Tra calcio e politica le partite di Cosimo Sibilia

L'intervista (di Giulio Tammaro)

Figlio dell’ indimenticato Commendatore Antonio Sibilia, storico presidente U.S. Avellino, Cosimo Sibilia è un politico di lungo corso e dirigente sportivo. Oggi guida la Lega Nazionale Dilettanti ed è vicepresidente Vicario della FIGC, oltre ad essere un Deputato eletto con le liste di Forza Italia.

In questa lunga intervista abbiamo toccato diversi temi. La prima parte è dedicata allo sport ed al calcio in particolare. Sibilia ci ha raccontato la sua esperienza ai vertici della LND, ci ha illustrato quali sono le problematiche che affliggono il calcio italiano e quali sono le vie d’uscita. La seconda parte invece è dedicata alla politica, al suo partito Forza Italia, alle vicende amministrative del comune di Avellino e alla crisi del Laceno.

A nome della redazione di Fuori dalla Rete colgo l’occasione per ringraziarlo per averci concesso questo onore. Un sentito ringraziamento va anche a Luigi Iuppa che ha concordato questa intervista. Buona lettura.


Innanzitutto chi è Cosimo Sibilia?
Sono una persona che ama le sfide, in modo particolare quelle che riguardano la politica, intesa con la “P” maiuscola. Sono le sfide legate allo sviluppo del territorio, della comunità, da realizzare attraverso il confronto ed il rispetto dell’identità. Vengo considerato una persona dal carattere ruvido: penso invece di essere solo diretto e schietto. Credo anche che la sobrietà sia un valore fondamentale. E molto da rivalutare nella società di oggi.

Onorevole Sibilia iniziamo dallo sport, in meno di due anni è stato eletto prima Presidente della LND e poi Vice Presidente vicario della Figc. Che significa ricoprire ruoli così importanti?
Significa mettersi al servizio dello sport. La sana occupazione del tempo libero, attraverso l’attività fisica, e un bene da coltivare e preservare. Credo sia anche un mezzo utile a colmare il vuoto di valori che affligge le nuove generazioni. Il rispetto delle regole e degli avversari sono insegnamenti preziosi per affrontare la vita.

Il 2018 è stato l’anno zero per il calcio italiano, con l’eliminazione della Nazionale Italiana dai mondiali di calcio. A distanza di un anno la FIGC, grazie a Lei ha trovato la nuova guida in Gabriele Gravina. Qual è la sua idea per rivoluzionare il mondo del calcio?
La mia idea di rivoluzione fa rima con semplicità. Ci vuole una considerazione maggiore per il calcio di base, che svolge un fondamentale ruolo di aggregazione sociale sul territorio. Così come e necessario fare in modo che si realizzi, in tempi rapidi, una riforma della Giustizia Sportiva: servono certezze sui termini e sulle procedure, per non trascorrere più un’estate orribile come l’ultima che abbiamo vissuto. Non da ultima, serve una seria azione a tutela dei giovani: a tutti i livelli deve essere necessario coltivare il talento, per il bene della nostra Nazionale e della nostra tradizione calcistica.

Come è cambiata la Lnd in questo suo primo anno da Presidente? Quali saranno gli obiettivi a breve termine e quali invece sono le sue proposte per il futuro?
La Lega Dilettanti, prima della mia elezione, veniva da un periodo di parziale instabilità. Una condizione che l’aveva allontanata dal centro della scena federale. Il mio primo obiettivo e stato proprio quello di riportare la LND a svolgere un ruolo di primo piano, non per partito preso, ma per rispetto dei suoi numeri e per il ruolo sociale che svolge attraverso l’opera di migliaia di volontari. Di pari passo, sotto la mia presidenza, la LND ha varato numerose misure a sostegno dei club, per contenere i costi ed incentivando lo sviluppo dei vivai. Il presente ed il futuro della LND dovranno andare sempre in questa direzione.

Ha sostenuto in più occasioni che lo sport è un aggregatore sociale per costruire una società migliore. Quanto lo sport in generale ed il calcio in particolare possono incidere nella crescita di un giovane?
Devo ripetermi: lo sport, e nel caso specifico il calcio, rappresenta uno straordinario strumento per la formazione dei giovani. La sana competizione, il sistema delle regole ed uno stile di vita salutare, sono tutti elementi in grado di modellare virtuosamente il carattere e di trasformare bambini e ragazzi in buoni cittadini del domani.

Prima di passare alla politica che idea si è fatto della vicenda dell’Avellino calcio?
Non credo sia utile commentare le vicende passate. Oggi c’e una nuova società che sta operando con impegno ed alla quale auguro le migliori fortune.

Oltre ad essere un dirigente sportivo è anche un politico di lungo corso. Oggi oltre ad essere deputato è anche uno dei più ascoltati consiglieri del presidente Berlusconi. Il cavaliere e il suo partito sembrano ormai in fase calante, c’è chi sostiene che in tempi brevi la Lega di Salvini riuscirà ad egemonizzare il centrodestra? Si parla addirittura di partito unico del centrodestra. Qual è la sua idea in proposito?
Sul punto mi sembra opportuno ricordare che in questo momento Forza Italia e collocata all’opposizione, compiendo una scelta di grande equilibrio. E innegabile che la Lega di Salvini stia ottenendo un ampio consenso, ma mi sembra ancora presto per fare delle valutazioni sul suo reale impatto rispetto all’assetto dei partiti del nostro Paese.

Come valuta invece la situazione politica locale? L’Irpinia sembra ancora dipendere sempre dalle sorti dell’Onorevole De Mita e all’orizzonte non si vede una nuova classe dirigente capace e preparata.
Non sono d’accordo su questa visione. Porto ad esempio il caso del comune di Avellino, con la sfiducia alla giunta 5 Stelle, rimasta in carica per meno di sei mesi: e stata la dimostrazione che vi è una volontà politica di ridare stabilita al nostro territorio.

Avrà sicuramente seguito la vicenda delle seggiovie del Laceno, da politico e da dirigente sportivo che idea si è fatto e qual è la sua ricetta per risollevare le sorti della stazione sciistica irpina?
Si tratta di una questione annosa. Come Forza Italia ci siamo più volte interessati alla questione di Laceno. Ma per risolverla in maniera definitiva08 serve una sinergia tra enti proprietari e soggetti preposti ad erogare i necessari finanziamenti.

Giulio Tammaro

(da Fuori dalla Rete, Dicembre 2018, anno XII, n. 6)

fonte Fuori dalla Rete, Dicembre 2018, anno XII, n. 6
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