Quel bastone del Santo Pontefice, regalato al nuovo Vescovo di Nardò

Ambrogio Salvio

In questo numero di “Fuori dalla Rete” vi proponiamo, su segnalazione di Alfonso Del Genio, un estratto tratto dai due volumi che compongono il “Della vita del venerabile monsignore F. Ambrogio Salvio dell’ordine de’ predicatori. Eletto vescovo di Nardò dal Santo Pontefice Pio Quinto e di altre notizie storiche spettanti a quella Chiesa”. L’episodio descrive l’intensa attività svolta da Ambrogio Salvio e la fraterna amicizia che legava il domenicano di origine bagnolese al Papa Pio V, al secolo Michele Ghislieri.

Papa Pio V per dimostrare il suo affetto nei confronti del Salvio, lo dispensa dal pagamento delle bolle e lo omaggia con un prezioso regalo, un Pastorale, simbolo del legame forte tra il pastore e il suo popolo. Il testo riportato dalla Fondazione Terre d’ Ontranto “descrive come venne elaborato un approccio interessante, ed allo stesso tempo importante, nei metodi, dall’anziano vescovo di Nardò” e il rilievo che ancora oggi riscontri nella comunità neretina. (GT)


Capitolo I del secondo volume pag. 102

… Onde strano parvergli a prima vista, che se gli raddoppiassero le fatiche, quando il lasciarlo riposare era necessità più presto, che elezione. Contuttociò, e tra perché ubbidientissimo Uomo si fù sempre egli, e tra perché ancora non sentì mai smorzato in sé quel vivo desiderio di lavorare nella vigna del Signore, accettò ubbidiente la carica, non senza il merito d’un gran rassegnamento fatto maggiore, e dalla sua decrepitezza, e dal bisogno, da lui conosciuto di quella Chiesa. E bene a chi piacerà andare avanti nella nostra storia sarà agevole il ravvisare in lui un ottimo Prelato, un zelante Pastore, e un Padre amoroso verso la cara Gregge alla sua cura affidata. Bisognò intanto che San Pio ve l’astringesse con un espresso comando di santa ubbidienza, che altrimenti la sua soda modestia, e profonda umiltà vinto avrebbe ogni altro rispetto, e rimasta sarebbe defraudata del suo ottimo fine l’intenzione santissima del Pontefice. Quale per rimostrargli sempre più la propensione dell’Animo suo, intento a favorirlo, aiutarlo, ed assistergli in ogni sua occorrenza, lo dispensò primieramente dal pagamento delle Bolle, ordinando, che gli fussero spedite gratis, indi lo provide di denaro per soffrire co minore incomodo quelle spese, che in tali congiunture non possono evitarsi, facendogli pagar mille feudi.

Ultimamente con una sovrabbondanza di tenerezza, e d’affetto, vedendolo prender congedo da se per inviarsi al Vescovato, gli donò un suo bastone, il quale a di nostri conservasi nel Convento di S. Domenico in Bagnolo. Essendoche fusse quello tenuto sempre caro dal Salvio, come memoria rimastagli di quell’affetto, con cui il Santo Pontefice lo riguardava…”.

(da Fuori dalla Rete, Dicembre 2020, anno XIV, n. 6)


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