Chi faci li balcuni e… chi s’affaccia!

di Filippo Nigro

E’ un detto che recita spesso il mio amico Pippo, ex vice sindaco, la cui interpretazione è davvero molto semplice. Ma non c’è solo questo. L’ amministrazione attuale appare isolata dalla comunità, si regge su forzature, sembra una finzione. Girano quotidianamente voci di litigi e di scontri, di interessi e di spartizioni, tutti sanno di richieste (e minacce) di dimissioni. Abbiamo visto consiglieri parlare di panni sporchi e di paralisi amministrativa, Assessori che non si presentano in giunta e che votano contro in Consiglio Comunale. E si vocifera che tra di loro non si parlano da mesi.

In tale situazione, ormai da più parti ci si chiede come sia possibile che il paese possa avere un governo adeguato ed efficiente. Sono queste le macerie, quelle vere, ed è la conferma che la lista “dell’ unione” è stata solo un inganno. Ma di tutto ciò se ne parlerà a fondo a tempo debito.

Al momento, vogliamo parlare del “grande e storico risultato”, come la sindaca ha definito il finanziamento per le Seggiovie. Purtroppo per lei, questi “balcuni”, sui quali non ha esitato ad affacciarsi con tanta enfasi, sono stati fatti con grande fragore, se ne è parlato tanto negli ultimi anni, si sono scritte pagine di giornali, al punto che tutti in paese, ed anche fuori, sanno bene come sono andate le cose.

Ed è questa la ragione per cui non abbiamo mai replicato alle sue deliranti dichiarazioni, oltre al fatto che basta stare in mezzo alla gente per ascoltare i commenti ironici ogni qualvolta tenta di attaccarsi medaglie al petto. Ma lei, distante com’è dalla collettività, non se ne rende conto. Ed insiste, vedi recenti folli affermazioni su Palazzo Tenta, per cui siamo chiamati da più parti a riassumere il percorso che ha consentito al Comune di avere il finanziamento di oltre 12 Milioni di Euro, che tutti definiscono di fondamentale importanza per il futuro della nostra terra. Sono cose già dette e ridette, sempre le stesse, perché è la verità. E la verità è una sola. Insieme ad altri 24 Sindaci, sotto la guida del Presidente De Mita, abbiamo partecipato qualche anno fa alla costituzione della “Comunità dell’Alta Irpinia”. L’ obiettivo era riorganizzare lo standard dei servizi primari (scuola, sanità, trasporti, etc.), contrastare il declino demografico e costruire il senso di appartenenza ad una comunità che va oltre i confini del singolo comune. E senza tralasciare la crescita economica, attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali che rappresentano la ricchezza di quest’area. Così il Laceno fu individuato quale punto di riferimento turistico dell’intero territorio. Infatti, nel documento di Strategia area pilota Alta Irpinia, si legge che : “La promozione e la riqualificazione del sistema di offerta turistica dell’Area non può prescindere da interventi di valorizzazione specificamente rivolti ad uno dei principali attrattori del territorio, costituito dal Complesso Turistico montano dell’Altopiano del Laceno…”.

Nel Marzo del 2017, a Nusco fu siglato un protocollo d’intesa, a firma del  Governatore De Luca e del Presidente De Mita, in base al quale la Regione si impegnava a finanziare l’intero programma del Progetto Pilota con 200 milioni di euro. Ed al III punto di tale programma c’è la valorizzazione turistica dell’area del Cervialto – Laceno, con nuove Seggiovie, oasi naturalistica zona lago, grotte del Caliendo visitabili. Un “disegno” costruito dunque qualche anno fa, del quale adesso si cominciano a raccogliere i frutti. Ma non si sente più parlare delle grotte e del lago, bisognerebbe chiedere spiegazioni alla sindaca…Per le Seggiovie, l’obiettivo si è raggiunto affrontando tre punti principali.

Punto primo: le risorse.

Il nostro obiettivo, di realizzare cioè le nuove Seggiovie, fu subito condiviso ed appoggiato dal Presidente De Mita e dagli altri sindaci. Così entrò a far parte del programma del progetto pilota, da cui sono arrivate le risorse.

Punto secondo: la disponibilità delle aree.

La Regione in precedenza ci aveva detto, in sostanza, che la presenza del gestore privato escludeva ogni tipo di finanziamento, in quanto aiuto di stato. Ma senza la disponibilità delle aree, il Comune non sarebbe mai stato in condizione di accedere alle risorse.

Una questione da risolvere una volta per tutte, e noi l’abbiamo risolta, con lo sguardo rivolto al futuro. Dopo che il gestore non si presenta a “concordare tempi e modi” del rilascio delle aree (cioè, a trovare un accordo sui tempi e sui modi), chiude gli impianti e non ci fa neanche entrare, impedendo di fatto che potesse essere il comune a farli ripartire, dall’iniziale atteggiamento collaborativo siamo passati con determinazione alla via giudiziaria, che ha visto alla fine prevalere il Comune. Decisione difficile e coraggiosa (non osiamo pensare a che sarebbe successo se il risultato fosse stato diverso), ma solo grazie a questo oggi c’è il finanziamento. E va detto che altri in passato, molto vicini alla sindaca (tra cui un Assessore in carica, vice sindaco 2008 – 2013), non ci hanno neanche provato. Mentre altri ancora, anch’essi oggi amministratori, si sono complimentati con noi. Ma poi tutti insieme si sono uniti nel festeggiare, come fosse una loro conquista…

Punto terzo: il progetto.

