Riconoscimento della Palestina, il silenzio dell’amministrazione comunale è segno di complicità

di Simona Vittoria Frasca

Alla luce delle numerose e vigorose manifestazioni svoltosi nelle piazze di tutta Italia, la mia mente non può che pensare all’inerzia di tante persone, e peggio di tante istituzioni. Tra meno di un mese, saranno esattamente due anni da quando i nostri telefoni, le nostre televisioni (forse un po’ meno vista l’attuale disinformazioni sistemica), le nostre vite sono stati invasi da immagini, video di puro strazio. Famiglie distrutte, città polverizzate, innocenza spezzata.

Si parla tanto di numeri, di dati; tuttavia, temo che l’opinione pubblica (già anestetizzata) si stia quasi abituando a quegli occhi spenti, alle urla che arrivano alle nostre orecchie ovattate. La disperazione mista all’inevitabile consapevolezza di poter far poco potrebbero far desistere molti dalla loro missione di divulgazione della verità, ebbene non è così. Lo dimostrano le centinaia di migliaia di persone che sono scese in piazza in nome di un popolo che non può più parlare, ammutolito da macerie e polvere, proiettili e sangue.

È vero, quelle persone non hanno alcun potere decisionale su ciò che sta accadendo; tuttavia, si sono erti per portare avanti un ideale, semplice ma potente: la dignità di un popolo non può essere cancellato in quel modo, la storia e la cultura di quella terra non può essere ignorato. Ed è per questo che mi chiedo: il vostro contributo dov’è?

Si capisca bene, io non scrivo queste parole in nome di nessuna associazione, nessun partito; come cittadina rivendico il mio DIRITTO di poter esprimere la mia libertà di parola, diritto che uso per portare in causa l’intera Amministrazione che sembra cieca e sorda alle richieste dei propri cittadini. Rivalità politiche e scontri social a parte, mi chiedo perché non è stata data nessuna risposta alla comunicazione della minoranza circa il riconoscimento dello stato di Palestina.

E ancora più grave, perché è stata ignorata un’ulteriore richiesta al riguardo dello stesso problema? Semplici cittadini che si sono rivolti all’istituzione che per dovere li rappresenta e che quindi deve anche dare loro conto. Perché il Signor Sindaco non ha professato parola? Gli assessori preferiscono forse non deviare dalle sue linee guida?

Alcuni di loro sono coinvolti giornalmente nel settore medico, hanno scelto di mettersi al servizio delle persone e della vita umana. Eppure non sembrano interessati non solo dei loro colleghi che al di là del mare perdono la vita, portano avanti il loro lavoro in condizioni disumane, ma specialmente non sembrano interessati alla vita che sta lasciando quella striscia di terra. L’amministrazione ha forse paura di rispondere con chiarezza e ammettere di stare dalla parte sbagliata?

La popolazione ha diritto ad una risposta, ad un segno. Il silenzio è segno di COMPLICITA’.

Simona Vittoria Frasca

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