Splendido Laceno, primo weekend della Fase 2

di Paola Liloia (Irpiniapost.it)

Una decina di camper, diverse famigliole intente a passeggiare o al riposo sotto un albero, qualche comitiva di amici che beve una birra in rigoroso distanziamento, un gruppo di centauri e coppie arrivate in macchina sul finire di giornata. Non è il Laceno del Ferragosto, l’odore dei barbecue non stordisce l’altopiano. Non ci sono giovanotti che rincorrono donzelle e super santos, niente schiamazzi e stereo a palla. Nessuna fila di auto davanti ad alberghi e ristoranti. Greggi ancora al pascolo intorno alle 16, ma non si vedono mandrie invadenti e disordinate nei pressi del lago. C’è chi pesca, immergendosi nell’acqua pure fino alla vita.

Un silenzio rigenerante domina la scena, mentre due pattuglie di Carabinieri e Forestale monitorano la situazione. “Vorrei sapere chi li ha chiamati”, dice una donna pedalando in compagnia. Forse era stata fermata per un controllo. Il noleggio bici è aperto e in diversi ne approfittano. Le abitazioni private sembrano perlopiù ancora chiuse. Chissà se apriranno, per accogliere i proprietari o – perché no – turisti. L’altopiano prova a ripartire alla vigilia di un’estate che potrebbe vederlo come una delle mete preferite in Irpinia per gite fuori porta o anche soggiorni prolungati. La possibilità di trarne un ritorno economico per gli operatori del Laceno dipende da più variabili, non tutte in capo a loro. Poca spazzatura, ma il verde pubblico avrebbe bisogno di una sfalciata e i cartelli stradali di essere svecchiati. Sulla strada provinciale verso Lioni, dopo Gavitoni, la carreggiata in più punti è invasa da ciottoli e ghiaia.

Intanto nel primo weekend senza autocertificazioni, complici temperature da mese di luglio, sul pianoro bagnolese c’è vita e voglia di respirare a pieni polmoni un po’ di libertà. Un sabato di potenziale riconquista della normalità per una località turistica che, prima che l’emergenza sanitaria spazzasse via le festività pasquali e i ponti primaverili, aveva già sofferto il colpo ancora più duro della chiusura ormai biennale delle seggiovie.

Paola Liloia (Irpiniapost.it)

(Foto di Laceno.org)


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