L’ITCZ e le sue conseguenze estive sull’Italia

di Michele Gatta

Nella stagione estiva l’alta pressione nord-africana assume una importanza notevole per le sorti della nostra penisola. Da molti anni ha trovato sempre più spazio verso il mediterraneo portando  ondate di calore molto forti e a volte anche persistenti. Quest’anno, come  abbiamo anticipato da tanto tempo, il suddetto anticiclone avrebbe fatto fatica a interessare l’Italia come gli anni scorsi.

Fra i parametri importanti che andiamo ad analizzare per capire il clima estivo che ci interessa nei tre mesi canonici (giugno-luglio-settembre) c’è il famoso ITCZ (Inter Tropical Convergence Zone). Praticamente la zona di convergenza intertropicale che è situata intorno all’equatore.

Questa linea si sposta a nord e a sud a seconda delle stagioni. I suoi movimenti determinano lo spostamento verso sud o verso nord delle alte pressioni subtropicali andando a condizionare, con un forte afflusso caldo, le zone dove si espande. Più l’ITCZ si sporta verso nord, più è facile che l’alta pressione africana si porta sul mediterraneo e sull’Italia.

Nel presente editoriale abbiamo allegato una mappa nella quale si evidenziano delle linee. Quella “scura” rappresenta la sua altezza media, mentre la “rossa” ci indica la posizione assunta nell’ultima decade del mese di giugno.

Cosa notiamo?

Nella parte ovest del continente africano l’ITCZ è sotto norma. Sul settore centrale il medesimo parametro risulta in media. Più ad est si vede una leggera sopra media. Pertanto, il caldo intenso per adesso sull’Italia è scongiurato. Diversamente sul mediterraneo orientale, con la Turchia inclusa, dove saranno più presenti forti ondate di calore.

Bisogna, nel contempo, chiarire che ciò non significa che su di noi avremo un clima fresco. Il caldo sarà presente con temperature tipicamente estive. Tuttavia non si prevedono forti ondate di calore come spesso è avvenuto negli anni scorsi. Se fossimo interessati da qualche episodio con temperature più “roventi”, tale evoluzione non sarebbe persistente e avrebbe una durata limitata.

A completamento dell’odierno editoriale, va sottolineato che l’andamento estivo non è condizionato solo dal parametro preso in esame. Altri indici teleconnettivi hanno una loro valenza, ma l’ITCZ resta quello che maggiormente ci fa capire i movimenti dell’anticiclone africano.

Michele Gatta 

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