Tartufo, cambiano le regole: in Senato arriva la nuova Proposta di Legge
Al via in Senato l’iter del ddl per tutelare la filiera del tartufo. Il testo propone una normativa organica per il settore, destinata a sostituire quella attualmente in vigore, contenuta nella legge 16 dicembre 1985, n. 752, tenendo conto della necessità di una semplificazione strutturale e di una condivisione degli iter autorizzativi della raccolta e coltivazione del tartufo, che permetteranno alle istituzioni dedicate ai controlli di poter operare, ciascuna in base alle competenze che gli sono attribuite, con maggiore efficacia a tutela del patrimonio tartufigeno nazionale.
Lo annuncia in una nota il senatore piemontese Giorgio Maria Bergesio (Lega), vicepresidente della commissione Agricoltura. “Da 40 anni si attende una nuova legge a livello nazionale per regolamentare il settore: con questa norma intendiamo valorizzare le attività legate alla cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi, che sono tra i prodotti più pregiati dell’agricoltura italiana.Stiamo parlando – prosegue Bergesio – di un settore strategico per l’economia di molte aree rurali, anche marginali, del nostro Paese, con giro di affari di oltre 200 milioni di euro l’anno e una varietà di specie apprezzate sia a livello nazionale che internazionale. Il testo, su cui hanno dato importanti contributi sia il Masaf e che le associazioni più rappresentative del settore, intende quindi potenziare la filiera, anche a livello di export, valorizzando un prodotto -simbolo del made in Italy agroalimentare”, conclude il senatore.
Il testo di legge presentato dall’on. Marco Cerreto (FdI) alla Camera dei Deputati è stato illustrato nei mesi scorsi a Piedimonte Matese, nel casertano, in una conferenza stampa dove fra i relatori che hanno contribuito alla stesura del testo, figura anche l’agronomo bagnolese Luca Branca.
“Abbiamo presentato – sottolinea l’onorevole- a Piedimonte Matese ( Citta’ del tartufo) la mia proposta di legge in materia di disposizioni in materia di cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi destinati al consumo e di salvaguardia delle tartufaie naturali e controllate. La legge, depositata il 14 marzo, vuole essere un necessario aggiornamento alla legge quadro del lontano 1985. Questa iniziativa apre le porte a delle riflessioni importanti che porteremo avanti congiuntamente a rappresentanti del settore, siano essi professionisti o hobbisti, a rappresentanti delle regioni e dello Stato. Il tartufo è oggettivamente una delle eccellenze agroalimentari italiane più apprezzate a livello globale non solo per il sapore unico, ma anche a causa delle identità territoriali e culturali che vi si legano dal nord al sud del Bel Paese. Un’eccellenza italiana che merita di essere valorizzata e tutelata, come è nello stile del Governo Meloni e del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati in questo bellissimo percorso, associazioni , tecnici e funzionari della Regione Campania che, con competenza e professionalità, hanno messo a disposizione il proprio know how per il bene collettivo” a riprova della nostra cultura dell’ inclusivita’ dei processi ,inoltre proprio nei prossimi giorni il sottosegretario Patrizio La Pietra convocherà il tavolo di settore sul tartufo”.
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