Sciare al Laceno, ma solo nel 2025: ancora in corso i lavori per gli impianti, lontana la nuova gestione del comprensorio

Maria Fioretti - www.orticalab.it

Anche nel 2024 non si potrà sciare al Laceno, perché il sogno dei nuovi impianti da discesa libera si è trasformato in uno slalom.

Dal 2022 la ditta Doppelmayr Italia S.R.L è impegnata a costruire le nuove seggiovie della ski area Laceno Rajamagra, chiuse dal lontano maggio 2017, i lavori vanno avanti ma – come spesso capita da queste parti – i tempi di consegna del cantiere si sono incredibilmente dilatati.

L’unico impianto sciistico della Campania non apre da 7 anni. L’intervento, finanziato dalla Regione Campania, per un importo di circa 13 milioni, prevede la sostituzione delle seggiovie esistenti Settevalli (1.003 metri) e Rajamagra (900 metri), la sostituzione delle sciovie Cuccioli (226 metri) e Serroncelli (623 metri) con due nuovi skilift; la fornitura e posa in opera di due tappeti per il Campo Scuola a 1400 metri ed il Campo Scuola a 1100 in sostituzione rispettivamente di un vecchio nastro trasportatore e di una manovia.

Rassicurazioni però arrivano dal Sindaco di Bagnoli Irpino, Filippo Nigro: «I lavori procedono e anche bene, l’aggiudicazione del progetto da parte di una multinazionale del settore ci dà ampie garanzie sulla qualità dell’operazione. E avremo presto anche un incontro con il RUP per avere aggiornamenti e capire come procedere. Non ci sono impedimenti, abbiamo tutto l’interesse ad accelerare, in modo da concentrarci sulla riqualificazione dell’Altopiano nel suo complesso, partendo dalla certezza di avere impianti innovativi, a basso consumo energetico e con un ridotto impatto ambientale, realizzati al posto dei precedenti. Siamo fiduciosi, ragionevolmente entro la fine di quest’anno dovrebbe concludersi l’intervento».

Resta il nodo della gestione, che interessa l’intero comprensorio sciistico, quindi seggiovie, piste, parcheggi, maneggio. Intenzione dell’amministrazione – come dichiarato su queste colonne dal Primo Cittadino, a gennaio 2022 – è quella di indire una gara europea a cui potranno partecipare grandi player internazionali. Un bando da redigere avvalendosi dell’aiuto di esperti, con un dettagliato business plan, di cui però non c’è ancora traccia. Anzi, ad oggi, l’unica notizia è la manifestazione di interesse – contenuta in una bozza di proposta – da parte di una S.R.L. con un capitale sociale pari a 20 mila euro. Ma solo la pubblicazione della gara d’appalto potrà stabilire i criteri necessari per l’affidamento, di cui però al momento ancora non si parla.

Siamo nel Parco Regionale dei Monti Picentini e abbiamo davanti uno straordinario potenziale attrattivo a cui riconoscere il giusto valore, da promuovere e portare alla definitiva scoperta. Partendo però da una consapevolezza, che la neve è finita e il cambiamento climatico ha accorciato di 4-6 settimane la stagione sciistica, per cui va ripensato completamente il modello turistico, che deve essere maggiormente responsabile e sostenibile. A confermarlo una percentuale rilevata dal Club Alpino Italiano, per cui l’82% delle presenze turistiche sull’Appennino riguardano il turismo verde, quello estivo.

Per le montagne il momento è critico, perciò la visione dovrà essere di lungo termine, non solo da parte delle istituzioni.

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