Pulp Fiction, successo senza tempo

di Daniele Marano

Ho recentemente rivisto per l’ennesima volta Pulp Fiction.  Dopo ormai diverse visioni non riesco a trovare un difetto, dalla sceneggiatura alla regia, al cast passando per la famosa colonna sonora.  La scelta della musica è fondamentale in tutta la filmografia di Tarantino: «Quando ho un’idea per un film, mi metto a spulciare la mia collezione di dischi e faccio partire qualche canzone. So che lì da qualche parte troverò la personalità e lo spirito del film». E ancora: “L’ho visto fare spesso: usano la colonna sonora per creare falsa energia o per dare un’idea dell’epoca”. Tra le tante cose, quello che c’è dietro al capolavoro le curiosità rendono la pellicola ancora più storica e indimenticabile. Alcuni esempi che in passato ho letto: Come nasce Honey Bunny?

Tarantino iniziò a elaborare l’idea del film ad Amsterdam, subito dopo la presentazione delle Iene a Cannes. Di ritorno da Amsterdam una sua amica, Linda Chen, si propose per riscrivere la sceneggiatura a macchina, chiedendo in in cambio che Tarantino accudisse il suo coniglietto, “Honey Bunny”. Tarantino non accettò ma quando il coniglietto morì diede il suo nome al personaggio di Amanda Plummer (“Coniglietta”, in italiano). Il poster originale mostrava Uma Thurman mentre fumava una Lucky Strike ma la Miramax non aveva la licenza per mostrare il marchio e fu costretto a ritirarlo. Pensate ora quanto può valere quel poster originale senza  censure!

La scena madre del film in cui Jules Winnfield (Samuel L. Jackson), legge il passo della Bibbia “Ezechiele 25:17”, in realtà non esiste, ma è un collage di citazioni di altri testi sacri, che rende il tutto ancora più fantastico. Tarantino infatti, è uno dei pochissimi registi che non lascia nulla al caso.  Non tutti sanno che la scena più bella del cinema il ballo tra Uma Thurman e John Travolta nasce dal disappunto di Uma che non condivideva la canzone. Il Maestro Quentin disse “Uma fidati è perfetta”, il risultato lo conoscete già.

E allora, non mi resta che dire buona visione ancora una volta.

Daniele Marano

(da Fuori dalla Rete, Giugno 2022, anno XVI, n. 3)

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