Natale 2023

Gli auguri di don Stefano Dell'Angelo

Carissimi,

il Natale di quest’anno, ormai alle porte, è ancora più sottotono dei precedenti. Negli ultimi anni una volta è stato il covid a farci stare in ansia per la salute nostra e dei nostri cari; poi si è aggiunta la guerra tra Russia e Ucraina come se non bastassero le altre cinquantasette sparse nel mondo a farci preoccupare; infine, ultimo in ordine di tempo, il conflitto Israelo-Palestinese (meglio dire Hamas) che incute veramente paura per la possibilità molto alta di coinvolgere altre nazioni.

Non c’è che dire: vista la situazione, la pace sembra davvero una chimera!

Ma la realtà mondiale non può avvilire il credente, altrimenti viene da chiedersi dove sta la SPERANZA CRISTIANA. Dice la Bibbia che Abramo, nostro “Padre nella fede”, “sperò contro ogni speranza” per la sua fede incrollabile!

E noi ? la nostra non è fede incrollabile, perché è bastato “un po’ di covid (!)”, è sufficiente qualche avversità più grande del solito a farci demordere, a far diminuire o addirittura scomparire la fede fragile che pure abbiamo, a ridurre il nostro desiderio di pace a “flebile sentimento che si nutre dello spettacolo televisivo”, mentre la pace la dobbiamo supplicare da Dio, facendo comunque la nostra parte per costruirla.

FEDE e SPERANZA camminano insieme, ma spesso le facciamo andare ognuna per conto suo, e di fronte alle difficoltà della vita quasi scompaiono. Cristianamente ci siamo ridotti (!) a credere solo dopo aver visto i miracoli altrimenti non se ne parla. Ma Gesù riguardo a questo ci dà la risposta nel Vangelo: l’unico miracolo è quello della sua risurrezione. Sì, dobbiamo risorgere da questa prostrazione accidiosa che ci attanaglia!

Gesù nasce di nuovo, si incarna in ognuno di noi (glielo permettiamo, sì?) perché uniti a Lui possiamo risorgere dal solito “tran tran” cristiano della vita di ogni giorno, possiamo realizzare la pace prima in mezzo a noi per poi sperarla tra le nazioni. Ecco, allora, che le nostre aspettative si fanno preghiera concreta nella vita quotidiana espressa nell’accoglienza e nella solidarietà fraterna, presentata al Signore con il culto liturgico.

È l’augurio che quest’anno sento di formulare per ciascuno di voi, per le vostre famiglie, per tutta la nostra comunità. Buon Natale e prospero 2024 di bene, di amore e di pace. Amen!

Vs Don Stefano

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