Diomede Patroni fu anche pittore

Un aspetto finora sconosciuto dell’artista bagnolese

Affermatosi come scultore già agli albori del ‘900, autore di importanti statue collocate in Italia e all’estero, di monumenti, di busti e di ritratti a personaggi importanti, Diomede Patroni, bagnolese per nascita e salernitano di adozione, fu anche un pittore, ma ancora oggi questo aspetto della sua arte è sconosciuto.

Infatti, ha dipinto sempre o quasi sempre per se stesso e in periodi diversi e sporadici della sua vita. Inoltre, intese la sua pittura come diario della sua esistenza. Così è stato anche per quanto riguarda i suoi disegni, le gouaches o gli acquerelli che ha lasciato insieme a pitture ad olio su tavolette lignee o su tele o su cartoni. Tutt’oggi esse rappresentano un patrimonio artistico e per chi scrive anche affettivo e custodito perciò dal sottoscritto che intende raccoglierlo per inserire le immagini di queste opere inedite in una importante pubblicazione riguardante Diomede Patroni come pittore, disegnatore e perfino illustratore durante cinque anni della sua gioventù trascorsi negli Stati Uniti d’America.

Tutto ciò ha l’unico fine di far conoscere questo artista irpino pure come autore di significative opere realizzate in pittura oltre a quelle molto più note di scultura. Infatti, Diomede Patroni ha dipinto nell’arco della sua vita, conclusasi alla veneranda età di circa 90 anni essendosi spento a Salerno il 31 dicembre 1968, sia paesaggi che ritratti o figure intere di donne e di uomini e tutte opere realizzate sempre dal vero.

Ciò gli venne suggerito oltre che dalla frequentazione con importanti pittori del suo tempo, da una passione coltivata già da bambino, la stessa che ebbe fino alla fine dei suoi giorni per Bagnoli Irpino, suo paese nativo. L’artista in giovane età, durante il suo “periodo partenopeo” negli anni che lo videro allievo del Regio Istituto di Belle Arti di Napoli (oggi Accademia di Belle Arti di Napoli), nel periodo estivo degli anni del primo Novecento, soleva lasciare Salerno dov’era residente per recarsi per alcune settimane a Bagnoli Irpino, ospite delle zie sorelle di sua mamma Maria Luigia Conte. Tra gi amici bagnolesi frequentò spesso il pittore Gustavo Trillo che, come lui, era figlio d’arte e con il quale spesso andava a dipingere angoli caratteristici del paese dove entrambi avevano avuto i natali. Diomede ha interpretato diversi paesaggi riguardanti caratteristiche vedute di Bagnoli Irpino e, per disobbligarsi dell’ospitalità ricevuta in ogni periodo estivo dalle sue zie che ogni anno lo accoglievano con affetto nella loro casa, donava loro alcuni di quei suoi dipinti realizzati negli anni della giovinezza. Una di queste due zie sposò poi tale Signor Cione che da Bagnoli emigrò con la sua famiglia in Argentina in cerca di miglior fortuna, per cui questi quadri di Diomede Patroni probabilmente furono portati da questi parenti in America Latina come ricordo delle vedute del proprio paese d’origine.

Ma c’è un solo quadro, piccolo per dimensioni, dipinto ad olio su tavoletta di legno di cm. 11×30 del 1902, realizzato quando l’artista aveva 22 anni, e al quale mio nonno era legato più che ad altri tanto da tenerlo sempre esposto nella sua camera da letto e al quale dipinto il sottoscritto ha dato poi per titolo: “Paesaggio di Bagnoli Irpino con la monumentale Chiesa di Santa Maria Assunta e il Castello Cavaniglia”.

Questa opera rappresenta una delle tante inconfutabili prove dell’amore profuso da questo artista per Bagnoli Irpino. Sentimento, orgoglio bagnolese oltre che passione dimostrata con i fatti anche in età avanzata dell’artista che era nato il 28 giugno 1880 in Largo S. Rocco dove oggi è ubicata la Scuola statale “Michele Lenzi”; infatti, mio nonno nel 1957 donò alla Comunità di Bagnoli Irpino la lavorazione dei due grandi busti  dedicati a Leonardo Di Capua ed a Donatantonio D’Asti, fatti fondere in bronzo subito dopo dall’Amministrazione Comunale del paese che a quel tempo era guidata dallo storico e mai dimenticato Sindaco Tommaso Aulisa. Oggi, quelle due opere d’arte poste su piedistallo decorano e abbelliscono Piazza Leonardo Di Capua, la più importante di Bagnoli Irpino. Il lungimirante sindaco Tommaso Aulisa apprezzò tantissimo e non dimenticò il gesto generoso di mio nonno riportando il suo nominativo, con foto di quelle opere, nel libro da lui scritto ed intitolato “Bagnoli Irpino antico e moderno attraverso le immagini”, Valsele Tipografica-Materdomini (Av), dicembre 1984, di cui mi onoro di averne copia con dedica dell’illustre Sindaco.

Tommaso Aulisa propose a suo tempo (e da allora sono già passati tanti anni..!!!) il nominativo di Diomede Patroni nell’elenco degli uomini illustri della cittadina a cui dedicare doverosamente una piazza o una strada oppure un largo.  A chi scrive non risulta che finora si sia fatto a tal proposito alcun che.

Ciò dispiace a chi, come chi scrive, ha origini bagnolesi specialmente perchè questa Comunità talvolta, nel passato, è stata propensa ad intitolare anche strade o piazze o piccoli larghi a chi forse neppure ha mai conosciuto, o perlomeno amato veramente, Bagnoli Irpino e che magari ne ha addirittura ignorata l’esistenza durante la propria vita, lasciando in lista d’attesa i bagnolesi migliori e scomparsi.

Tutto ciò, a mio avviso, e non solo per mio nonno, è’ un torto verso questi personaggi bagnolesi della Cultura o perlomeno un segno di ingratitudine e d’insensibilità verso chi invece, come Diomede Patroni, ma ripeto non è il solo, ad essere tuttora dimenticato per questo riconoscimento dovuto post mortem, pur avendo dato lustro a questa importante cittadina dell’avellinese denominata, proprio per aver generato insigni persone, la “Firenze dell’Irpinia”.

C’è da augurarsi però che l’attuale Amministrazione Comunale voglia invece contraddistinguersi dalle altre precedenti prendendo atto e in considerazione quanto qui affermo e di portare in giunta e deliberare per il nuovo anno ormai alle porte, l’intitolazione di una strada o di una piazzetta a quei bagnolesi che, come mio nonno Diomede Patroni, hanno dato onore e tenuto alto il nome di Bagnoli Irpino, non solo in Italia ma anche all’estero. La speranza rimane quella di vedere questo giorno! L’anno 2023 potrebbe essere forse dedicato dalla Comunità bagnolese e da codesta Spettabile Amministrazione anche a questi uomini che fecero divenire, ancor più nel tempo, culturalmente ed artisticamente importante questa cittadina tanto rinomata, e non solo dal punto di vista turistico, in tutta la Campania e in tutta l’Italia.

Dino Vincenzo Patroni

(da Fuori dalla Rete Natale 2022, anno XVI, n. 5)

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