Italia sotto il maltempo: neve, pioggie e vento salgono in cattedra!

di Michele Gatta

L’inverno meteorologico è entrato con il 1° dicembre. Quest’anno l’ha fatto portando un deciso peggioramento del tempo sulla nostra penisola. Si sono verificate delle nevicate anche in pianura in diverse zone del nord-Italia e sull’appennino centro-settentrionale. Le temperature si sono abbassate soprattutto al nord-Italia.

Il fine settimana si annuncia perturbato su tutte le regioni. Avremo piogge persistenti con temporali su tutte le regioni. Spireranno forti venti di scirocco soprattutto al centro-sud. La neve cadrà copiosa sulle alpi dove prevediamo accumuli abbondantemente sopra il metro su località già intorno ai 1500 metri.

Sull’appennino centro-settentrionale cadrà solo in alta montagna. Nella giornata di domenica la quota si abbasserà fin verso i 1100 metri dell’appennino centrale, sui 1300/1400 su quello meridionale.

Il ponte festivo dell’Immacolata si annuncia perturbato su tutta la penisola.  Ulteriori copiose nevicate arriveranno sulle alpi. Sull’appennino campano il limite della neve si attesterà intorno ai 1200 metri nella giornata di lunedì 7  per  risalire nella giornata festiva dell’Immacolata solo a quote oltre i 1500/1600 metri.

Complessivamente non ci troveremo in presenza di temperature particolarmente fredde, soprattutto nelle regioni centrali e in quelle meridionali.

Per i restanti giorni della prossima settimana non ci aspettiamo cambiamenti significativi.Il tempo rimarrà instabile con temporanee schiarite.

Quando aspettarci la prima neve, magari anche a quote basse?  

Con l’avvio della terza decade del mese di dicembre dovrebbero realizzarsi dei cambiamenti sullo scacchiere europeo che dovrebbero favorire una prima irruzione di aria fredda verso l’Italia. Proprio nel periodo delle festività potrebbe farci visita la “dama bianca” sui rilievi anche a quote basse.

Una previsione che trova obiettivi riscontri nei dati in nostro possesso. Puntualmente vi terremo aggiornati su questa affascinante ipotesi evolutiva.

Michele Gatta

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