L’economia spiegata al supermercato: l’inflazione

di Umberto Patrone

Mi chiamo Umberto Patrone, ho 29 anni, sono laureato in Economia all’Università di Napoli e negli ultimi quattro anni ho vissuto a Milano, lavorando nel mondo della revisione contabile e dell’analisi finanziaria.
L’economia è sempre stata una mia grande passione, ma troppo spesso mi sono reso conto di quanto venga percepita come una materia noiosa, distante o riservata solo a “chi ne capisce”.

In realtà, l’economia ci riguarda tutti: la gestione dei risparmi, l’aumento dei prezzi o le scelte dei Governi, tutto influisce sulla nostra vita quotidiana, che ce ne rendiamo conto oppure no.  Basti pensare al caro bollette, all’incredibile aumento dei prezzi per la spesa di tutti i giorni o al famoso PNRR che sentiamo spesso nominare in TV da diversi anni.  Sono del parere che la conoscenza minima di tutte queste tematiche può essere d’aiuto ad orientarci meglio nel presente e fare scelte più consapevoli.

Per questo ho deciso di creare questa rubrica, in collaborazione con Palazzo Tenta 39, per raccontare l’economia in modo semplice, chiaro e accessibile a tutti, senza formule o paroloni, ma con esempi concreti e curiosità.  L’idea è di condividere con voi la mia passione e magari far coinvolgere anche qualcuno di voi!

L’economia spiegata al supermercato: l’inflazione

Spesso e volentieri le persone ricordano con tristezza quando nei tempi addietro, con una banconota da 50€, si poteva riempire una intera busta della spesa mentre ora non è più cosi. Magari qualcuno rimpiange anche la cara e vecchia Lira Italiana.

Come si spiega questo aumento dei prezzi?

Questo è l’effetto dell’inflazione, ossia l’aumento generale dei prezzi nel tempo. Ciò vuol dire che a parità di stipendio, con gli stessi soldi possiamo comprare meno cose, esattamente quello che stiamo vivendo negli ultimi anni a seguito della Pandemia da Covid-19 e successivamente con lo scoppio del conflitto Russo-Ucraino.

Ma cos’è davvero successo?

Durante il Covid, molte aziende si sono fermate, i trasporti sono stati rallentati e la produzione globale si è ridotta. Successivamente al ritorno alla vita di tutti i giorni, la domanda di beni è tornata forte, ma l’offerta faticava a riprendere. A questo si sono aggiunti gli effetti dei conflitti, come la guerra in Ucraina, che ha influito sui prezzi dei beni fondamentali come grano, gas, petrolio e metalli e, quindi, vi è stato un incremento dei costi per produrre e trasportare tutto il resto: dalla pasta al sapone, dal carburante alle bollette.

C’è un modo per fermare l’inflazione?

A volte si pensa che se tutto costa di più, basterebbe stampare soldi per risolvere il problema ma non funziona cosi, anzi se tutti avessero più soldi in tasca ma i prodotti fossero sempre pochi, chi vende continua ad alzare i prezzi. Quindi, stampare soldi può peggiorare l’inflazione, non risolverla.

Una delle soluzioni usate dalle banche centrali (come la Banca Centrale Europea) è alzare i tassi d’interesse, cioè rendere più caro chiedere finanziamenti o mutui ma al contempo più vantaggioso investire i propri soldi piuttosto che spenderli.

L’inflazione può essere vista anche positivamente?

Non bisogna pensare che questo fenomeno sia qualcosa di assolutamente negativo, anzi secondo gli economisti un po’ di inflazione è normale, spesso è persino desiderabile. Gli studiosi della materia stimano che un’inflazione intorno al 2% sia l’ideale perché segnala che l’economia cresce in modo sano, le persone spendono e le imprese investono, di contro se è troppo bassa o negativa (deflazione), si rischia di entrare in una spirale di crisi: si smette di comprare, le imprese vendono meno e l’economia si blocca.

Il vero problema sorge quando l’inflazione cresce troppo velocemente, come negli ultimi anni, momento in cui si perde potere d’acquisto, cioè il valore reale del nostro stipendio si riduce e  con il passare del tempo i nostri soldi valgono un po’ meno. L’inflazione è qualcosa che tocca la vita di tutti noi, sia quando facciamo la spesa, sia quando facciamo rifornimento o paghiamo le bollette, pertanto capire come funziona questo fenomeno ci permette di affrontare meglio le nostre decisioni di ogni giorno e, soprattutto, ci aiuta a non lasciarci ingannare dalle tante notizie false che circolano sui social network.

Umberto Patrone – (da Fuori dalla Rete Giugno 2025 Anno XIX n. 2)

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