Avevamo stabilito di aggiornare e rielaborare quello presentato nel 2014 (accelerazione della spesa), con l’obiettivo di realizzare un ammodernamento dell’intero comprensorio, così da favorire anche una destagionalizzazione dei flussi turistici, e di poterlo suddividere in lotti funzionali da realizzare eventualmente in tempi successivi.

E’ tutto riportato sul sito del Comune (voce Sostituzione impianti funiviari, paragrafo Relazione generale) dove si legge che: “Con D.G.C. n.92 del 13.07.2017, l’Amministrazione Comunale…ha deliberato che lo stesso progetto definitivo aggiornato contenga tutti gli elaborati tecnici e contabili per acquisire i pareri da parte degli enti competenti, compreso la VIA, ed infine preveda la possibilità di suddividere in lotti funzionali l’intervento al fine di poter candidare gli stralci in diversi momenti rispetto ai finanziamenti regionali o nazionali. (Cioè, il maxi progetto di 22 Milioni di Euro e lo stralcio relativo alla sostituzione degli impianti funiviari esistenti, finanziato per oltre 12 Milioni). Infine, con Determinazione n. 68 del 04.09.2017… è stato conferito incarico professionale per l’aggiornamento del suddetto progetto definitivo all’ATP costituita dall’ing. Massimiliano Rogata (capogruppo) e dalla Società Adyton Ingegneria Srl, avente come legale rappresentante l’ing. Pier Paolo Grassi “ (e si dice che in seguito c’è stato chi ha tentato di sostituirli. Nessuna meraviglia…). Un progetto, dunque, che porta ben evidente la nostra impronta, visto che lo abbiamo aggiornato e rielaborato per due volte ( 2014 – 2017 ).

Così è terminata la nostra esperienza amministrativa: Seggiovie nel progetto pilota, aree disponibili, progetto in fase di aggiornamento e rielaborazione, cioè tutte le condizioni (politiche, amministrative, tecniche) necessarie per realizzare nuovi impianti. Quando si facevano cose la sindaca (politicamente) non esisteva neanche, eppure vuol far credere che ha fatto tutto lei. Infatti, più volte ha dichiarato di aver ereditato il nulla: esercizio vile ed inutile, perché tutti sanno che il “grande e storico risultato“ è frutto del percorso costruito nel recente passato, e non certo da lei che ha semplicemente approvato il progetto, una volta ultimato (ci vogliono 5 minuti…). Lo rivela pure il vice sindaco Ferrante in una intervista dell’agosto 2019, quando dice che : “L’Amministrazione ha fatto tutto ciò che poteva fare, ovvero ha approvato il progetto che prevede la sostituzione degli impianti preesistenti. Abbiamo indetto una Conferenza di Servizi per avere tutte le autorizzazioni necessarie (già prevista)…Ora dipende tutto dagli organi regionali o nazionali…”. Proprio così, poiché il lavoro concreto e lungimirante, ed anche rischioso, era stato già fatto. Piuttosto, è stata lei ad un certo punto a dare la netta l’impressione di “non esserci” sulla questione: per mesi ha sostenuto di essere certa dei soldi, poi ha detto che non esistevano, e qualche giorno dopo ha annunciato che erano ricomparsi….

Ricordiamo tutti quando De Luca voleva portare a spalla gli sciatori sulle piste e Bonavitacola voleva rinviare il finanziamento alla programmazione 2021-2027, a chissà tra quanti anni. E lei in una intervista ha giudicato le parole del vice governatore “in parte confortanti”, ha affermato che l’iter del finanziamento sarebbe stato lungo, e non ha chiesto più i 12 Milioni subito. Invece dopo qualche giorno, al contrario di tali assurde affermazioni (sarebbe stato devastante, altro che confortante) e come da noi anticipato con un post su FB, è arrivata la delibera di finanziamento di oltre 12 Milioni, e non certo per magia, ma per deciso ed autorevole intervento… Nuscano.

