Quel punto rosso in un mare di bianco che a Bagnoli Irpino si chiama “Giovane Sinistra”

di Giovanni Nigro

C’è chi dice…

…che oggi è inutile impegnarsi politicamente, avere qualcosa a cuore, mostrare interesse per ciò che ci circonda e forse è così. Lo è perché ce lo vuole far credere il contorno, il senso di non appartenenza nemmeno ad una squadra ad un gruppo di persone. Questo è quello che accade in tutti gli strati sociali, che poi non sono nemmeno più ben definiti. Nessuno vuole farsi vedere ed uscire allo scoperto, nessuno accetta più di far parte di un gruppo. Ma c’è una speranza, una nitida speranza.

Quel punto rosso in un mare di bianco che a Bagnoli Irpino si chiama “Giovane Sinistra”, un’associazione fatta di giovani, ma non solo. Abbiamo ricevuto e riceviamo molte attestazioni di stima da parte di chi crede ancora che c’è bisogno di fare una distinzione tra cosa è di destra e cosa è di sinistra, come diceva Gaber. L’unica per il momento espressione politica attiva, come non se ne vedevano da molti anni, quello che ha fatto avvicinare alla politica i genitori di alcuni di questi ragazzi ed ha trasmesso quello che ancora una volta è il sentimento che si prova ogni volta che si vota, ogni volta che si parla e perché no, ogni volta che si sbaglia.

Di sbagli negli anni chi portava avanti un vessillo di “sinistra” ne ha fatti e ne potrebbe continuare a fare, ma il tentativo, resosi possibile solo grazie a questa nuova cosa bagnolese è un miracolo, sicuramente non divino. Un miracolo perché a livello nazionale mettere insieme varie espressioni, con i vari santoni e le varie leadership sarebbe stato ed è impossibile. A livello locale ci si può riuscire e lo si può fare con la discussione, non puntando il dito e dicendo “è stato tizio è stato caio”. Molti pensavano ed auspicavano la fine di questa associazione all’indomani delle elezioni amministrative. Lo speravano, anche perché negli anni gruppi del genere sono serviti a ben poco, sono serviti perlopiù a fare da contenitori di voto, senza però avere un movente di creazione.

Ad oggi resiste e resisterà ancora questo modo di additare questa associazione come “fuoco di paglia” e sarà cura di chi l’ha fondata mostrarsi contro questo pensiero, ancora una volta proveniente da chi non ha mai fatto politica, non ha mai sentito un atto doveroso votare e da chi ancora una volta passeggia e spara a zero. Molti hanno proposto di modificare il nome, di accogliere tutti i ragazzi che fanno politica, ma non è possibile. Non sarà possibile e potrebbe essere controproducente, proprio perché il male di questi anni è l’accozzaglia, il relativo menefreghismo che ha creato lo “scuorno” di tutti a prendere posizioni anche scomode, contro alcuni tipi di potere.

La gente, parliamoci chiaro, ha vergogna di essere schierati, perché in piazza c’è sempre quello che gli dirà: “Ma tu stai con questi”. Bene, questo è il momento di non avere vergogna, anche perché politicamente parlando c’è poco ormai da perdere, quindi meglio stare dalla parte del cuore, che dalla parte di chi segue le mode. Potrebbe essere anche passato di moda l’essere di sinistra, ma ci sono idee ed ideali che lo saranno sempre e lo continueranno ad essere, anche se qualche nuovo politico prova a declassarle o prova a mantenerle come proprie senza la benché minima coerenza intellettuale. Ah la coerenza, davvero sconosciuta a chi giura su un Vangelo che racconta di un migrante ucciso in terra straniera, quando sul migrante ci specula e ci vive. Alcune idee potrebbero anche non avere per forza un padrone ed essere libere ed indipendenti, ma chi le possiede deve preservarle e farle sue, non riempirsi solo la bocca e basta.

C’è un film forse sconosciuto ai più che si intitola V per Vendetta, nel finale il protagonista si scontra contro uno dei membri di una dittatura e dice: “Sotto questa maschera non c’è solo carne, sotto questa maschera c’è un’idea e le idee sono a prova di proiettile” e mi viene da dire anche a prova di pioggia.

GIovanni Nigro

(da Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5)

fonte Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5
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