Intervista al giovane imprenditore di Bagnoli Andrea Santoriello

di Giulio Tammaro

Ha riaperto da poco i battenti la storica stazione di servizio Q8 a Lago Laceno. Già dallo scorso luglio aveva ripreso a funzionare lo snack bar annesso alla stazione, garantendo il servizio Bar. A rimettere in moto l’attività un giovane ed intraprendente bagnolese, Andrea Santoriello già gestore di un distributore di benzina nel comune di Lioni in prossimità dell’ss 7 Ofantina. In un periodo storico buio per l’altopiano Laceno, causa la chiusura delle seggiovie e problematiche annose mai risolte, quella di Andrea è un’ ardua scommessa. Gli auguriamo di vincerla e speriamo che la sua intraprendenza sia da stimolo per tanti giovani bagnolesi. Cogliamo infine l’occasione per ringraziarlo per la disponibilità accordataci.


La perdita del finanziamento per l’ammodernamento degli impianti sciistici, la chiusura delle seggiovie, ordinanze di demolizioni o rimozioni di diverse strutture abusive, sigilli ad alcune importanti attività di Bagnoli e Laceno. L’immagine dell’altopiano, quella che un tempo si chiamava “Gemma dell’Irpinia”, sembra ai minimi storici.  In tutta questa bagarre perché ha deciso di investire sul Laceno?

Ho deciso di investire sul Laceno per l’amore che mi lega a questo territorio, con la speranza che un giorno il nostro amato Laceno si rialzi. Ho voglia di costruire il mio futuro e la mia famiglia qui, e non essere costretto come tanti miei coetanei a dover andare via.

Quali sono le difficoltà più grandi che ha dovuto affrontare?

Essendo stata per me un’esperienza nuova quella di gestire un bar, inizialmente è stato difficile comprenderne i meccanismi e le dinamiche. Ma la difficoltà più grande di tutte è stata quella di avere il permesso per poter finalmente riaprire il distributore di carburanti. Mi sono poi impegnato molto al fine di ottenere un servizio self-service che funzionasse h24 7 giorni su 7, in quanto credo che esso sia fondamentale in una località turistica come Laceno.

Ha qualche altro progetto imprenditoriale per il futuro?

Mai dire mai nella vita. Per ora cercherò di ottimizzare le mie attuali attività al fine di dare un servizio sempre migliore ai miei clienti.

Molti giovani adducono l’indisponibilità di capitali iniziali quale causa dell’impossibilità di avviare una propria attività imprenditoriale. Cosa consiglia a questi ragazzi?

Sicuramente la mancanza di disponibilità economica iniziale è un limite, però con il tempo si spera che i sacrifici vengano ripagati. In questo momento di crisi c’è bisogno di ragazzi intraprendenti che investano sul nostro territorio per rilanciarlo.

Da operatore del settore ha la sensazione che spesso gli interessi del Laceno e dei suoi operatori sembrano non coincidere con quelli di Bagnoli e dei suoi abitanti? Crede sia più giusto seguire politiche di sviluppo sinergiche fra i due territori o autonome e specifiche per ciascuna delle due realtà?

Bagnoli e Laceno rappresentano un unico territorio e dunque credo debbano essere gestiti in maniera sinergica in quanto l’uno è indispensabile all’altro. Laceno essendo una località turistica offre lavoro anche alle aziende bagnolesi, genera un maggior afflusso di turisti.

Politici e imprenditori sarebbero dovuti essere i grandi protagonisti dello sviluppo economico del territorio. La sensazione è che, almeno in alcuni momenti topici, entrambe le categorie hanno per così dire “steccato”. Chi è stato meno lungimirante? A chi le maggiori responsabilità del declino in atto?

Non spetta me giudicare le scelte passate, posso sicuramente dire che siamo tutti responsabili di questo declino.

Qual è la tua idea del Laceno? Su cosa occorre investire per rilanciare l’altopiano dal punto di vista turistico?

Avendo trascorso tutta l’estate sul Laceno mi sono reso conto di quelle che sono le mancanze del territorio. Servirebbero sicuramente più servizi e più attrazioni, attività, eventi che spingano i turisti a soffermarsi sul Laceno per un tempo maggiore e non limitato ad un picnic domenicale. È vero che abbiamo un paesaggio incantevole, un’aria pulita e tanto verde ma la gente per venire e ritornare ha bisogno di alternative.  

Giulio Tammaro

(da Fuori dalla Rete, Dicembre 2018, anno XII, n. 6)

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