Teresa Di Capua: «Laceno, stop speculazioni»

L'intervista (Il Mattino)

Il sindaco chiede sostegno concreto agli imprenditori e conferma l’impegno della regione per le nuove seggiovie. L’intervento del primo cittadino fa seguito alle polemiche sulla presunta assenza di fondi per gli impianti di risalita.


Parla il sindaco Teresa Di Capua dopo settimane di polemiche, per le seggiovie chiuse del Laceno e per i fondi mancanti. Un invito alla Regione , che sa di ultimatum. È una replica a «chi vuole strumentalizzare la vicenda del polo turistico».

Di Capua segnali da Napoli?
«In parte confortanti. Se il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola ha preso impegni per la programmazione 2021-2027, ci crediamo. Sappiamo che il governatore De Luca tiene a cura la questione. L’iter sarà comunque lungo. Non mi riferisco solo a quello burocratico. Ed è per questo che chiediamo ufficialmente un segnale concreto dalla Regione. Non chiediamo i 12 milioni ora. Ma qualcosa che possa servire a dare fiducia al comparto turistico bagnolese e provinciale. Anche per respingere un clima che va avanti da mesi».

Sindaco può essere più esplicita sull’ultimo punto?
«Non mi nascondo. È troppo tempo che sul Laceno sentiamo voci provenire da più parti. Alcune in buona fede, ma che hanno contribuito a creare confusione. Qui mmi riferisco a Confindustria o Federalberghi. Poi vedo che si agita la Camera di Commercio. E voglio continuare a non nascondermi. A me non risulta che nessuno di loro abbia manifestato la volontà ad investire con risorse economiche proprie a Bagnoli Irpino. A me pare che l’unico investitore possibile continui a essere lo Stato. Siamo aperti a imprenditori e forze politiche».

Cosa dovrebbero fare le forze politiche?
Evitare di strumentalizzare la vicenda Laceno, se hanno a cuore il destino di un attrattore turistico regionale. Invito anche loro in Comune. Vengano a esporre soluzioni, ne sarei felice.

Nel progetto depositato in regione spetta al sindaco adoperarsi per trovare le risorse.
Ed è quello che sto facendo e stiamo facendo dal nostro insediamento, da poco più di un anno. Abbiamo ereditato il nulla. Impianti già fermi, copertura economica inesistente a Napoli come a Roma. Nulla di cantierabile e finanziabile. Noi percorriamo tutte le strade, dalla Regione ai Ministeri. Abbiamo indetto la conferenza dei servizi. Possibilmente vorremmo continuare a lavorare in un contesto più propositivo e meno velenoso. Mi riferisco a ciò che accade a Bagnoli e fuori Bagnoli. Aggiungo: il fatto stesso che la Giunta mi abbia dato mandato per reperire risorse vuo dire una cosa sola. Non esistevano fondi.

Potevate fare altro?
Onestamente credo di no. Senza andare troppo indietro, c’era la possibilità di candidare un progetto nell’avviso per la mobilità ma il termine scadeva pochi giorni prima delle elezioni amministrative che nel 2018 ci hanno portato in Municipio. Penso che ci sia stata eccessiva fretta nel chiudere gli impianti, ma anche questa è storia vecchia. Ribadisco un concetto. Nel 2017, e non eravamo in Comune, non sembra si siano mossi in molti per Bagnoli e per il Laceno. Parlo di quanti intervenuti in questo periodo. Ora la stazione sciistica rischia di diventare pretesto per campagne elettorali».

Che farà ora il sindaco di Bagnoli?
«Le parole de governatore e vicegovernatore restano garanzia. Come ho già detto li invitiamo a intervenire con un segnale tangibile, prestissimo se non immediatamente. E nel frattempo ogni strada per arrivare a un finanziamento sarà percorsa».

Giulio D’Andrea (Il Mattino)

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