Poste Italiane; in Irpinia un patto di fedeltà contro la desertificazione

La banca non c’è le Poste ballano. Se non ci sono servizi finanziari sul territorio in gran parte sono le Poste a tappare i buchi. L’Irpinia e le Poste un amore lungo e duraturo, che non conosce crisi. Un vero e proprio patto di fedeltà che resiste all’incertezza economica, alla desertificazione, allo spopolamento, ai periodi di recessione, ai mutamenti sociali.

Nel 2022 in provincia di Avellino sono stati sottoscritti oltre 1 milione e 270mila buoni fruttiferi postali e 537.373 libretti di risparmio. In pratica ogni cittadino irpino possiede almeno un libretto e oltre 3 buoni pro capite. Secondo i dati forniti da Poste Italiane Avellino è la prima provincia in Italia per numero di buoni pro capite, la settima per numero di buoni esistenti e la tredicesima provincia per numero di libretti in essere.

Di rilievo anche il numero di carte per pagamento digitale, postepay per intenderci, ma non solo, in totale circa 150mila. Sarà la tradizione ma anche la mancanza di alternative fa vincere le Poste che forniscono anche servizi innovativi. Ma vediamo nel dettaglio questi numeri da primato, in Irpinia il valore del deposito sui Buoni è di quasi 6 miliardi, per l’esattezza 5 miliardi e 980milioni, il dato è aggiornato a febbraio 2023, diramato in occasione dei 160 anni di Poste Italiane.

Una cifra davvero importante, da record, se si tiene conto della popolazione, di gran lunga inferiore rispetto ad altre realtà territoriali. In tutta la Campania il valore dei Buoni è di 33 miliardi, così ripartiti: Napoli 10 miliardi e mezzo, Salerno 7 miliardi, Caserta 6 miliardi e mezzo, Avellino 6 miliardi e Benevento 3 miliardi. Poi abbiamo il dato inerente al valore dei depositi sui libretti che in regione Campania ammonta a 12 miliardi. Andando ad analizzare il dato per provincia emerge che Avellino che ha un miliardo e mezzo di depositi, Benevento 900 milioni, 3 miliardi e 300 milioni Caserta, 4 miliardi e mezzo Napoli e 2 miliardi e 600milioni Salerno.

Sono cifre che testimoniano che il risparmio postale continua a rappresentare la più stabile forma di finanziamento privata della spesa pubblica. La Campania in generale si rivela una grande risparmiatrice con quasi tutte le province nei primi posti della classifica del risparmio postale. Libretti di Risparmio e Buoni Fruttiferi Postali si confermano tra le forme di risparmio più amate dagli irpini. Questo rapporto di fedeltà tra cittadini e Poste Italiane è alimentato anche da una presenza capillare di uffici sul territorio.

Mentre i grandi gruppi bancari lasciano i piccoli paesi, le Poste continuano a presidiare il territorio, non abbandonano il campo neppure se in un borgo sono rimaste poche centinaia di abitanti. Laddove ormai le piazze sono silenziose, le case con le imposte chiuse da anni, le scuole hanno dovuto arrendersi allo spopolamento, con classi vuote e campanelle mute, c’è ancora un piccolo ufficio postale che resiste, come un baluardo di speranza e di civiltà, magari è aperto solo due volte a settimana, magari ha un orario ridotto ed un solo impiegato, ma apre comunque.

E diventa anche l’unico luogo in cui gli anziani e i pochi giovani rimasti possono socializzare mentre si trovano in fila per pagare una bolletta o per riscuotere la pensione. Basti un dato: i comuni irpini sono 118, gli uffici postali in provincia 160 e ben 113 nei piccoli comuni, 99 sono gli Atm, ossia i postmat. Poste Italiane ha quasi 900 dipendenti in Irpinia, 330 sono le donne e 68 le nuove assunzioni negli ultimi 6 mesi.

Il Mattino 19.04.2023

 

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