Una chiara dimostrazione di quanto lei fosse poco o per nulla “dentro” la questione, ed una conferma delle sciocchezze che dice, o che le vengono suggerite da chi “tira i fili”. Ma questo, in fondo, è il male minore, poiché quando dalle parole passa ai fatti è ancora peggio (vedi aumento delle tasse per prendersi lo stipendio). C’è invece da pensare che abbia provocato un danno all’iter di finanziamento, altro che meriti. Perché dopo anni di attese, nell’Ottobre 2019 la Regione chiama il Comune per chiedere la documentazione propedeutica alla stesura del decreto (informazioni sulla disponibilità aree, relazione tecnico-illustrativa dell’intervento etc), ma invece di portargliela subito, assistiamo ad uno spettacolo assurdo: Assessori che non si presentano in giunta, consiglieri che parlano di panni sporchi…Solo dopo più di tre mesi, a Febbraio 2020, si approvano le delibere e si inviano i documenti. Insomma, la Regione vuole fare il decreto, ma il comune perde tempo. E la sindaca, alla faccia della trasparenza, se ne è uscita invocando generiche “questioni di metodo e diversità di vedute” mentre tutti pensano che queste cose non hanno alcun valore rispetto all’importanza del finanziamento, e che probabilmente c’erano altre ragioni, più profonde, che hanno determinato il ritardo.

Ma noi riteniamo che non c’è ragione che tenga rispetto al turismo, al paese, al territorio, per cui i documenti andavano inviati in Regione immediatamente, non dopo oltre tre mesi, in modo da avere il decreto entro Gennaio 2020 (prima dell’emergenza coronavirus). Persino De Luca, in occasione del drive in rosa dell’Agosto scorso, ha denunciato il ritardo, dichiarando che : “Se a settembre nulla sarà cambiato, la Regione si riprenderà i soldi e bandirà la gara. Non si può perdere altro tempo”.

Meglio stendere un velo pietoso, la cosa importante è che il finanziamento c’è, come abbiamo sempre detto. C’era da un anno, ma il comune ha perso tempo….Ed ancora non è finita, viste le recenti affermazioni del dirigente lavori pubblici : “bloccato il bando per le seggiovie” per evidenti guerre interne a quella che è stata presentata come l’amministrazione dell’unione, della pace, della fratellanza e della beatitudine e che invece si è rivelata essere tutt’altro. Ma di questo, come già detto, se ne parlerà a tempo debito.

Tuttavia la vicenda, se è finalmente conclusa sotto l’aspetto “pratico”, presenta lati oscuri che andrebbero chiariti. Andrebbe cioè spiegato perché nel 2008 è stata completamente ignorata la sentenza TAR favorevole al Comune, senza neanche una qualche forma di tutela per il Comune stesso, in modo da metterlo in condizione di accedere ai finanziamenti alla prima occasione utile. Ed inoltre, perché il silenzio sulle Seggiovie abusive?

Sono cose che nessuno ha mai spiegato, e pensare che il vice sindaco del tempo oggi è ancora in Giunta. Forse all’epoca era distratto, impegnato a realizzare la Monorotaia. Ma sono questioni che se fossero state gestite con lungimiranza e nell’interesse del paese, avrebbero consentito al Comune di prendere 15 Milioni di Euro nel 2015, ed oggi ci sarebbero i nuovi impianti già funzionanti, senza i problemi degli ultimi anni. Per non parlare del grave danno erariale provocato al comune stesso, avendo consentito che il privato continuasse a gestire, in maniera illegittima, beni che dovevano rientrare nel patrimonio comunale.

Con noi invece si sono costruite le condizioni per sostituire Seggiovie vecchie di quasi mezzo secolo, ormai obsolete e senza più nessuna capacità attrattiva, con impianti nuovi e moderni, necessari per rilanciare il turismo ( non solo invernale) per i prossimi decenni. Al riguardo, vorremmo ricordare due articoli di qualche tempo fa. Nel primo, “Il tempo è galantuomo”, si legge che “Nel nostro paese tutti sanno chi, sulla questione seggiovie, ci ha sempre messo la faccia e chi, invece, ha solamente “ciarlato”. Cose vere e sacrosante. Ma proprio perché lo sanno tutti, è davvero singolare (per non dire altro) che si va a braccetto con chi “ha ciarlato in passato e con chi ciarla adesso”, pur avendo condiviso con noi, a suo tempo, scelte ed azioni che hanno consentito oggi di avere il finanziamento.

Il secondo, “E il progetto pilota?” inizia così : “Era il 2017 ( 8 novembre) ed Il quotidiano del Sud intitolava: Nel progetto pilota anche un accordo per le seggiovie”. Un intervento, considerando l’autore, con chiari intenti di scherno e derisione nei nostri confronti, ma che poi, alla luce del risultato finale, è diventato una involontaria testimonianza che l’esito positivo era già scritto da tempo, e non certo da questa sindaca. Ci sarebbe quasi da ringraziare…

Concludiamo con la soddisfazione per aver reso un servizio al paese ed al territorio, uno dei tanti, forse il più importante, e senza mai percepire alcuna indennità, compreso chi fra noi era senza lavoro. Siamo stati più di chiunque altro “dentro” una vicenda intricata e complessa, e per tale ragione possiamo dire che l’impegno forte e deciso dei De Mita (zio e nipote) è stato determinante per l’intera vicenda ed il suo esito positivo.

Filippo Nigro

(da Fuori dalla Rete, Dicembre 2020, anno XIV, n. 6)

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