territorio. Gli emigrati con il loro lavoro hanno dato e danno ancora una grossa mano a tenere in piedi l’economia locale.

Gianluca Galasso – Il Mattino 24-01-2025

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