«Senza risalita il turismo del Laceno si è dimezzato. Ora pretendiamo la svolta»

di Flavio Coppola (Orticalab.it)

Santino Nigro, proprietario del noto ristorante “Il Fauno” e Gerardo Stabile, titolare della storica “Taverna Capozzi” guardano con speranza alla realizzazione del nuovo sistema di risalita dell’impianto sciistico bagnolese ma chiedono tempi certi per la consegna. «Ci siamo reinventati ma non può bastare – spiega l’albergatore». «Dal super green pass nuova incertezza – rilancia il ristoratore».


La nuova vita dell’Altopiano del Laceno passa per la resurrezione dei suoi impianti sciistici. La notizia, diffusa via social dal presidente della commissione trasporti ed infrastrutture della Regione, Luca Cascone, della pubblicazione del bando di gara per “Realizzazione degli impianti specifici, impianti automatici località Settevalli e Rajamagra, a servizio della stazione sciistica di Laceno – sostituzione degli impianti funiviati” apre una fase di svolta per il turismo dell’Altopiano bagnolese.

L’intervento, che vede quale soggetto attuatore il Comune di Bagnoli Irpino per un finanziamento di oltre 12 milioni di euro, prevede la sostituzione delle seggiovie esistenti con impianti moderni e maggiormente funzionali, la sostituzione delle sciovie Cuccioli e Serroncelli con due nuovi skilift, la fornitura e posa in opera di due tappeti per i Campi Scuola e l’esecuzione di opere accessorie e di impianti civili a rete a servizio delle stazioni di partenza e di arrivo.

La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 3 gennaio 2022 alle ore 13. Tra Laceno e Bagnoli è, dunque, partito il contro alla rovescia soprattutto tra gli albergatori e i ristoratori della zona che, in questi ultimi quattro anni, hanno dovuto reinventare l’offerta turistica. Se prima, infatti, gli avventori pernottavano sull’Altopiano anche per una settimana, da quando gli impianti sono chiusi il turismo si è limitato ad un mordi e fuggi del fine settimana che ha decisamente mortificato incassi e presenze.

A dare un quadro preciso della situazione attuale, ma anche delle speranze per un futuro più movimentato, è Santino Nigro, istituzione nel campo della ristorazione del Laceno con il suo ristorante “Il Fauno”: «La notizia del bando ci ha resi felici e speranzosi che la situazione del Laceno possa tornare ai fasti del passato. Da 4 anni, infatti, il nostro lavoro è cambiato. Ci siamo dovuti adattare ad un turismo diverso al quale non eravamo abituati». Le perdite, ovviamente, sono state ingenti: «Parliamo del 50% ed oltre – spiega Nigro – . Ma non solo. Se prima al Laceno arrivavano famiglie e comitive di sportivi, oggi chi viene a trovarci sono gruppi che restano a pranzo o a cena e poi vanno via. Si lavora prevalentemente il fine settimana, ma nei giorni feriali si fa ben poco. La speranza è che con la ripartenza degli impianti di risalita si possa recuperare il tempo perduto anche a causa della pandemia».

Alla chiusura degli impianti, infatti, è seguita poi l’emergenza covid che ha ulteriormente piegato l’economia locale: «La situazione, rispetto allo scorso anno – spiega Nigro – , è sicuramente migliorata ma, in vista del Natale e di Capodanno, siamo ancora cauti. Stiamo ricevendo decine di telefonate ma ancora non prendiamo prenotazioni. Vogliamo capire – dice – come verrà percepito il super green pass e se ci saranno ulteriori restrizioni. La speranza è che tutto proceda verso la normalità è che anche qui a Laceno si possa tornare alle nostre classiche attività».

A sperare che il futuro somigli un po’ più al passato è anche Gerardo Stabile, presidente provinciale di Federalberghi e titolare della storica “Taverna Capozzi”: «La notizia che arriva dalla Regione ci solleva e ci da fiducia – dice – ma vorremo anche la certezza dei tempi di realizzazione. Si parla della consegna a fine 2022, noi puntiamo al 2023 ma il nostro desiderio è che non si vada oltre. Laceno – spiega Stabile – ha bisogno dei suoi impianti. La stazione sciistica cambia totalmente il tipo di lavoro che si fa sull’Altopiano e da quando è chiusa abbiamo perso fino al 50% delle presenze. La gente, se invogliata a sciare, è pronta a stare da noi per settimane intere con un vantaggio per tutte le attività della zona».

E’ ovvio, però, che il discorso non può limitarsi solo allo sport: «Laceno, per essere davvero attrattivo, ha bisogno di investimenti importanti e variegati. Parlo delle infrastrutture e della segnaletica, ma anche delle strade e della viabilità. Ci siamo inventati di tutto per restare a galla. In piena emergenza Covid, in tanti hanno raggiunto il Laceno per le passeggiate all’aria aperta e per le ciaspolate ma non può bastare». La percezione, però, è che la gente abbia voglia di viaggiare e di tornare alla normalità: «Per Natale e Capodanno registriamo quasi il tutto esaurito – spiega – ma non avevamo dubbi. Il problema vero si pone per tutto il resto dell’anno. La vera speranza è che il Laceno, oltre le promesse della politica, possa tornare alla sua vera vocazione turistica».

Flavio Coppola (Orticalab.it)

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