Il virus e gli anticorpi (pensando a un’elefantessa) 

di Luciano Arciuolo

Un virus è una forma di vita che si riproduce solo quando ha a disposizione un altro essere vivente. Spesso, in mancanza di anticorpi, l’essere vivente muore e così, se non trova altri ospiti, muore anche il virus. 

Sandro Veronesi, invece, è uno scrittore fiorentino sessantunenne. La sua opera più famosa è senza dubbio “Caos calmo”, che qualche anno fa ebbe notevole successo e che poi diventò anche un bel film. A metà marzo, in piena pandemia, Veronesi ha rilasciato una intervista ad una televisione olandese (il mondo intero ci invidia gli  intellettuali che da noi però, in nome dell’uno vale uno o della tirannia dei social, sono quasi degli sconosciuti…) in collegamento da casa, durante la quale ha affermato una cosa che, quando l’ho letta, mi ha fatto molto riflettere: Il virus siamo noi, gli uomini; il Covid-19 rappresenta, invece, gli anticorpi. 

Proviamo a interpretare questo apparente paradosso e, per farlo, mettiamoci nei panni della natura o, meglio ancora, della Terra.

Noi uomini siamo solo una delle decine di milioni di specie viventi, ma siamo anche quella che alla Terra dà più fastidio: produciamo per le nostre attività gas velenosi; bruciamo ogni anno milioni di ettari di boschi e foreste; avveleniamo l’acqua, l’aria e la terra; sfruttiamo e ammazziamo spietatamente le altre specie viventi per le nostre esigenze e per le nostre follie; stiamo provocando un repentino aumento delle temperature, che distrugge habitat e paesaggi che hanno milioni di anni; abbiamo prodotto, usato e poi abbandonato nell’ambiente una quantità immensa di plastica, al punto che ormai questa è presente in gran parte delle cose che mangiamo, oltre a riempire fiumi, mari e oceani; le nostre attività stanno provocando la scomparsa di migliaia di specie animali  e di piante e lo spostamento di altre specie in luoghi e climi più  favorevoli, con conseguenze sconvolgenti per tutti gli ecosistemi: lo sanno bene i nostri castagni o gli ulivi della Calabria e della Puglia.

In una parola stiamo distruggendo l’organismo che ci ospita (la Terra) in nome delle nostre esigenze. Bene, questo è esattamente ciò che fa un virus per vivere: assale un altro essere vivente, fino a causarne la morte. Ecco perché il vero virus siamo noi. 

Non solo: proprio come un virus, stupidamente alla fine provocheremo la fine del pianeta com’è ora e quindi la nostra stessa estinzione.

Il Covid-19, che potenzialmente è capace di provocare la fine del genere umano, può essere visto allora come l’anticorpo che la natura ha prodotto per evitare che noi la distruggiamo. E’ la reazione immunitaria della Terra alla nostra azione di danneggiamento continuo e molesto, potenzialmente mortale. Siamo diventati nemici della Terra e lei reagisce come fa il nostro corpo quando è sotto l’attacco di organismi estranei: produce anticorpi.

L’essere umano è in grado di lottare contro questo nemico invisibile e alla fine avrà la meglio. Dovrebbe però impegnare la sua intelligenza anche per il cambiamento del proprio modello di vita. Perché sconfiggere il Covid–19 non ci salverà dal risultato finale che otterremo continuando a comportarci allo stesso modo, nei confronti della Terra: la fine di tutto, anche del genere umano.

Luciano Arciuolo

Potrebbe piacerti anche
Commenti

Ti invitiamo a reastare in tema, essere costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Palazzo Tenta 39 si riserva comunque il diritto di allontanare le persone non adatte a tenere un comportamento corretto e rispettoso verso gli altri.